rileggere
rilèggere v. tr. [comp. di ri- e leggere] (coniug. come leggere). – 1. Leggere di nuovo, per la seconda volta: scorse il libro ripromettendosi di rileggerlo più attentamente in seguito; e come rafforzativo del verbo semplice, per indicare una lettura più volte ripetuta: non si stancava mai di leggere e r. la lettera del figlio. Anche, leggere ciò che si è scritto: E in rileggendo poi le proprie note Rigò di belle lagrime le gote (T. Tasso); soprattutto allo scopo di correggere, di eliminare eventuali errori: rilesse la lettera, la chiuse nella busta e uscì per imbucarla; rileggi il compito prima di consegnarlo; ho già ricopiato la versione, debbo soltanto rileggerla; ti consiglio di r. il messaggio di posta elettronica, prima di spedirlo. 2. fig. Reinterpretare opere letterarie o teatrali, musicali o anche artistiche, e i loro autori, con spirito nuovo, sulla base di una nuova situazione culturale, di esperienze e di interessi rispondenti al momento attuale: r. in chiave moderna l’«Odissea», i tragici greci, il «Re Lear» di Shakespeare, la pittura di Cézanne, per lo più con riferimento a critici e a registi.