rigurgitare
(ant. regurgitare) v. tr. e intr. [der. del lat. ingurgitare (v. ingurgitare), con sostituzione di prefisso] (io rigùrgito, ecc.). – 1. tr. Versare fuori, emettere per rigurgito: il bambino ha poppato troppo in fretta e ha rigurgitato quasi tutto il latte ingerito; fig., riversare fuori in abbondanza: la caverna rigurgita gente sulla china, un fracasso di voci e di passi trabocca in giù (Fogazzaro). 2. intr. (aus. avere quando soggetto è il luogo, essere quando soggetto è la materia, il liquido) Riferito a liquidi o a sostanze semiliquide, sgorgare, scorrere indietro o fuori dal luogo che li contiene, per troppa pienezza o per qualche impedimento al corso normale; quindi, più genericam., uscire fuori, traboccare, spesso con impeto e violenza: l’abbondanza delle piogge aveva riempito le fognature e l’acqua rigurgitava dalle bocchette stradali; la bile rigurgita nello stomaco. In usi fig., spesso con valore iperb., straboccare, essere strapieno, riferito a persone: le vie rigurgitavano di gente mascherata; la piazza rigurgitava di manifestanti; l’osteria rigurgitava di contadini per il giorno di festa (Comisso). ◆ Part. pres. rigurgitante, per lo più come agg., pieno zeppo: negozio, stadio rigurgitante di folla (anche assol., rigurgitante). ◆ Part. pass. rigurgitato, anche come agg., spec. in idraulica: bocca parzialmente rigurgitata, bocca a battente in cui il livello dell’acqua a valle della bocca è compreso tra l’orlo inferiore e quello superiore della luce; bocca rigurgitata (o totalmente rigurgitata), bocca a battente o a stramazzo in cui il livello dell’acqua a valle della bocca è più alto dell’orlo superiore della bocca o della soglia dello stramazzo.