rigatura
s. f. [der. di rigare1]. – 1. L’operazione di rigare, il fatto di venire rigato; in partic., l’insieme delle linee parallele ed equidistanti tracciate sul foglio destinato a essere manoscritto con varî strumenti e con materiali diversi (puntasecca, stilo di piombo, inchiostro), per guidare la scrittura; r. a secco, r. a piombo, r. a inchiostro; r. di una carta, di un foglio, di una pergamena; r. della pasta da minestra; il modo in cui si effettua, e il complesso delle righe tracciate: quaderno con r. molto fitta o larga, con r. normale; un tavolino pieno di rigature, danneggiato da piccoli solchi. 2. Con sign. specifici: a. Nella tecnica balistica, r. (dell’anima o della canna) delle armi da fuoco, lavorazione meccanica consistente nell’incidere lungo la superficie interna della canna un certo numero di solcature (righe), e l’insieme delle solcature stesse: r. elicoidale, con righe a elica a passo costante; r. progressiva, con righe a elica con passo decrescente verso la bocca. La rigatura ha la funzione di imprimere al proietto un moto di rotazione intorno al proprio asse longitudinale, in modo che assuma una stabilità giroscopica e si mantenga così col suo asse sempre quasi coincidente con la tangente alla traiettoria. b. In tecnologia meccanica, abrasione in forma di sottili solcature contigue che si forma su alberi o ingranaggi sottoposti a strisciamento ad alta velocità.