rifiorire
v. intr. e tr. [comp. di ri- e fiorire] (io rifiorisco, tu rifiorisci, ecc.; nell’intr., aus. essere, in qualche caso avere [per es., quando significa rimettere i fiori]). – 1. intr. a. Fiorire di nuovo, rispetto a una fioritura precedente, oppure fiorire per la seconda volta nell’anno stesso: con queste tiepide giornate rifioriranno le viole; alcune rose rifioriscono nell’autunno. b. fig. Tornare fiorente, florido, e quindi in prospero stato: in campagna la sua salute rifiorirà; dopo la convalescenza il bambino è proprio rifiorito; le lettere e le arti rifiorirono nel Rinascimento; rifioriscono le industrie, i commerci, ecc.; la civiltà rifiorisce nella libertà; la città, con la nuova amministrazione, è rifiorita; il quale [uso della rima], per molto tempo intermesso, cominciò poi nella Sicilia non molti secoli avanti a r. (Poliziano). c. Delle macchie sui tessuti, sui muri, sulla pelle, riapparire: questa macchia, per quanto lavata, rifiorisce sempre; il morbillo è pericoloso quando rifiorisce; riferito anche alla materia stessa sulla quale le macchie riappaiono, o anche semplicem. appaiono: alcune pagine del libro hanno rifiorito. 2. tr. a. letter. Con valore causativo, far rifiorire, oppure coprire, ricoprire di fiori: a le pure aure concede, A r. i prati a primavera, l’ambrosio umore (Foscolo). b. ant. Rifinire, ritoccare o ravvivare, un’opera d’arte: r. un dipinto, una scultura; avea ancora a r. tutti li ornamenti (Sacchetti). c. Di strade, spargervi sopra nuova ghiaia: r. un viale. Nelle opere di difesa di un porto, r. la gettata, aggiungere nuovo materiale alla precedente gettata di massi quando questa sia diventata, col tempo, insufficiente a resistere all’attacco delle onde. ◆ Part. pres. rifiorènte, anche come agg.; con uso specifico, in botanica, di pianta che fiorisce più di una volta l’anno, che presenta cioè rifioritura: rose rifiorenti.