riferire2
riferire2 v. tr. [lat. referre, comp. di re- e ferre «portare»] (io riferisco, tu riferisci, ecc.). – 1. a. Di notizie, fatti, discorsi, riportarli, cioè comunicarli, farli sapere ad altri: appena tornato a casa riferì l’accaduto al padre; cosa degna d’essere riferita; mi riferì tutto il dialogo; r. esattamente, fedelmente, crudamente. Con senso pegg., andare a ridire, fare la spia: riferisce al direttore tutto quel che dicono i colleghi d’ufficio. b. Usato assol., comunicare per dovere d’ufficio: stia tranquillo, riferirò senz’altro al direttore generale, o al ministro; seguito da un compl. di argomento (introdotto per lo più da su, in merito a), fare una relazione su una questione di propria competenza o il cui esame sia stato espressamente affidato per incarico eccezionale o perché inerente al proprio ufficio: il deputato relatore riferì alla Camera sulla proposta di legge; fu incaricato di r. sulla situazione economica della zona, in merito alle richieste dei sindacati. 2. Riportare, mettere in relazione o in un rapporto di connessione, di dipendenza: r. un fatto a un altro fatto, un effetto alla sua causa; sono sintomi vaghi che possono essere riferiti a quadri morbosi diversi; nell’intr. pron., rapportarsi, alludere: mi riferisco alla dimostrazione già data; non comprendo a che cosa tu ti voglia riferire. In geometria, r. un ente geometrico a un dato sistema di riferimento, rappresentare quell’ente mediante una o più equazioni le cui indeterminate rappresentano le coordinate di un generico punto dell’ente nel sistema di riferimento scelto; r. due enti geometrici in una corrispondenza, assegnare a essi quella corrispondenza (v. anche riferimento, n. 2 d). 3. intr. pron. Essere in relazione, avere attinenza, concernere: il suo discorso non può riferirsi che al mio amico; l’aggettivo concorda in genere e numero col nome a cui si riferisce. 4. letter. ant. R. grazie o grazia, render grazie, ringraziare (traduz. del lat. gratiam o gratias referre): Le donne molte grazie riferiro (Ariosto). ◆ Il part. pass. riferito (che ha in genere soltanto uso verbale) è adoperato, come agg., nel linguaggio medico nella espressione dolore riferito (sinon. dolore proiettato) per indicare una sensazione dolorosa percepita in una zona corporea distante dalla parte malata (per es., il dolore avvertito sul lato ulnare del braccio sinistro in corso di crisi stenocardica), dipendente dalla convergenza, sui neuroni di senso del midollo spinale, di numerose fibre che innervano visceri e cute.