ridondare
(ant. redundare) v. intr. [dal lat. redundare, propr. «straripare», der. di unda «onda»] (io ridóndo, ecc.; aus. essere). – 1. a. Traboccare e più genericam. sovrabbondare: le tavole apparecchiate ridondavano di cibi squisiti; i suoi scritti ridondano di solecismi; l’interno della chiesa ridonda di elementi decorativi. b. tr., ant. Superare per sovrabbondanza, soverchiare: beatitudine, la quale molte volte passava e redundava la mia capacitade (Dante). 2. letter. o raro. Riuscire, risultare, tornare, risolversi in: le accuse dei suoi avversarî ridondano in suo onore, gli riescono onorevoli; r. in danno, in favore, in lode di alcuno, riuscirgli dannoso, ecc.; maravigliandosi gli altri Dei di questo consiglio, come quelli ai quali pareva che egli avesse a r. in troppo innalzamento dello stato nostro e in pregiudizio della loro maggioranza (Leopardi). 3. Nel linguaggio marin., si dice del vento, quando rinforza oppure cambia direzione in modo più favorevole alla rotta di un veliero; è il contrario di scarseggiare, ricusare o rifiutare. ◆ Part. pres. ridondante, anche come agg. (v. la voce).