riconta
s. f. Conteggio che viene ripetuto dopo un calcolo precedente. ◆ La Fox fu la prima rete a dichiarare [George W.] Bush vincitore. Molti sostengono che la cosa contribuì a legittimare preventivamente, sin dal primo momento, nell’inconscio del grande pubblico, la vittoria di Bush anche di fronte al tormentone dei giorni successivi sulla riconta dei voti in Florida. (Foglio, 15 agosto 2001, p. 3) • Quattro anni fa, le televisioni, nell’ansia di arrivare prime, affermarono che la vittoria era di [Al] Gore: gli exit poll effettivamente facevano sembrare che quello fosse il risultato. Ma sappiamo bene che poi le elezioni si risolsero davanti alla Corte Suprema, e con una riconta voto per voto, e George Bush vinse la Casa Bianca, grazie a soli 538 voti in Florida. (Anna Guaita, Messaggero, 3 novembre 2004, p. 3, Primo piano) • [tit.] Il Viminale e la riconta / «Solo 5200 le schede» / Continua il lavoro di verifica, non cambia l’equilibrio tra i Poli (Corriere della sera, 15 aprile 2006, p. 6, Primo piano).
Derivato dal s. f. conta con l’aggiunta del prefisso ri-.
Già attestato nel Corriere della sera del 15 novembre 2000, p. 11 (Ennio Caretto).
V. anche ricalcolo.