ricevuta
s. f. [der. di ricevere]. – 1. L’atto del ricevere, il fatto di venire ricevuto, solo nelle espressioni, proprie del linguaggio comm. e amministr., dichiarazione di ricevuta e accusare ricevuta (di una lettera, di una circolare, di un pacco o di un plico, di un vaglia, di un versamento, ecc.). 2. Dichiarazione, scritta e firmata, rilasciata da chi riceve una cosa a qualsiasi titolo (prestito, versamento, restituzione e in genere pagamento d’una somma, consegna o deposito di oggetti, ecc.), alla persona che gliel’ha data: compilare, scrivere, dare, rilasciare, firmare una r.; pretendere, esigere la r. del pagamento effettuato, della somma versata; la r. delle tasse, del gas, del telefono, della luce elettrica; r. d’una raccomandata, d’un telegramma, d’un vaglia; il presente tagliando ha valore di r., serve di ricevuta. In partic.: r. di cassa, documento che contiene la dichiarazione rilasciata dal cassiere di un eseguito versamento; r. fiscale, documento attestante l’avvenuto pagamento di una prestazione o di una merce da parte del cliente, alla cui emissione sono tenute a norma di legge alcune categorie di operatori commerciali o artigianali per operazioni per le quali non è obbligatoria l’emissione di fattura; r. di deposito, documento che l’amministrazione dei magazzini generali o di un pubblico o privato deposito rilascia al depositante all’atto dell’introduzione delle merci nei magazzini stessi; r. di carico, documento rilasciato dal comandante della nave al caricatore, attestante l’avvenuto caricamento della merce a bordo; r. di ritorno, cartoncino predisposto allegato a una missiva che, restituito al mittente con la firma del destinatario, ha valore di dichiarazione di ricezione. ◆ Dim. (per lo più scherz.) ricevutina.