dottore
dottóre s. m. (f. -éssa, e in alcuni usi anche dottóra) [dal lat. doctor -oris «maestro», der. di docere «insegnare»]. – 1. Propr., chi ammaestra in una dottrina, chi esercita l’ufficio d’insegnare: [...] genere, si attribuisce a ogni persona laureata (e nelle scritte si abbrevia in dott. o dr.), sia premesso al nome, sia assol. come vocativo o appellativo: mi ascolti, dottore; c’è il dottore al telefono (il femm., in tutti e tre i casi, è normalmente ...
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mamma
mammà s. f. [dal fr. maman, o esemplato su papà]. – Forma merid. di mamma, per lo più usata come vocativo o negli altri casi in cui non occorra l’articolo (cfr. papà). ...
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oppure
cong. [comp. di o2 e pure]. – Forma rafforzata della cong. o, con più forte valore disgiuntivo: lo compri subito, oppure vuoi ripensarci?; spesso col senso di «se no; in caso contrario»: dovrà [...] come si potrebbe fare? Nello scritto, è spesso adoperato al posto del semplice o per evitare confusioni, secondo i casi, con l’o vocativo, col nome della lettera o, col segno del numero zero, o anche per evitare l’incontro con un’altra o iniziale di ...
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amore
amóre s. m. [lat. amor -ōris, affine ad amare]. – 1. Sentimento di viva affezione verso una persona che si manifesta come desiderio di procurare il suo bene e di ricercarne la compagnia: amore [...] amoroso leggero e di breve durata (con i dim. amorettino, amorettùccio, e il pegg. amorettàccio); amorùccio, anche come vocativo rivolto a persona amata, spec. a un bambino; pegg. e spreg. amoràccio e più com. amorazzo, intrigo amoroso passeggero ...
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direttore
direttóre s. m. [dal lat. director -oris, der. di dirigĕre «dirigere», part. pass. directus]. – 1. (f. -trice, scherz. -tóra) Chi dirige, chi ha la direzione di un istituto, di un’azienda, [...] di una scuola elementare; d. d’archivio; il d. della clinica; d. tecnico di miniera, di cava, ecc.; nell’uso, come appellativo o vocativo, è per lo più adoperato assol., senza specificazioni: vorrei parlare con il d., con la direttrice; c’è il d. al ...
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sere1
sère1 s. m. [forma atona ridotta, der. del lat. senior -oris: v. signore e sire], ant. – Sire, signore. Fu in uso nel tosc. ant., soprattutto nella forma apocopata ser, come titolo d’onore premesso [...] ); Rispuosi: «Siete voi qui, ser Brunetto?» (Dante); sopravvive ancora incorporato in alcuni cognomi di antiche famiglie toscane, come Sercambi, Serristori. Meno com. con uso assol., o come vocativo: o sere, voi siate il ben venuto (Boccaccio). ...
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signora
signóra (ant. segnóra) s. f. [femm. di signore]. – 1. a. Titolo di cortesia e di rispetto con cui ci si rivolge o ci si riferisce a una donna sposata, o comunque di una certa età, normalmente [...] Sua ... (più confidenzialmente, Cara signora), e come formula allocutiva di discorsi: Signore e signori, ...; Gentili signore, ...; anche non come vocativo, di seguito al nome e cognome del marito: il prof. Aldo Rossi e signora. Premesso a un titolo ...
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beato
agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. beatus, propr. part. pass. di beare]. – 1. Che gode o si suppone e si spera che goda la visione di Dio in paradiso: le anime b.; gli angeli b.; E vederai color che [...] ). È frequente come attributo della Madonna: la Beata Vergine (abbrev. B. V.); beatissima Madre!; si usa anche come vocativo del papa, spec. in suppliche e petizioni: beatissimo Padre. È spesso sostantivato: i b. del paradiso; con sign. specifico ...
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tesoro
teṡòro s. m. [dal lat. thesaurus, gr. ϑησαυρός]. – 1. a. Ingente quantità di monete e oggetti preziosi (metalli e pietre preziose, gemme, gioielli, ecc.), spec. se accumulati e conservati con [...] amata: La luce in che rideva il mio t. (Dante, riferendosi al trisavolo Cacciaguida); nell’uso fam. è frequente come vocativo affettuoso: ciao, t.!; come stai, t.?; dimmi, t.; t. mio!, ecc. d. Fare tesoro di qualche cosa (generalm. di cosa ...
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mammola
màmmola s. f. [voce onomatopeica infantile, propr. «bambina» o «bambola»; v. mammolo]. – 1. Nome di una specie di viola (Viola odorata) dal profumo delicato, detta anche viola mammola (v. viola1): [...] ma non incanta nessuno; è ridicola, con quella posa da mammola. 2. Uva m., uva che ha il profumo della mammola, ottenuta da un vitigno detto mammolo. ◆ Dim. mammolétta (v.), mammolina; accr. scherz. mammolóna (soprattutto come vocativo affettuoso). ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili interlocutori (Mazzoleni 1995: § 1)....
In grammatica e in linguistica, caso della declinazione latina e greca, e anche di altre lingue flessive, antiche e moderne, che esprime il chiamare, il richiamare o l’invocare, persone, divinità e altri esseri animati, o anche cose (manca generalmente...