vocativo
agg. e s. m. [dal lat. vocativus, der. di vocare «chiamare», nell’espressione casus vocativus, traduz. del gr. κλητικὴ πτῶσις «caso usato nel chiamare»]. – In grammatica e in linguistica, caso [...] esprime chiamata o appello, richiamo o invocazione; «o» vocativo, la particella che, in italiano e in altre lingue, esprime la funzione vocativa. ◆ Avv. vocativaménte, in funzione vocativa, per rivolgersi direttamente a qualcuno: «miss» è il titolo ...
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figliolo
figliòlo (letter. figliuòlo) s. m. (f. -a) [lat. filiŏlus, dim. di filius (f. filiŏla)]. – 1. a. Figlio. Le due voci non differiscono nel sign. fondamentale, ma figliolo è (almeno nell’uso di [...] regioni, e spec. in Toscana) parola più affettuosa, e perciò preferita nel parlare dei figli proprî, o alludendo a bambini, o come vocativo, e in genere nel linguaggio fam.: la mia f. (sempre con l’art.); i f. corsero incontro al babbo; l’hanno ...
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mamma
s. f. [lat. mamma (voce infantile), che aveva entrambi i sign. (di «madre» e di «mammella»); cfr. anche il gr. μάμμα, μάμμη]. – 1. a. Madre: E come fantolin che ’nver’ la mamma Tende le braccia [...] a m. che le telefonerò stasera (e s’intende «a tua madre»); e come forma di rispetto, è spesso chiamata mamma (vocativo) anche la suocera. In senso proprio, con valore prevalentemente interiettivo, in invocazioni che, a seconda del tono con cui sono ...
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madre
(ant. matre) s. f. [lat. mater -tris]. – 1. a. Donna che ha concepito e partorito; genitrice: m. tenera, affettuosa, amorosa; m. snaturata; amore di m.; m. di molti figli; diventare m., avere il [...] un grado o esercitano una carica nei conventi (non alle converse e alle novizie): m. Teresa; la m. badessa; anche come vocativo: mi ascolti, madre. 3. In usi fig., per mettere in rilievo un rapporto affettivo, o un rapporto di origine, di discendenza ...
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moglie
móglie s. f. [lat. mŭlier (-iĕris), voce di etimo sconosciuto che indicava genericam. la donna (diversa da uxor che indicava invece la donna sposata)]. – Coniuge di sesso femminile, donna congiunta [...] tosc. con l’art. la mia m.; ant. o merid. col pronome enclitico mógliema, móglieta, e ant. mógliama, mógliata). Non si usa come vocativo se non preceduto da un agg. o seguito da un possessivo: cara m.!; m. mia; mia cara moglie; con uso assol. ha tono ...
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fratello
fratèllo s. m. [lat. *fratĕllus, dim. di frater] (pl. poet. fratègli e fratèi). – 1. Ciascuno dei figli nati dagli stessi genitori, nel reciproco rapporto dell’uno con gli altri; nel sing., [...] appellativo reciproco dai membri di ordini e comunità religiose (v. anche frate, n. 2), di congregazioni, confraternite, o è usato da laici come vocativo nel rivolgersi a religiosi, soprattutto ai non sacerdoti (per i quali ultimi è più frequente il ...
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madama
s. f. [dal fr. madame]. – 1. Titolo di onore o di rispetto rivolto a una signora (anticam. era usato come equivalente di madonna); fu in partic. appellativo di rispetto a signore di alto lignaggio [...] Amedeo I duca di Savoia). Nell’uso odierno, è per lo più scherz. o iron. (non però in Piemonte, dov’è ancora vocativo di rispetto come altrove signora): le piace fare la m.; non è ancora rientrata madama? In passato, era spesso così chiamata la ...
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padre
(ant. patre) s. m. [lat. pater -tris]. – 1. a. Uomo che ha generato uno o più figli, considerato rispetto ai figli stessi: essere, diventare p.; p. di molti figli; o anche nei rapporti umani, affettivi [...] ma il loro p.); esige invece l’articolo quando oltre al possessivo è presente un altro agg.: il nostro caro padre. Nel vocativo è d’uso esclusivam. letter.; nell’uso com. si preferiscono, a seconda delle regioni, papà o babbo. Locuz. più frequenti: p ...
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suora
suòra s. f. [lat. sŏror (-ōris) «sorella»; di queste due forme, suora si è conservato nell’uso come titolo delle religiose, mentre sorella, oltre che con il sign. 1, è la forma comune come vocativo [...] alle suore; s. benedettine, domenicane, francescane; seguìto dal nome si usa quasi esclusivam. la forma tronca suor (ma come vocativo, se usato assol. senza il nome, è prevalente la forma sorella): suor Maria, suor Teresa, suor Angelica. Nel plur ...
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deh!
〈dè〉 interiez. [prob. lat. tardo dee, vocativo di deus «dio» (il vocativo class. è deus)], letter. e poet. – Esclamazione che introduce di solito una preghiera o precede l’espressione di un desiderio. ...
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Il vocativo è un elemento nominale (1) o più raramente pronominale (2) che serve a richiamare l’attenzione di un destinatario rivolgendogli la parola, e a identificarlo selezionandolo fra diversi possibili interlocutori (Mazzoleni 1995: § 1)....
In grammatica e in linguistica, caso della declinazione latina e greca, e anche di altre lingue flessive, antiche e moderne, che esprime il chiamare, il richiamare o l’invocare, persone, divinità e altri esseri animati, o anche cose (manca generalmente...