parlando
ger. (di parlare) e s. m., invar. – Nella musica vocale (soprattutto nell’opera buffa), didascalia con cui si prescrive un canto che si avvicini alla recitazione e al linguaggio parlato; più [...] raram. usata nella musica strumentale al fine di prescrivere uno stile esecutivo molto libero nel fraseggio e nel ritmo, simile al recitativo vocale. ...
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s, S
(èsse) s. f. o m. – Diciottesima lettera dell’alfabeto latino; della sua forma originaria nella scrittura si hanno scarse notizie per la fase anteriore al greco, non sapendosi con certezza quale [...] è unico anche nell’uso dell’Italia mediana (Lazio settentr. con Roma, e parte dell’Umbria e delle Marche), dove la s tra vocali nel corpo della parola o anche soltanto nella frase è pronunciata per lo più come sorda lene: la s, per es., di quella ...
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lunghezza
lunghézza s. f. [der. dell’agg. lungo]. – 1. a. Termine usato, insieme a larghezza, per indicare una delle dimensioni di una superficie piana o, insieme a larghezza e altezza, per indicare [...] la l. del cammino, dovremmo avviarci all’alba per poter arrivare prima di sera. In partic., l. di una vocale, di una sillaba, la quantità della vocale o della sillaba lunga (v. lungo1, n. 2 e). 5. Nell’attrezzatura navale, ciascuno degli elementi che ...
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abbreviare
v. tr. [dal lat. tardo abbreviare, der. di brevis «breve»] (io abbrèvio, ecc.). – 1. Fare, rendere più breve, nella distanza o nel tempo: a. il cammino, un discorso, la vita; a. una parola, [...] breve: passando per la nuova strada, le distanze si abbreviano. In fonetica, fonematica e in metrica, subire un abbreviamento: una vocale lunga davanti a un’altra vocale si abbrevia. ◆ Part. pass. abbreviato, anche in funzione di agg. (v. la voce). ...
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ipermetro
ipèrmetro agg. [dal lat. hypermĕtrus, gr. ὑπέρμετρος, comp. di ὑπερ- «iper-» e μέτρον «misura»]. – In senso ampio, di qualsiasi verso che superi per qualche motivo la misura ordinaria; se ne [...] grammatici antichi, i complessi metrici con una sillaba finale in più, che però si elideva per l’incontro con la vocale iniziale del verso successivo (come avviene, per es., in alcuni esametri dattilici); esempî analoghi si hanno anche nella poesia ...
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breve1
brève1 (ant. briève) agg. [lat. brĕvis]. – 1. a. Di poca durata, detto del tempo o di un fatto che si estenda nel tempo: la vita è b., o ha b. durata; una gioia, una felicità b., una b. illusione; [...] Nella prosodia delle lingue classiche, anche con valore di s. f. (una breve), si dice di vocale, e quindi di sillaba, che nella pronuncia ha durata minore della vocale lunga; si indica col segno ⌣ (la lunga col segno –): quindi ă, ĕ, ecc. di contro a ...
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j, J
(i lungo, raro iòd, ant. iòta) s. f. o m. – Segno alfabetico, che non costituisce una lettera a sé dell’alfabeto latino o italiano, ma è una variante grafica della i, introdotta nella scrittura [...] , varj: residuo evidente della più antica grafia, ital. e lat., varij), non per indicare un suono diverso dalla comune i vocale, ma solo per evitare ipotetiche confusioni con altre parole (per es. beccai pass. rem. di beccare, vari plur. di varo ...
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inflessione
inflessióne s. f. [dal lat. inflexio -onis, der. di inflectĕre «piegare», part. pass. inflexus]. – 1. a. letter. L’inflettere, l’inflettersi; piegatura, curvatura: l’i. di un arco, di un [...] che punto di flesso (v. flesso2, n. 1). 2. In linguistica, modificazione di timbro che una vocale subisce talvolta per influsso di una vocale vicina, come caso particolare di metafonesi. 3. Modulazione, intonazione di voce o di pronuncia: trovare la ...
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se2
se2 cong. [lat. tardo se(d), incrocio di sī con quid «che cosa»] (radd. sint.). – 1. Con valore condizionale, ipotetico: a. Posto che, ammesso che, dandosi il caso che, e sim.; introduce proposizioni [...] se ...; con tutti i suoi se e i suoi ma, non decideremo mai niente; senza se e senza ma, incondizionatamente. ◆ Davanti a vocale, può avere l’elisione: Venite a noi parlar, s’altri nol niega (Dante); nel linguaggio corrente, però, l’elisione è molto ...
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crasi
craṡi s. f. [dal lat. tardo crasis, gr. κρᾶσις «mescolanza, fusione», affine a κεράω, κεράννυμι «mescolare»]. – 1. Nella grammatica greca, contrazione della vocale finale di una parola con la vocale [...] iniziale della parola successiva (per es. τοὔνομα per τὸ ὄνομα); si segna con la coronide. 2. In medicina, termine coniato da Ippocrate per designare la mescolanza dei quattro umori fondamentali (sangue, ...
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Nella grammatica scolastica e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato (in contrapposizione alla consonante) dall’apertura, diversa secondo le varie vocali, del canale di fonazione, dalla continuità dell’articolazione...
vocale (agg.)
Compare, con il valore di " poetico ", nell'espressione usata da Stazio per indicare la sua poesia: Tanto fu dolce mio vocale spirto, / che, tolosano, a sé mi trasse Roma (Pg XXI 88).
Tutto il passo deriva da Giovenale Sat. VII...