sopra
sópra (ant. e letter., o region., sóvra) prep. e avv. [lat. sŭpra, sincopato da sŭpĕrā (parte), propr. «nella parte superiore, più alta», ablativo femm. dell’agg. supĕrus «che sta sopra»] (radd. [...] la tavola; l’ho esaminato sopra e sotto), e in tanti altri modi e locuz. particolari registrati qui di seguito. Davanti a vocale, può subire elisione, che è però rara nella scrittura: sopr’il tetto, sopr’ogni cosa, ecc. 1. prep. Ha fondamentalmente ...
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xografia
xografìa s. f. [comp. di x, con sign. non chiaro,
-o- vocale congiuntiva, e -grafia]. – Nome brevettato di una tecnica di riproduzione fotografica che, mediante l’accostamento di due immagini [...] stereoscopiche dello stesso oggetto, consente, con l’ausilio di speciali visori, un effetto di visione tridimensionale ...
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attacco
s. m. [der. di attaccare] (pl. -chi). – 1. a. L’attaccare, il modo di attaccare e il punto dove una cosa si attacca o due cose si congiungono insieme: l’a. delle maniche; un a. fatto bene; attacchi [...] un attacco duro); a. aspirato, quando l’impostazione propria della fricativa laringale h precede le vibrazioni della vocale; a. compresso, quando si ha notevole tensione della muscolatura della glottide e conseguente abbassamento tonale. 3. Assalto ...
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monottongazione
monottongazióne s. f. [der. di monottongare]. – In linguistica, la trasformazione di un dittongo in vocale semplice (monottongo). ...
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glee
‹ġlìi› s. ingl. (pl. glees ‹ġlìi∫›), usato in ital. al masch. – Breve e semplice componimento musicale da 1 a 3 voci, di leggero carattere madrigalesco, assai diffuso in Gran Bretagna dal principio [...] del sec. 18° al principio del 19° quale forma preferita di musica vocale da camera. ...
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monottongo
monottòngo s. m. [dal gr. μονόϕϑογγος «d’un suono solo», comp. di μονο- «mono-» e tema di ϕϑέγγομαι «emettere un suono»] (pl. -ghi). – In linguistica, la vocale semplice, quando si consideri [...] in contrapp. a un dittongo: il dittongo latino «au» dà in italiano il monottongo «o» ...
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dileguo
diléguo s. m. [der. di dileguare]. – Il dileguare, il dileguarsi: andare, mandare in d.; il rapido d. di una speranza; in fonetica, d. di un fonema, di una consonante, di una vocale, scomparsa, [...] caduta ...
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gli3
gli3 pron. pers. – Aferesi di egli, che s’adopera (davanti a vocale, s + cons., z), spec. nell’uso fam. tosc., con funzione di solito pleonastica, sia riferito a un soggetto maschile (sing. o plur.), [...] sia con valore neutro: gli è vero purtroppo; gli è già il tocco; gli ha ragione lui, e gli hanno ragione tutti e due. Appartiene all’uso sia fam. sia letter. la locuz. gli è che ... nel senso di «il fatto ...
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sulfo-
(davanti a vocale anche sulf-). – Variante del prefisso chimico solfo- (e solf-), limitata soltanto ad alcuni dei termini composti (frequente soprattutto in sulfamide, sulfamidico e nelle voci [...] da queste derivate), nei quali la forma con -u-, più che dovuta a influenza del lat. sulphur, è modellata su quella dei corrispondenti termini dell’inglese, del tedesco e del francese (lingue nelle quali, ...
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gli4
gli4 pron. pers. – Variante di li, come compl. oggetto plur. masch., frequente nell’uso tosc. e negli scrittori fino a gran parte del sec. 19°, spec. davanti a vocale: è meglio prevenire i delitti [...] che punirgli (Beccaria); don Abbondio ricapitolò subito i suoi disegni della notte, si confermò in essi, gli ordinò meglio (Manzoni) ...
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Nella grammatica scolastica e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato (in contrapposizione alla consonante) dall’apertura, diversa secondo le varie vocali, del canale di fonazione, dalla continuità dell’articolazione...
vocale (agg.)
Compare, con il valore di " poetico ", nell'espressione usata da Stazio per indicare la sua poesia: Tanto fu dolce mio vocale spirto, / che, tolosano, a sé mi trasse Roma (Pg XXI 88).
Tutto il passo deriva da Giovenale Sat. VII...