radiotelefonia
radiotelefonìa s. f. [comp. di radio- (nel sign. c) e telefonia]. – Comunicazione telefonica effettuata per mezzo di radioonde: si tratta pertanto di una radiocomunicazione in cui i segnali [...] (300-3400 Hz circa). Il termine è usato anche per indicare la radiotrasmissione di segnali a frequenza acustica o genericamente a bassa frequenza: se i segnali trasmessi sono sia vocali sia musicali si preferisce però usare il termine radiofonia. ...
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origami
s. m. [voce giapp., comp. di ori «piega, piegatura» e kami (che dopo vocale diviene gami) «carta»]. – 1. La tecnica, l’arte di creare mediante la semplice piegatura di fogli di carta, e di regola [...] senza l’uso di forbici o colla, figure bi- o tridimensionali che rappresentano esseri viventi, oggetti, fiori, forme astratte. 2. Qualsiasi figura ottenuta con tale tecnica ...
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scarioso
scarióso agg. [prob. der. di èscara, con aferesi della vocale iniziale]. – In botanica, di organo (foglia, brattea, sepalo, ecc.) che ha consistenza membranosa, è più o meno secco, e di solito [...] translucido (come, per es., le scaglie del bulbo della cipolla). Analogam., in zoologia, di organo che ha aspetto simile alla pergamena (come, per es., la lingua di certi uccelli) ...
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spirito
spìrito (ant. e poet. spirto) s. m. [dal lat. spirĭtus -us «soffio, respiro, spirito vitale», der. di spirare: v. spirare1; il sign. grammaticale 1 b ricalca il gr. πνεῦμα (che è l’equivalente [...] parlare. b. In grammatica, aspirazione; in partic., nella grammatica greca, s. aspro, l’aspirazione che in alcune parole accompagna la vocale iniziale, e che è costante per la consonante ρ, e il segno stesso «῾» con cui essa viene indicata (per es ...
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spiritual
〈spìritiuël〉 s. ingl. [propr., sostantivazione dell’agg. spiritual presente nella locuz. spiritual song «canto spirituale»] (pl. spirituals 〈spìritiuël∫〉), usato in ital. al masch. – Tipo di [...] più volte, con un verso di ritornello che unisce l’insieme; può essere interpretato da un solista e da un gruppo vocale (da 4 voci in su) e viene generalmente eseguito con impulso ritmico molto accentuato, quello stesso che è poi diventato la ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] a «significare»: che vuol dire questo vocabolo, questa frase, questo verso?; vuol dire qualche cosa questo segno sopra la vocale? E con valore più ampio: che vuol dire questo baccano?; che cosa voglion dire tutti questi preparativi?, quale ne è ...
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allungare
v. tr. [der. di lungo1] (io allungo, tu allunghi, ecc.). – 1. a. Aumentare la lunghezza di qualche cosa, rendere più lungo: a. una corda, un vestito, un tavolo, il viaggio; a. la strada, seguire [...] i periodi di tempo previsti per l’attuazione di un programma. In linguistica, di vocali brevi che diventano lunghe (v. allungamento): l’accento allunga le vocali; vocale che si allunga per compenso. 4. Diluire con acqua, annacquare: a. il vino; a ...
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meso-
mèṡo- (davanti a vocale anche mèṡ-) [dal gr. μέσο (come pref. μεσο-) «mezzo, medio»]. – 1. Primo elemento di parole composte, derivate dal greco o più spesso formate modernamente nel linguaggio [...] scient. per indicare una posizione centrale o intermedia, o con il sign. più generico di «medio, mediano». In biologia, si contrappone talora a endo- e ecto-. 2. Prefisso che nella nomenclatura chimica ...
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assibilazione
assibilazióne s. f. [der. di assibilare]. – In fonologia, mutamento di una consonante (dentale, alveolare o palatale) occlusiva in sibilante; per es., le antiche palatali indoeuropee sono [...] diventate sibilanti nelle lingue del gruppo satem: al lat. classico decem ‹dèkem›, gr. δέκα il sanscrito risponde con dasa, il paleoslavo con deşeti. Talvolta il mutamento è condizionato da vocale palatale seguente. ...
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Nella grammatica scolastica e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato (in contrapposizione alla consonante) dall’apertura, diversa secondo le varie vocali, del canale di fonazione, dalla continuità dell’articolazione...
vocale (agg.)
Compare, con il valore di " poetico ", nell'espressione usata da Stazio per indicare la sua poesia: Tanto fu dolce mio vocale spirto, / che, tolosano, a sé mi trasse Roma (Pg XXI 88).
Tutto il passo deriva da Giovenale Sat. VII...