o1
o1 ‹ó› (letter., ormai raro, od, solo davanti a vocale) cong. [lat. aut] (radd. sint.). – Pur essendo comunem. designata come congiunzione «disgiuntiva», ha tre usi notevolmente diversi, potendo disgiungere [...] termini che si escludono a vicenda, con valore cioè esclusivo (corrispondente al lat. aut), come nella frase scherzi o fai sul serio?; oppure proporre un’alternativa tra due o più termini (corrispondente ...
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lenizione
lenizióne s. f. [der. di lenire]. – In linguistica, trasformazione fonetica di consonante, che diviene lene, acquistando sonorità (per es., lo spagn. amigo dal lat. amicum) o passando, se occlusiva, [...] i casi, in sonorizzazione di consonanti sorde del latino classico (sempre in posizione debole, cioè all’inizio di sillaba dopo vocale: lat. litus, pacare > it. lido, pagare) o in spirantizzazione e dileguo di consonanti sonore o sonorizzate (lat ...
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co-1
co-1 〈kó〉 [dal lat. co- (per cum «con»)]. – Prefisso, verbale o nominale, di alcune parole composte, sia derivate dal latino (come coabitare, coadiuvare, coesistere, coetaneo) sia formate modernamente [...] e le stesse funzioni del pref. con- (v.). Come già in latino, questa forma dovrebbe essere usata solo davanti a vocale (e, in quanto riduzione del lat. con-, davanti a s impura: per es., it. cospirare, costituire, dal lat. conspirare, constituĕre ...
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ossitono
ossìtono agg. [dal gr. ὀξύτονος, comp. di ὀξύς «acuto» e τόνος «accento»]. – Nella grammatica greca, di parola che ha l’accento acuto sulla vocale dell’ultima sillaba (anche come s. f., le ossitone, [...] o, non com., come s. m., gli ossitoni). Il termine è usato anche per lingue diverse dal greco, per indicare parole accentate sull’ultima sillaba ...
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formante
s. m. e f. e agg. [dal ted. Formans (propriam. part. pres. del lat. formare «formare»), da cui anche l’ingl. formant e il fr. formant]. – 1. s. m. e agg. Termine usato, nella linguistica strutturale, [...] : per es., -izz- di normalizzare, o -zion- di compensazione. Come agg.: elemento f.; tavola degli elementi formanti. 2. s. f. In fonetica acustica, ciascuna delle componenti dello spettro acustico che distinguono i diversi timbri di una vocale. ...
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vocal coach
vocal-coach (vocal coach), loc. s.le m. inv. Chi insegna le tecniche per l’uso e la modulazione della voce. ◆ [Donatella] Pandimiglio ha cominciato a lavorare con Gigi Proietti dieci anni [...] «Ho anche messo a punto il coro di “A me gli occhi bis” – racconta – in America è un lavoro a parte, si chiama “vocal-coach”, in pratica si insegna la tecnica dell’uso della voce». (Pietro D’Ottavio, Repubblica, 7 febbraio 1999, Roma, p. XII) • Tra i ...
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esclamazione
esclamazióne s. f. [dal lat. exclamatio -onis]. – L’esclamare, e più spesso, in senso concr., la parola o le parole dette esclamando: prorompere in esclamazioni; un’e. di gioia, di dolore, [...] e ad altri mezzi espressivi, come gesti, mimica facciale, ecc., per cui sta spesso ai margini del linguaggio articolato; un puro gesto vocale sono le interiezioni come ahi!, oh!, ecc., e poco di più quelle del tipo per bacco!, accidenti! e simili, in ...
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quintettista
s. m. e f. [der. di quintetto] (pl. m. -i). – 1. Componente di un quintetto vocale o strumentale. 2. Autore di musica per quintetti. ...
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quintetto
quintétto s. m. [der. di quinto]. – 1. a. In senso ampio, componimento musicale per cinque esecutori; può essere vocale, come nei madrigali polifonici e nei concertati dell’opera teatrale, [...] o strumentale, come nelle forme di musica da camera. b. In senso stretto, q. strumentale, componimento, generalm. in forma di sonata, per due violini, viola, violoncello e pianoforte, o due violini, viola, ...
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od
‹ód› cong. – Forma eufonica della congiunzione o, davanti a vocale, usata oggi raramente e quasi soltanto davanti a parole con o iniziale (ubbidire od obbedire). ...
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Nella grammatica scolastica e nella fonetica tradizionale, suono del linguaggio articolato caratterizzato (in contrapposizione alla consonante) dall’apertura, diversa secondo le varie vocali, del canale di fonazione, dalla continuità dell’articolazione...
vocale (agg.)
Compare, con il valore di " poetico ", nell'espressione usata da Stazio per indicare la sua poesia: Tanto fu dolce mio vocale spirto, / che, tolosano, a sé mi trasse Roma (Pg XXI 88).
Tutto il passo deriva da Giovenale Sat. VII...