melassa
s. f. [dal fr. mélasse, e questo dallo spagn. melaza, che è il lat. tardo mellaceum «mosto di vino», der. di mel mellis «miele»]. – 1. Sottoprodotto della lavorazione delle barbabietole e della [...] canna da zucchero, costituito da uno sciroppo impuro che, malgrado il forte tenore in saccarosio, non può dar luogo a cristallizzazione (v. melassigeno): m. di barbabietole, usata per la preparazione di ...
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magro
agg. [lat. macer -cra -crum]. – 1. a. Di organismo vivente, scarso o mancante di grassi di deposito, o, più genericam., che ha poca carne rispetto all’ossatura. Con riferimento a persone: essere, [...] necessarie alla nutrizione delle piante; pascolo m., non concimato (contrapp. a pascolo grasso). c. Con accezioni più partic.: vino m., che non ha molto corpo, pur non mancando di gradevolezza e freschezza; calce m., v. calce2; calcestruzzo m ...
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tollerare
(ant. o letter. tolerare) v. tr. [dal lat. tolerare, affine a tollĕre «levare»] (io tòllero, ecc.). – 1. a. Sopportare cose, fatti, situazioni spiacevoli o per naturale pazienza o perché si [...] senza riceverne danno o sofferenza: t. il caldo, il freddo, la sete; il mio stomaco non tollera questo tipo di vino; un farmaco ben tollerato dall’organismo. 3. Consentire, entro limiti ristretti e spesso ben determinati, una differenza, uno scarto ...
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chablis
〈šablì〉 s. m., fr. [dal nome della località di Chablis, nella Francia centr., ove viene prodotto]. – Vino bianco secco della bassa Borgogna. ...
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fortore
fortóre s. m. [der. di forte1]. – 1. Sapore o odore acre, soprattutto di sostanza alimentare o vino che ha preso il forte: il f. del mosto; d’altre cose, odore spiacevole, forte, penetrante: [...] quel lezzo caprino e quel f. così sapiente de’ becchi (Caro); il f. affogante ... saliva dall’erba come da un maceratoio (D’Annunzio); un fresco diverso comincia a vestire la conca, e il f. di mota e di ...
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arrubinare
v. tr. [der. di rubino], letter. – Dare il colore del rubino, rendere vermiglio; anche intr. pron.: avevo veduto per le campagne arrubinarsi i primi gracili peschi (A. Negri). Con senso partic. [...] e scherz. nel Boccaccio: màndavi pregando che vi piaccia d’arubinargli questo fiasco del vostro buon vin vermiglio (cioè riempirlo di vino rosso). ...
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rognonata
s. f. [der. di rognone]. – 1. region. Costata d’agnello, o lombata di vitello, a cui è attaccato il rognone. 2. Pietanza preparata con il rognone, cotto in padella con olio, vino bianco, cipolla, [...] sale e pepe, talvolta con salsa di pomodoro ...
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desiderare
(ant. disiderare) v. tr. [dal lat. desiderare, foggiato su considerare; propr. «sentir la mancanza di»] (io desìdero, ecc.). – 1. Provare desiderio di qualche cosa; volere fortemente quanto [...] può appagare un nostro bisogno o piacere: d. una buona bistecca, un bicchiere di vino; desidero parlarti; desidero restare solo (in questa, e in altre frasi, può essere anche espressione attenuata di una volontà, di un ordine, che diventa più decisa ...
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meranese
meranése agg. e s. m. e f. – 1. agg. Appartenente o relativo alla città di Merano, nota stazione climatica e località turistica dell’Alto Adige (in prov. di Bolzano). 2. s. m. e f. Abitante, [...] originario o nativo di Merano. 3. s. m. M. o m. di collina (ted. Meraner), vino superiore da pasto, di colore rosso rubino e di media gradazione alcolica (11-12°), prodotto con uve dei vitigni Schiava e Tschaggele coltivati nella provincia di Bolzano ...
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ansonica
ansònica (o anzònica) s. f. – Vino dell’Arcipelago toscano, prodotto con una varietà di uva inzolia (v.) o insolia, da cui il nome. ...
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Prodotto della fermentazione alcolica di mosti ricavati esclusivamente da uve fresche o leggermente appassite, con o senza la presenza delle vinacce.
I componenti del v. sono acqua (70-80%), alcol etilico (dal 7 al 18%, di solito 10-12%), piccole...
vino
Mario Medici
Con riferimento agli effetti e al vizio del bere, in Pg XV 123 velando li occhi e con le gambe avvolte / a guisa di cui vino o sonno piega; e in Cv III VIII 17 Altri sono vizii consuetudinarii, a li quali non ha colpa la...