arrivare
v. intr. e tr. [lat. *arripare, der. di ripa, propr. «giungere a riva»] (aus. essere). – 1. a. Raggiungere il luogo stabilito, toccare il termine di un viaggio o di un cammino, il traguardo [...] ; la gonna le arrivava alle caviglie; mio figlio mi arriva già al mento; per estens., bastare, essere sufficiente: temo che il vino non arrivi per tutti. 3. Seguito dalla prep. a e un infinito, riuscire: se arriva a scappare, nessuno più lo riprende ...
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arrivato
agg. e s. m. (f. -a) [part. pass. di arrivare]. – 1. Che o chi è arrivato: primo, secondo a., in una gara sportiva; ultimo a., il concorrente arrivato ultimo in una gara e, fig., persona inesperta. [...] rapida fortuna: sono degli arrivati. 3. fig. Che ha raggiunto il limite, del mangiare, del bere o, anche, della stanchezza: basta vino per me! io sono già a.; basta lavoro, per oggi: sono proprio arrivato! Riferito a cosa, rovinato, fuori uso: questo ...
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prediletto
predilètto agg. [comp. di pre- e del lat. dilectus, part. pass. di diligĕre «amare»]. – Che è più amato di altri, o preferito ad altri: il figlio p., la nipotina p., l’allievo p.; spesso sostantivato: [...] era il suo p., la sua prediletta. Riferito a cose: gli studî, i libri, i giochi, gli sport p.; il fiaschetto di vino p. di don Abbondio (Manzoni). ...
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caraffa
s. f. [dall’arabo garrāfa]. – 1. Vaso di vetro panciuto, a collo lungo e larga bocca, con manico, usato spec. per mescere l’acqua (meno spesso il vino) a tavola; anche il contenuto: una c. d’acqua. [...] 2. Antica unità di misura di capacità per liquidi, in uso a Napoli, col valore di 0,727 litri (60 caraffe equivalevano a 1 barile). ◆ Dim. caraffétta, caraffina e caraffino m.; accr. caraffóne m ...
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genuino
genüino agg. [dal lat. genuinus, der. di genu «ginocchio»; riferito in origine al figlio che il padre riconosceva prendendolo sulle proprie ginocchia, fu sentito poi come affine di gignĕre, genus, [...] ecc., donde gli usi traslati]. – Non alterato, non sofisticato, quindi vero, schietto, autentico, naturale: vino g.; prodotti g. di fattoria; documento g.; anche di cose astratte: sentimenti g.; notizia g., che viene da fonte sicura e perciò esatta; ...
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aleatico
aleàtico s. m. [variante di lugliàtica «(uva) che matura di luglio», attrav. una forma dialettale emil.]. – 1. Nome di diversi vitigni, coltivati in quasi tutte le regioni d’Italia, a grappoli [...] cilindroconici, con acini rotondi e buccia nero-bluastra, con spiccato aroma che ricorda il moscato. 2. Il vino, dolce e liquoroso da fuori pasto, ricco di colore e di estratti, prodotto con l’uva dei vitigni omonimi, della quale conserva il profumo ...
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tumultuoso
tumultüóso agg. [dal lat. tumultuosus, der. di tumultus «tumulto»]. – 1. Che tumultua, che si agita e provoca confusione e disordini, o che procede in modo disordinato, agitato, confuso: una [...] cervello. 2. In enologia, fermentazione t. (dove tumultuoso si contrappone a lento), quella che, nella preparazione del vino, si svolge nel mosto, prima della spillatura, con particolare vivacità. ◆ Avv. tumultuosaménte, in modo tumultuoso: la folla ...
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quintino
s. m. [dim. di quinto]. – 1. La quinta parte d’un litro di vino e il recipiente per misurarla, in uso in alcune osterie e mescite del passato. 2. Moneta del valore di 5 denari coniata dalla [...] zecca di Milano al tempo di Galeazzo Maria Sforza ...
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sofisticare
v. intr. e tr. [dal lat. tardo sophisticari, der. di sophistĭcus «sofistico»] (io sofìstico, tu sofìstichi, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. Fare uso di sofismi, fare ragionamenti sofistici. [...] . tr. Contraffare, alterare la genuinità di una sostanza o di un prodotto, sostituendo agli ingredienti naturali, o specifici, surrogati meno pregiati (v. sofisticazione): s. il burro, il vino. ◆ Part. pass. sofisticato, anche come agg. (v. la voce). ...
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Prodotto della fermentazione alcolica di mosti ricavati esclusivamente da uve fresche o leggermente appassite, con o senza la presenza delle vinacce.
I componenti del v. sono acqua (70-80%), alcol etilico (dal 7 al 18%, di solito 10-12%), piccole...
vino
Mario Medici
Con riferimento agli effetti e al vizio del bere, in Pg XV 123 velando li occhi e con le gambe avvolte / a guisa di cui vino o sonno piega; e in Cv III VIII 17 Altri sono vizii consuetudinarii, a li quali non ha colpa la...