zapaterizzazione
s. f. Omologazione al modello politico proposto da José Luis Rodríguez Zapatero. ◆ «Il sistema italiano, la nostra Chiesa di popolo è stata ed è un elemento decisivo di resistenza alla [...] con i cattolici toscani, Monsignor [Simone] Scatizzi vescovodi Pistoia a parte, non vogliamo rinunciare a rompere un obiettivo per cui vale la pena di lottare». (Claudia Riconda, Repubblica, 23 agosto 2005, Firenze, p. VI).
Derivato dal nome proprio ...
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tribuna
s. f. [dalla forma del nomin. del lat. tribunal (v. tribunale), con perdita della -l finale]. – 1. a. In origine, in Roma antica, luogo elevato da cui parlava il tribuno, e poi la parte absidale [...] basiliche paleocristiane, il presbiterio, di solito absidato e sopraelevato, dove prendeva posto il vescovo o l’abate durante t. dantesca alla Nazionale diFirenze). 2. Attualmente, nelle sale destinate alle riunioni di adunanze numerose, si dà ...
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visdomino
visdòmino (o vicedòmino) s. m. [dal lat. tardo vicedomĭnus, comp. di vice «in luogo di» (v. vice-) e domĭnus «signore»]. – Chi, nell’età medievale e rinascimentale, teneva le veci del «signore» [...] o religiosa. In partic.: 1. Nella Firenze antica, il vicario del vescovo per le cure temporali; prima ecclesiastico, poi laico (donde, per la frequenza di tale carica nella stessa famiglia, il cognome di Visdomini). 2. Nelle città marinare, nome ...
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palliativista
s. m. e f. Medico specialista nelle cure palliative, finalizzate a alleviare il dolore. ◆ La facoltà di Medicina, prima in Italia, ha attivato un corso di perfezionamento in cure palliative, [...] Novara, p. 42) • Giorgio Di Mola, vicedirettore scientifico della Fondazione [Floriani], vescovo ausiliare Claudio Maniago, Piero Morino medico palliativista, e don Andrea Bellandi, preside della Facoltà Teologica. (Repubblica, 18 marzo 2006, Firenze ...
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molto
mólto agg., pron. e avv. [lat. mŭltus agg., mŭltum avv.]. – 1. agg. Indica in genere quantità o numero notevole, e si contrappone direttamente a poco. Quindi, unito a un sost. sing., che è in grande [...] ); non andò m., o né m. andò che ... (non passò molto tempo che ...); da Firenze a Prato non c’è m.; c’è m. da qui alla piazza?; fig., ci corre stima di sé; essere da m., avere un alto grado, essere persona di valore, di prestigio: il vescovo, come ...
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Famiglia comitale toscana, le cui prime tracce risalgono al sec. 10º: si divide in parecchi rami che prendono nome dai varî feudi (per es. di Vernio, di Capraia, di Mangona). Nel sec. 12º il ramo più potente era quello di Prato, impadronitosi...
Romano (sec. 11º), Giovanni detto Mincio, cardinale vescovo di Velletri, fu eletto pontefice il 5 apr. 1058 da una parte della nobiltà romana; ma il partito della riforma, capeggiato da Ildebrando di Soana e da Pier Damiani, eletto il vescovo...