occhieggiare
v. tr. e intr. [der. di occhio] (io occhiéggio, ecc.). – 1. tr. Guardare di tanto in tanto, rivolgere occhiate compiaciute d’ammirazione o di desiderio (a persona dell’altro sesso, a oggetto [...] la stradicciuola, colla pipa in bocca e le mani in tasca, in aria d’indifferenza, e occhieggiando le ragazze (Verga); anche come rifl. recipr., occhieggiarsi, scambiarsi occhiate. 2. intr. (aus. avere), letter. Apparire qua e là, mostrarsi tra gli ...
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luccicone
luccicóne s. m. [der. di luccicare]. – Grossa lacrima che tremola tra le palpebre all’inizio di un pianto: le spuntarono due l.; adesso ch’era stremo di forza, gli venivano i l. agli occhi [...] (Verga). ...
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occhietto
occhiétto s. m. [dim. di occhio]. – 1. Occhio piccolo o, con tono vezz., l’occhio di un bambino: ha due o. neri e furbi; mi guardava con i suoi o. vivaci; due o. che ora scintillavan più che [...] , come due lucciole (Manzoni). Fare l’o., fare l’occhiolino: faceva l’o. alle belle ragazze, per ingannare il tempo (Verga). 2. In tipografia, lo stesso, ma meno com., che occhiello. 3. Indirizzo che, in lettere ufficiali o commerciali, si ripete ...
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pispigliare
v. intr. [voce onomatopeica] (io pispìglio, ecc.; aus. avere), non com. – 1. Parlare sommessamente o in modo indistinto, bisbigliare: Colui ... Toscana sonò tutta [= tutta la Toscana risuonò [...] ora a pena in Siena sen pispiglia (Dante); di buon mattino, ... udivasi p. due voci sonnolente nel bugigattolo oscuro (Verga); ant., con la particella pron., ripensare, rimuginare: di ciò mentre seco si pispiglia, Nascosamente sé di colei piglia [= s ...
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concludere
conclùdere (meno com. conchiùdere) v. tr. [dal lat. concludĕre, comp. di con- e cludĕre per claudĕre «chiudere»] (pass. rem. io concluṡi o conchiuṡi, tu concludésti o conchiudésti, ecc.; part. [...] riflessione: vista la sua reazione, concluse di aver esagerato; i parenti avevano conchiuso che era un ragazzo di talento (Verga); avere forza di provare, di dimostrare ciò che ci si era proposto: sono argomenti che non concludono; è un discorso ...
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pispolare
v. intr. [der. di pispola] (io pìspolo, ecc.; aus. avere), non com. – 1. Fischiare con la pispola per richiamare gli uccelli. Per estens., con riferimento agli uccelli stessi, cinguettare: [...] ancora sulla sera i passerotti a pispolar d’amore (Papini). 2. Con accezione più generica, fischiare per richiamare l’attenzione di qualcuno: [Tonino] scambiava delle barzellette coi banchi vicini,... pispolava alle ragazze che passavano (Verga). ...
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triangolare1
triangolare1 agg. [dal lat. tardo triangularis]. – 1. a. Che ha forma di triangolo: figura t.; una bandierina, un fazzolettino da collo t.; vele t. (i fiocchi, le vele di strallo, ecc.); [...] piramide a base t.; verga di ferro a sezione t.; disposizione triangolare. Con sign. più ampio, in matematica, relativo al triangolo, che ha proprietà uguali o legate a quelle del triangolo: disuguaglianza t., la relazione per cui, in un triangolo ...
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occhiolino
s. m. – Dim. di occhio, comune solo nella locuz. fare l’o., strizzare l’occhio in segno d’intesa o con intenzione maliziosa, ammiccare. Meno com., far l’o. a qualche cosa, guardarla con desiderio, [...] o desiderare di averla, di acquistarla: dicevano che ci andava per far l’o. alla casa del nespolo (Verga). ...
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braccio
bràccio s. m. [lat. brachium, dal gr. βραχίων] (pl. le bràccia, femm., in senso proprio e come misura, i bracci negli altri sign.). – 1. In anatomia umana, il segmento dell’arto superiore che [...] : terra che ha bisogno di molte b.; le b. rimaste a casa non bastavano più al governo della barca (Verga); come espressione scherz., braccia rubate all’agricoltura, per indicare qualcuno non particolarmente versato nel lavoro intellettuale. Con sign ...
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spenser
spènser s. m. – Adattamento ital., poco com., dell’ingl. spencer (v.). ◆ Dim. spenserino, giacchetta, corto giubbetto: la ragazza strizzata nello spenserino di seta celeste (Verga). ...
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verga (virga)
Maria Adelaide Caponigro
Con il significato di " bastone " ricorre in Pg XXVII 80 [il] pastor... 'n su la verga / poggiato; e in If XX 44, nell'episodio della metamorfosi di Tiresia (ripreso da Ovidio Met. III 324-325 " duo magnorum...
VERGA, Andrea
Agostino Palmerini
Psichiatra, nato a Treviglio il 2 giugno 1811, morto a Milano il 21 novembre 1895. Studiò a Pavia, fu direttore del frenocomio di S. Celso a Milano, poi dell'ospedale maggiore di Milano dov'ebbe la cattedra...