desiderativo
agg. e s. m. [dal lat. tardo desiderativus]. – 1. agg. Che esprime desiderio: congiuntivo d. (o ottativo), in grammatica latina, quello con cui si esprime un desiderio (per es.: velim «vorrei»; [...] . s. m. In morfologia, formazione verbale, la quale indica il desiderio di compiere l’azione espressa dal tema del verbo. Il desiderativo si riscontra in parecchie lingue indoeuropee (per es., esurire «desiderar di mangiare», der. di edĕre «mangiare ...
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meraviglia
meravìglia (tosc. o letter. maravìglia) s. f. [lat. mīrabĭlia, propr. «cose meravigliose» (pl. neutro dell’agg. mīrabĭlis «mirabile, meraviglioso»), con alterazione della quantità e del timbro [...] a vedere il panorama, vedrai che m.!; quel ragazzo cresce che è una m.; è una m. (a) vedere come si vogliono bene. Col verbo sottinteso: m. che almeno una volta te ne sia ricordato!; I’ che l’ésca amorosa al petto avea, Qual m. se di subito arsi ...
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presumere
preṡùmere (ant. preṡùmmere, proṡùmere) v. tr. [dal lat. praesumĕre «supporre, congetturare», comp. di prae- «pre-» e sumĕre «prendere»] (coniug. come assumere). – 1. Ritenere in base ad argomentazioni [...] corrente, più com. in casi simili pretendere). Più spesso, seguito dalla prep. di (con un complemento o con un verbo all’infinito), ritenersi capace di cose superiori alle proprie forze, avere eccessiva opinione di sé, delle proprie capacità: p ...
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inquadrato
agg. [part. pass. di inquadrare]. – 1. Che si fa o si lascia inquadrare, nelle varie accezioni del verbo: un disegno i. in una cornice poco adatta; nella foto la scena era ben inquadrata; [...] lavoratori non ancora i. in un sindacato; un funzionario i. nei ruoli dello stato. 2. fig. Che accetta completamente una disciplina o un ruolo che gli viene assegnato: è un tipo molto i.; anche, che è ...
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spaziare
v. intr. e tr. [dal lat. spatiari «passeggiare, distendersi», der. di spatium «spazio»] (io spàzio, ecc.). – 1. intr. (aus. avere) a. non com. Muoversi, estendersi liberamente e ampiamente per [...] cosiddetti bianchi tipografici (o dell’interlinea); quando la spaziatura è superiore al normale, si usa più spesso il verbo spazieggiare. ◆ Part. pass. spaziato, anche come agg., distanziato con l’interposizione di un opportuno spazio: disporre le ...
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desinare1
deṡinare1 s. m. [uso sostantivato del verbo seg., tosc.]. – Il pasto principale della giornata, che si fa di solito a mezzogiorno (fuori di Toscana più comunem. pranzo), e talora più genericam. [...] uno dei pasti principali: un buon d.; un d. semplice, frugale, lauto; far da d.; preparare il d.; invitare, avere qualcuno a d.; guastare il d., mangiare qualcosa prima in modo da perdere l’appetito; avanti ...
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paura
s. f. [rifacimento, col suff. -ura, del lat. pavor -oris «timore, paura», der. di pavere «aver paura»]. – 1. a. Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di [...] in una continua p.; cavaliere senza macchia e senza p.; gira sempre armato per p. dei ladri. Spec. in locuz. formate con il verbo avere, come: avere p. della morte o di morire; aver p. del contagio; aver p. degli spiriti, del diavolo, del tuono, del ...
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rezione
rezióne s. f. [dal lat. rectio -onis «il reggere, il governare» (der. di regĕre «reggere»), per influenza dell’ingl. rection e del fr. rection]. – Sinon., non com., di reggenza, come termine [...] grammaticale: la r. di un verbo. ...
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copriseno
s. m. Capo d’abbigliamento femminile ideato come elemento di biancheria intima o come fascia ornamentale che copre il petto. ◆ «Se dovesse dar retta a tutti, Giovanna [Melandri] dovrebbe avere [...] le piume fuxia, esposto nella vetrina di Tezenis. (Sara Marcolla, Trentino, 14 febbraio 2008, p. 24, Cronaca di Trento).
Composto dal verbo coprire e dal s. m. seno.
Già attestato nella Repubblica del 21 ottobre 1990, p. 22, Cronaca (Natalia Aspesi). ...
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esercizio
eṡercìzio s. m. [dal lat. exercitium, der. di exercere «esercitare»]. – 1. L’esercitare, nei varî sign. del verbo: e. della memoria, della mente; e. della virtù, della carità, della pazienza; [...] e. di una professione, di un’arte, di una carica; e. della sovranità, del potere; nell’e. delle proprie funzioni, nell’atto di esercitarle; e. del culto, della religione, il complesso degli atti esteriori ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...