complemento
compleménto s. m. [dal lat. complementum, der. di complere «compiere»]. – 1. Ciò che completa una cosa: l’educazione familiare è c. necessario di quella impartita a scuola; esercizî pratici [...] aggiuntivi, attributi e apposizioni: c. diretto, o c. oggetto, quello che dipende direttamente dal verbo transitivo, cui è indispensabile (a meno che il verbo sia usato assolutamente); c. indiretti, gli altri (di specificazione, di termine, di luogo ...
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sicche
sicché cong. [comp. di sì e che1]. – Serve a introdurre una proposizione consecutiva; nella tradizione letter. è per lo più scritto in due parole: Fieramente furo avversi A me e a miei primi e [...] a mia parte, Sì che per due fïate li dispersi (Dante); talvolta col verbo al congiuntivo (v. sì, n. 1 e). Oggi, scritto in grafia unita con il verbo all’indicativo, ha per lo più valore conclusivo, «di modo che, e perciò, e quindi»: non ho trovato ...
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dovere2
dovére2 v. tr. [lat. debēre, contratto da dehibere, comp. di de- e habere «avere», quindi propr. «avere avuto qualcosa da uno e perciò essergli debitore»] (pres. indic. dèvo o dèbbo [ant. o poet. [...] cui ai nn. 1, 2 e 3, in cui è usato come verbo servile, può coniugarsi con l’ausiliare avere o essere, secondo l’infinito con vostra paternità (Manzoni). Anche in quest’ultimo esempio il verbo ha ormai valore fraseologico (ha dovuto dare equivale a ...
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evangelizzare
evangeliżżare (ant. vangeliżżare) v. tr. [dal lat. tardo evangelizare, gr. εὐαγγελίζω]. – 1. Predicare il Vangelo; con questo sign. il verbo è usato intransitivamente. Con uso trans., ormai [...] ant., predicare, annunciare con la predicazione, in frasi come: e. il verbo divino, la fede, i divini precetti. 2. Più comunem., condurre alla fede, convertire al cristianesimo mediante la predicazione del Vangelo: i missionari si recavano a e. i ...
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niente
niènte (ant. neènte, neiènte, e altre var.) pron. indef., s. m. e avv. [etimo incerto; tra le varie etimologie proposte, cioè lat. ne inde, nec entem, *nec gentem, è ritenuta più accettabile l’ultima, [...] . di nulla, con cui ha anche comune gran parte della fraseologia, ma rispetto al quale è più popolare. Se posposto al verbo, questo è di solito preceduto da un altro elemento negativo (non, nessuno, senza, ecc.), tranne quando abbia senso positivo di ...
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fuori
fuòri (pop. fòri e fòra; ant. e poet. fuòra; ant. fòre e fuòre) avv. e prep. [lat. fŏris, fŏras]. – 1. avv. a. Nella parte esterna, esternamente, rispetto a un luogo, a un ingresso, o anche, parlando [...] palazzo; guardare, osservare dal di f.; badare al di f., fig., all’apparenza. c. Preceduto dalla prep. in, soprattutto con i verbi spingere, sporgere, aggettare e sim., verso l’esterno: un balcone che sporge in f. di quasi 2 metri; tenere il petto in ...
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opinare
v. tr. e intr. [dal lat. opinari] (come intr., aus. avere), letter. – Avere una determinata opinione (e talora anche esprimerla); di solito seguito da che con il verbo al cong.: opino che egli [...] contrario. È parola di tono sostenuto, che si presta perciò a essere usata scherzosamente. ◆ Part. pres. opinante, usato talora nella perifrasi essere opinante, col sign. stesso del verbo: gli scienziati sono variamente opinanti su questo argomento. ...
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piovere
piòvere v. intr. [lat. pop. plŏvĕre (class. plŭĕre)] (pass. rem. piòvve; aus. essere, oppure avere quando si vuole indicare più lunga durata). – 1. a. Cadere, detto della pioggia: sta per p., [...] soggetto sia costituito da goccia, gocciolone e sim.: piovevano gocce sempre più rade; piovono certi goccioloni!; o quando il verbo sia usato con valore causativo, indicando una divinità (o altro soggetto) che faccia piovere: oggi Giove (o il cielo ...
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causale
cauṡale agg. e s. f. [dal lat. tardo causalis]. – 1. agg. a. Di causa, che è causa di qualcosa: rapporto c.; principio c.; collegamento c.; nesso c.; atto causale. b. In grammatica, proposizioni [...] (per es.: «Mi tolgo la giacca perché fa caldo»; «Poiché non intesi la domanda, preferii tacere»), o implicite, con il verbo nel participio passato, nel gerundio, o nell’infinito introdotto dalle prep. per, di, a (per es.: «Riconosciuto colpevole, fu ...
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usare
uṡare v. tr. e intr. [lat. *usare, der. di usus, part. pass. di uti «usare»; v. uso1 e uso2]. – 1. tr. a. Fare uso, servirsi di qualcosa, o anche di qualcuno, sia per una particolare utilizzazione [...] moderata clemenza (in questi ultimi due casi, è oggi più com. l’uso trans. del verbo). Col sign. di valersi, servirsi, e per estens. sfruttare, il verbo può avere come complemento anche persone: il direttore usava i suoi dipendenti come schiavi; oggi ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...