adverbale
agg. [comp. del lat. ad «a» e verbum «verbo»]. – In grammatica, di costruzione che si riferisce a un verbo, o è da esso richiesta, in opposizione a quella adnominale (per es. il genitivo in [...] capitis damnare, consulis interest; il dativo in dic mihi; l’ablativo in regno potiri, ecc.) ...
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trarre
(ant. tràere e tràggere) v. tr. [lat. trahĕre] (io traggo, tu trai [ant. traggi], egli trae [ant. tragge], noi traiamo [ant. traggiamo], voi traéte, essi tràggono; pres. cong. tragga, ... traiamo [...] soprattutto dell’asino e del mulo, anche con uso assol.: il qual mulo ... cominciò a trarre e a tempestare (Sacchetti). Il verbo si sentiva o si leggeva, spec. in passato, in espressioni come lontano quanto un trar d’arco, quanto un trar di schioppo ...
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filtrante
agg. [part. pres. di filtrare]. – 1. Che filtra (nel sign. trans. del verbo), che serve per filtrare determinate sostanze, soprattutto liquide: carta f. o carta da filtro, speciale tipo di [...] al supporto; sono soprattutto usate in serigrafia e in procedimenti di stampigliatura. 2. Che filtra (nel sign. intr. del verbo), che cioè passa attraverso un corpo poroso: virus f., lo stesso e meno com. che virus filtrabile. In geologia e ...
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filtrazione
filtrazióne (ant. feltrazióne) s. f. [der. di filtrare]. – 1. L’atto, l’operazione di filtrare, nel sign. trans. del verbo; è propr. l’operazione mediante la quale un fluido, liquido o aeriforme, [...] del vino, dell’olio; f. di una brodocoltura, in batteriologia. 2. non com. Il fatto di filtrare, nel sign. intr. del verbo, cioè di passare lentamente attraverso una materia porosa: sono state avvertite pericolose f. di acqua (o di gas) attraverso le ...
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finale
agg. e s. m. e f. [dal lat. tardo finalis, der. del sost. finis «fine2» e «fine3»]. – 1. agg. a. Della fine, che viene alla fine, cioè al termine di qualche cosa, quindi ultimo, conclusivo: pezzo, [...] . onde, dette appunto congiunzioni finali (per es.: «te lo dico perché tu lo sappia»; «mi pregò che lo aiutassi»), oppure implicita, con il verbo di modo infinito retto dalle prep. per, a, di, o dalle locuz. al fine di, allo scopo di e sim. (per es ...
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comparativo
agg. [dal lat. comparativus]. – 1. Che stabilisce una comparazione o è fondato sulla comparazione: studio c. delle religioni, di due lingue; ricerche c.; promozione per merito c., disposta [...] che ha nella proposizione il compl. di paragone; dipende da un aggettivo o avverbio di grado comparativo, e ha normalmente il verbo di forma esplicita: «il diavolo non è tanto brutto quanto si dipinge»; «hai risposto meglio di come pensavo»; «abbiamo ...
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montare
v. intr. e tr. [der. di monte] (io mónto, ecc.; come intr., aus. essere). – 1. intr. a. Andar su, muovere verso un luogo più alto: Né mai qua giù dove si monta e cala Naturalmente, fu sì ratto [...] uso come s. m., con varî sign. tecnici partic., v. montante. ◆ Part. pass. montato, anche come agg. in alcuni sign. del verbo: panna montata; cavaliere ben montato, che cavalca un buon cavallo; con altro sign., e uso assol., riferito a persona, esser ...
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trasformare
(ant. transformare) v. tr. [dal lat. transformare, comp. di trans- «trans-» e formare «dare forma»] (io trasfórmo, ecc.). – 1. Ridurre in forma diversa dalla primitiva, far mutare di figura [...] in altra di denominatore dato, trovare una frazione equivalente a quella data, che abbia tale denominatore. Per altri usi del verbo in matematica, v. trasformazione (n. 2 b). c. Nel gioco del rugby, t. una meta, conseguire due punti, da aggiungere ...
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lo2
lo2 pron. pers. e dimostr. m. sing. [lo stesso etimo della voce prec.]. – Forma debole della declinazione del pron. pers. egli, usata per il compl. oggetto, sia riferito a persona o cosa, sia con [...] similmente, èccolo, glielo, ecc.). Davanti a vocale spesso si elide: l’ascoltai, l’ho sentito dire. È usato come predicato in unione col verbo essere, nel sign. di «tale, tali»; per es.: sii prudente almeno tu, se lui non lo è (o se essi non lo sono ...
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attivo
agg. e s. m. [dal lat. activus, der. di actus, part. pass. di agĕre «fare»]. – 1. a. Che agisce e ha capacità di agire, operoso: un uomo molto a.; Questa picciola stella si correda D’i buoni spirti [...] contrapp. alla diatesi passiva (nella quale il soggetto è «paziente», riceve cioè l’azione): verbo a., coniugazione a.; anche s. m.: coniugare all’a.; l’a. del verbo «amare». 3. In chimica, di elemento o composto chimico che, originatosi in seguito a ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...