ti2
ti2 pron. pers. [lat. tē, tĭbĭ, rispettivam. accus. e dat. del pron. tu]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. tu, sia come compl. ogg. (ti ho visto = ho visto te), sia [...] sei scordato, ecc.). Per ciò che riguarda la collocazione sintattica segue le stesse regole che valgono per la particella mi: proclitica al verbo (ti dico, e con l’elisione davanti a vocale o h: t’eri scordato, t’ho visto), posposta come enclitica a ...
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discorrere
discórrere v. intr. [dal lat. discurrĕre («correre qua e là», poi fig.), comp. di dis-1 e currĕre «correre»] (coniug. come correre; aus. essere nel sign. 1, avere nel sign. 2). – 1. letter. [...] piace d.; quanto discorri!; e a chi ci fa perdere tempo con le sue chiacchiere: tu hai voglia di discorrere. In comune col verbo dire ha invece la locuz. e via discorrendo, lo stesso che e via dicendo (cioè: e così via, eccetera). La maggior parte di ...
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sebbene
sebbène cong. [comp. di se2 e bene]. – Introduce proposizioni concessive e regge per lo più il verbo al congiuntivo: lo aiuterò, sebbene non se lo meriti; mi ricevette, sebbene fosse tardi; con [...] speranza di ottenerlo. Non differisce nel sign. e nell’uso da benché e quantunque; per maggiori notizie v. perciò queste due voci. Ormai ant. con grafia divisa e con l’indicativo del verbo: l’uomo giusto non si muove se ben cade il mondo (Leopardi). ...
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saltare
v. intr. e tr. [lat. saltare, intens. di salire «saltare» (supino saltum)]. – 1. intr. a. (aus. avere) Con riferimento a persona, staccarsi di slancio da terra, rimanendo per un attimo sospeso [...] siluro, saltò in aria; in usi assol., spec. in unione col verbo fare con valore causativo: è saltata la polveriera; far s. una galleria i miei occhiali, non posso lavorare; spesso in unione col verbo fare: fai s. fuori quello che hai preso, prima che ...
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stop
stòp s. m. [dall’ingl. stop «fermata», (to) stop «fermare, fermarsi»]. – 1. Con funzione verbale (nella quale rappresenta in realtà l’imperativo del verbo ingl.), significa in genere «ferma!, férmati» [...] che sarebbe ora di dire stop a queste continue lamentele?; propongo di fare stop qui, di fermarci qui), o anche da verbi e locuzioni più determinati: i due fuggitivi non hanno obbedito allo stop, o al fischio di stop, della polizia, e gli agenti ...
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quando
avv., cong. e s. m. [lat. quando]. – 1. avv. a. Ha la funzione di domandare, in frasi interrogative, in quale tempo o momento si determinerà, si è determinato o si determina, un fatto, una situazione [...] ti prometto, q. io muoia, di lasciarti tutta la mia roba (Leopardi). Nell’uso pop. tosc. in qualche caso si sottintende il verbo già espresso nella frase precedente: son tornato q. lui, quando è tornato lui; andare a letto q. i polli, andare a letto ...
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imperativale
agg. [der. di imperativo]. – Che contiene o comporta un imperativo, o che, più genericam., esprime un comando: frase, locuzione i., che esprime un comando mediante una forma del modo imperativo; [...] lo scontrino alla cassa», «non parlare al conducente», e sim. In partic., composti i., sostantivi formati dall’unione di un verbo nella 2a persona del modo imperativo (o che morfologicamente le corrisponde, di cui non ha comunque se non in rari casi ...
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passivo
agg. [dal lat. tardo passivus, der. di passus, part. pass. di pati «patire, subire»]. – 1. In senso generico, che subisce, che riceve l’azione (in contrapp. a attivo). Nel linguaggio com., che [...] , in contrapp. alla diatesi attiva (nella quale il soggetto è «agente», fa cioè l’azione): verbo p., coniugazione p.; anche s. m.: coniugare al p.; il p. del verbo «amare». 3. In chimica, stato p., quello di una sostanza (tipicamente, un materiale ...
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consecutivo
agg. [dal lat. mediev. consecutivus, der. del lat. consĕqui «seguire», part. pass. consecutus]. – 1. a. Che viene immediatamente dopo in ordine di tempo: il giorno c. alla partenza. b. Al [...] piedi»; «corri troppo perché io ti possa tenere dietro», cioè: corri tanto che non posso tenerti dietro), oppure implicita, con il verbo di modo infinito retto dalle locuz. tanto ... da, così ... da, al punto di, troppo ... per e sim. (per es., «non ...
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tirare
v. tr. e intr. [lat. *tirare, di etimo incerto]. – 1. tr. a. Applicare una forza a un oggetto per metterlo in movimento o per spostarlo, per modificarne la forma, ecc.: t. su, giù (v. anche oltre, [...] che esercita la forza quando essa si consideri ferma (un movimento in senso contrario s’indicherebbe col verbo spingere; e in questo senso vanno intesi i due verbi tirare, spingere che sono talora segnati sui due lati di alcune porte d’ingresso); più ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...