meno
méno avv. e agg. [lat. mĭnus, neutro (con valore avverbiale) di minor, compar. di parvus «piccolo»]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. poco; significa quindi più poco, in minor quantità, [...] m.; talora enfatico: se non è malafede la sua, è poco m.; poco com., seguito da che non (anticam. anche direttamente dal verbo): poco m. che non ci scontravamo, cioè, mancò poco che non ci scontrassimo. Tanto m., molto m., locuz. con cui si afferma ...
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-ente
-ènte [lat. -ens, -ĕntis, desinenza del part. pres. dei verbi delle coniug. in -ĕre, estesasi alla coniug. in -ēre, e anche, quasi completamente, a quella in -ire]. – Suffisso derivativo con cui [...] si riferiscono normalmente a persone che svolgono l’attività o si trovano nella condizione espressa dal verbo: adolescente, agente, confidente, dipendente, consulente, corrente, esercente, parente, sorgente, supplente, tenente, più raramente a cose o ...
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si
sì avv. [lat. sīc; nel sign. 2 come forma abbreviata della locuz. affermativa sic est «così è»] (radd. sint.). – 1. Forma ant. e letter. equivalente a così: a. Con sign. modale, «in questo modo, in [...] sign. di «a tal punto che, in modo tale che», per introdurre prop. consecutive, in dipendenza da un agg. e da un verbo: trovomi sì nudo, Ch’i’ porto invidia ad ogni extrema sorte (Petrarca); Primavera dintorno Brilla nell’aria e per li campi esulta ...
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si1
si1 pron. [lat. sē e sĭbi, accus. e dat. del pron. rifl. di 3a persona]. – 1. Forma atona del pronome rifl. di terza persona, sing. e plur., che serve alla coniugazione dei verbi riflessivi e in [...] di sconforto si uccise; si è (s’è) nascosto in una cantina; si sono armati di tutto punto; si è visto perduto. b. In verbi intr. pron.: spero che si penta; il ferro si scalda; i fiori si schiudono ai raggi del sole; le corde si sono spezzate; si è ...
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operare
(ant. o poet. oprare; ant. ovrare) v. intr. e tr. [lat. operari «lavorare, essere attivo», der. di opus opĕris «opera, lavoro»] (io òpero, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. intr. a. Agire: [...] donna si dee potere acquistare (Boccaccio); Molto egli oprò co ’l senno e con la mano (T. Tasso), compì molte imprese (ma qui il verbo può essere inteso anche come intr.). Nell’uso com.: o. il bene, il male; o. miracoli; o. meraviglie. b. ant. o poet ...
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sempre
sèmpre avv. [lat. sĕmper]. – 1. Con continuità ininterrotta, senza termine di tempo (cioè senza fine, e talora senza principio); estens., per un tempo lunghissimo, nel passato o nel futuro: Dio [...] mio figlio; ne ha passate di ogni colore, ma è s. in gamba. 4. Come cong., sempre che (non com. sempreché), col verbo all’indicativo, letter., ogni volta che: s. che lo vedo, mi ricordo di quel buffo episodio ...; potrai riaverlo, s. che tu lo vorrai ...
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mi1
mi1 pron. pers. [lat. me, accus., mi (= mihi), dativo]. – 1. Forma atona che concorre alla declinazione del pron. pers. io, sia come compl. oggetto (non mi ha visto = non ha visto me), sia come compl. [...] mi dì anche»), mentre non è rara la posizione enclitica con le forme finite del verbo (dissemi, veggomi, ecc.); in questo secondo caso, se la sillaba finale del verbo è -no o -ne, subisce il troncamento della vocale, con assimilazione di -nm- in -mm ...
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udire2
udire2 v. tr. [lat. audire] (indic. pres. òdo, òdi, òde, udiamo, udite, òdono; in tutta la coniugazione del verbo, la vocale tematica è o quando su di essa cade l’accento, u fuori d’accento; fut. [...] o udrèi, ecc.). – 1. Percepire distintamente suoni o rumori, con l’organo dell’udito (nell’uso parlato questo verbo è per lo più sostituito dal verbo sentire): u. un colpo, un lamento, un canto, una voce in lontananza; si udirono degli spari; mi è ...
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parere2
parére2 v. intr. [lat. parēre «apparire, mostrarsi»] (pres. pàio, pari, pare, paiamo, paréte, pàiono [ant. paro, pariamo, pàrono]; pass. rem. parvi, parésti, parve, parémmo, paréste, pàrvero [...] essere, non nega cioè che la persona o la cosa sia veramente come si mostra (avvicinandosi perciò al sign. di «apparire» che il verbo ebbe anticam., e per cui v. oltre): pare una persona onesta; a me è sempre parso un ottimo giovane; mi parve turbato ...
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reggere
règgere v. tr. e intr. [lat. rĕgĕre «guidare, dirigere, governare»] (io règgo, tu règgi, ecc.; pass. rem. rèssi, reggésti, ecc.; part. pass. rètto). – 1. tr. a. Tenere su, sostenere diritto o [...] » della principale; avere una determinata reggenza, richiedere un dato costrutto sintattico: un verbo che regge l’accusativo, il dativo; una congiunzione che regge il congiuntivo; un verbo che regge l’accusativo con l’infinito. 3. intr. (aus. avere ...
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verbo linguistica Nella grammatica tradizionale, parte del discorso che indica azione, stato, o divenire, in contrapposizione al nome, che indica sostanza o qualità; variabile secondo la flessione verbale, cioè la coniugazione, l’insieme delle...
verbo
Alessandro Niccoli
Il termine ha più valori. In primo luogo, designa la " parola " in quanto voce significativa, segno convenzionale che fa parte di un sistema linguistico; designa, inoltre, il " concetto ", ciò che la mente concepisce...