uscita (ant. escita) s. f. [part. pass. femm. di uscire]. - 1. a. [l'andare o il venire fuori da un luogo chiuso, con la prep. di del primo arg. e da del secondo arg.: l'u. del treno dalla stazione] ≈ [...] ] ≈ pubblicazione. 5. (gramm.) [parte terminale di una parola e sim., dotata di particolare significato, anche con la prep. in: verbi con l'u. in "-are"] ≈ desinenza, terminazione. 6. (elettrotecn.) [coppia di morsetti di un amplificatore da cui si ...
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lontano [lat. ✻longitanus, der. di longe "lontano, lungi"]. - ■ agg. 1. a. [che si trova a grande distanza nello spazio: recarsi in un posto l.; il paese è l. pochi chilometri] ≈ (lett.) discosto, distante, [...] , divergente, diverso. ↑ inconciliabile (con). ↔ affine (a), simile (a), somigliante (a), vicino (a). ↑ uguale (a). ■ avv. [con verbi di stato o di moto, a grande distanza: abitare l.] ≈ (fam.) distante, (lett.) lungi. ↔ accanto, (lett.) accosto ...
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-ficare [dal lat. ficare, dallo stesso tema da cui facere "fare"]. - Secondo elemento di verbi, nei quali significa "fare, rendere, fabbricare" e sim. ...
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-ficatore [dal lat. -ficator, -ficatōris]. - Secondo elemento di composti nominali derivati, dai corrispondenti verbi in -ficare, di cui indicano l'agente (animato o inanimato): deumidificatore, edificatore, [...] panificatore, pianificatore, versificatore ...
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-ficatorio [dal lat. tardo -ficatōrius]. - Secondo elemento di composti aggettivali dai corrispondenti verbi in -ficare: demistificatorio, edificatorio, giustificatorio, versificatorio. ...
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-ficazione [dal lat. tardo -ficatio, -ficatiōnis]. - Secondo elemento di comp. nominali derivati, dai corrispondenti verbi in -ficare: codificazione, edificazione, giustificazione, mistificazione, versificazione. ...
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Fabio Rossi
noia. Finestra di approfondimento
Noia come fastidio - Il sost. n. oscilla tra due sign. diversi: quello di «forte fastidio, dolore» e quello di «insoddisfazione causata da monotonia e sim.». [...] lettuccio (G. Verga); scusi tanto l’incomodo e mille grazie della sua garbatezza (C. Collodi). Dare n. è sostituibile dai verbi disturbare o infastidire: che cosa avete che vi disturba? (C. Goldoni); feci un passo per scostarmi dalla candela che mi ...
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-abile [dal lat. -(a)bĭlis]. - Suff. derivato di agg. tratti da verbi della coniug. in -are; i derivati hanno senso passivo ed esprimono la possibilità o la necessità di quanto predicato dal verbo: applicabile, [...] esecrabile, indimenticabile, mangiabile; in lat. il suff. era adoperato talvolta con valore attivo; di qui, per es., miserabile, stabile; per estens., il suff. è usato, sebbene più raramente, per trarre ...
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vedere /ve'dere/ [dal lat. vidēre] (pres. indic. védo [lett. véggo, ant. o poet. véggio], védi [ant. véi, vé'], véde, vediamo [ant. o poet. veggiamo], vedéte, védono [lett. véggono, ant. o poet. véggiono]; [...] un’esclamazione tra sé e sé: ma guarda un po’ che cosa mi tocca sopportare! Data l’alta frequenza di questi due verbi, in contesti esclamativi, in usi fam. o region. da v. e guardare si sono originate anche delle interiezioni. La prima, anvedi!, è ...
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veloce /ve'lotʃe/ [dal lat. velox -ocis]. - ■ agg. 1. a. [che si muove e si sposta con grande rapidità: corridore, mezzo di trasporto v.] ≈ celere, (lett.) presto, rapido, (lett.) ratto, [spec. di persona] [...] intelligenza v.] ≈ brillante, pronto, sveglio, svelto, vivace. ↔ lento, tardo. ■ avv., fam. [in modo veloce, spec. con verbi di movimento: correre v.] ≈ (lett.) alla presta, celermente, in fretta, lestamente, rapidamente, (fam.) svelto, velocemente ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...