meglio
mèglio avv. e agg. [lat. mĕlius, neutro di melior -oris (v. migliore)]. – 1. avv. a. Funge da comparativo dell’avv. bene, e significa perciò più bene, in modo migliore: oggi mi sento m.; riesce [...] oggettiva: è m. non dirgli nulla; sarà m. che tu resti qui; ho creduto m. far di testa mia; ritengo m. tacere; spesso il verbo essere è sottinteso: m. non far nulla che far male. Comunissimo in proverbî: è m. un uovo oggi che una gallina domani; è m ...
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-ire
[lat. -īre, desinenza dell’inf. dei verbi della quarta coniug.]. – Desinenza dell’infinito dei verbi della terza coniug.: morire, partire, preferire, venire. ...
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anomalo
anòmalo agg. [dal lat. tardo anomălus, gr. ἀνώμαλος, comp. di ἀν- priv. e ὁμαλός «uguale»]. – Che non è conforme alla regola generale, alla norma, al comportamento consueto, alla struttura tipica, [...] es., in medicina, accrescimento a., moltiplicazione a. delle cellule, ecc.). In partic.: nella grammatica latina e italiana, verbi a., verbi il cui paradigma risulta dal concorso di temi verbali diversi (lat. fero, tuli, latum; it. vado, andare); in ...
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irregolare
agg. [dal lat. tardo irregularis, comp. di in-2 e regularis «regolare1»]. – 1. a. In genere, che non è conforme alle regole o a una determinata regola, che è in contrasto con le disposizioni [...] cavallo per andatura i., nelle corse al trotto quando il cavallo tende a passare al galoppo. In grammatica, nomi, verbi i. (o con declinazione, coniugazione i.), che si allontanano dalla flessione regolare seguita dalla maggioranza degli altri nomi e ...
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poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. [...] per breve tempo o spazio, scarsamente, debolmente, ecc.). Con verbi: mi piace p.; stanotte ho dormito p.; posso camminare p d’avverbio, sempre preceduto da un e con valore attenuativo; con verbi e locuz. verbali: m’ha fatto un po’ ridere; mi volevo ...
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accusativo
accuṡativo agg. e s. m. [dal lat. accusativus (casus), malamente ricalcato sul greco αἰτιατικ ή (πτ ῶ σις) «(caso) causativo»]. – Caso a. (o semplicem. accusativo s. m.): uno dei casi della [...] ; così il lat. vivere vitam («vivere la vita») o l’ital. dormire sonni tranquilli; c) il doppio a., retto dai verbi che si costruiscono con l’accusativo della persona e della cosa; così il lat. docere pueros grammaticam («insegnare la grammatica ai ...
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quaggiu
quaggiù (ant. quaggiuso) avv. [comp. di qua2 e giù (ant. giuso)]. – In questo luogo, più in basso rispetto alla persona cui ci si rivolge o al luogo cui ci si riferisce. Con verbi di quiete: [...] sono q., sono q. in cantina; q. in Sicilia fa ancora molto caldo; con verbi di moto: venite q., scendi q. in basso; Venni qua giù del mio beato scanno (Dante: parla Beatrice, discesa nel limbo dal paradiso); preceduto da prep.: di q. o da q. non si ...
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gerundivo
s. m. [dal lat. tardo gerundivus (modus); v. gerundio]. – Categoria morfologica del verbo latino, non conservatasi nelle lingue romanze; aveva natura aggettivale, caratterizzata, come il gerundio, [...] può essere usato sia come attributo sia come predicato, oppure in maniera impersonale (vir laudandus; vir laudandus est; laudandum est); nei verbi intransitivi solo come predicato impersonale (tacendum est). Poco com. l’uso come agg.: modo gerundivo. ...
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ra-
– Prefisso in cui si fondono i due prefissi lat. re- e ad-; produce sempre il raddoppiamento della consonante iniziale semplice. È usato per la formazione di verbi e derivati verbali, con valore [...] ma anche con funzione semplicemente derivativa, analoga a quella del prefisso a- (raddensare, rallentare, rassodare). Per alcuni verbi, accanto alla forma ra- esiste la forma non ridotta ria-: ravvicinare e riavvicinare, raddolcire e riaddolcire (di ...
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male1
male1 avv. [lat. male, avv., der. di malus «cattivo»] (in posizione proclitica si tronca comunem. in mal). – 1. a. In modo non buono, non retto, non giusto; in modo non conveniente, non opportuno, [...] modo; le fotografie sono riuscite m.; una trattoria dove si mangia male. Prov., chi mal fa mal pensa. b. Con alcuni verbi ha sign. più determinati: andar m., procedere o riuscire in modo contrario al desiderato: gli affari vanno m.; l’esame è andato ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...