participio
particìpio s. m. [dal lat. participium, traduz. del gr. μετοχικόν «partecipante»]. – Modo nominale del verbo, così chiamato dai grammatici greci perché partecipe, da un lato, della categoria [...] dei nomi, di cui segue la flessione distinguendo numero, genere e caso, e, dall’altro della categoria dei verbi, in quanto può distinguere la diatesi, il tempo e l’aspetto e può inoltre averne la reggenza, transitiva e intransitiva; a differenza ...
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venire
v. intr. [lat. vĕnire] (pres. indic. vèngo [ant. o poet. vègno], vièni, viène [poet. ant. vène], veniamo [ant. vegnamo], venite, vèngono [ant. o poet. vègnono]; pres. cong. vènga [ant. o poet. [...] la persona stessa che parla: vieni con me; venite a cena da noi (o con noi) questa sera?; con che mezzo siete venuti? Se il verbo è di 3a persona, si può intendere sia il luogo dov’è (o va, o sarà) la persona che parla, sia quello della persona alla ...
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imperfettivo
agg. [comp. di in-2 e perfettivo]. – In linguistica, di aspetto verbale (espresso in alcune lingue, come per es., nelle lingue slave, con morfemi) che esprime l’azione considerata nel suo [...] svolgersi, nella sua durata, senza riferimento al suo scopo o al suo termine. Nella lingua italiana si può parlare di verbi i. soltanto sul piano lessicale (per es., cercare, guardare, in contrapp. a trovare, vedere, perfettivi); ma in senso più ...
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impersonale
agg. [dal lat. tardo (dei grammatici) impersonalis, comp. di in-2 e personalis «personale»]. – 1. In grammatica, verbi i., quelli che sono adoperati soltanto nella terza forma del sing. e [...] c’è l’espressione di un soggetto personale e determinato (anche se questo si possa facilmente ricavare dal contesto della frase), e il verbo si trova nella 3a pers. sing. preceduta dal pronome indefinito si (come nelle frasi si dice, si credette, s’è ...
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cappatico
cappàtico agg. [der. di cappa3 (nome della lettera greca κ), sul modello di sigmatico] (pl. m. -ci). – Termine usato nella descrizione dei caratteri morfologici dei verbi greci per qualificare [...] il tipo di aoristo caratterizzato dalla formante -κ-, proprio dei verbi δίδωμι «dare» (ἔδωκα), ἵημι «mandare» (ἧκα), τίϑημι «porre» (ἔϑηκα), limitatamente alle tre persone singolari dell’indicativo presente, molto raramente in qualcuna delle forme ...
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tanto
agg., pron. e avv. [lat. tantus agg., tantum avv.]. – 1. agg. a. Al sing., riferito a cosa, così grande, in così gran quantità, e con sign. più determinati, così lungo, così ampio, così esteso, [...] tanto ... come): t. è ladro chi ruba che chi tiene il sacco (prov.); ci andiamo t. io che lui. d. Molto, assai, sia con verbi: ne ha sofferto t.; scusi t.; salutami t. tuo padre; mi piace t. (e rafforzato tanto tanto, proprio tanto); me ne rallegro t ...
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verbigrazia
verbigràzia locuz. [dalla locuz. lat. verbi gratiā, propr. «per citare una parola»]. – Per esempio; è parola d’uso ant. o letter. scherz. (scritta anche talora nella forma latina verbi gratia [...] o verbigratia): negli ultimi tempi, gli uomini hanno perduto moltissime cose (verbigrazia l’amor patrio, la virtù, la magnanimità, la rettitudine) (Leopardi) ...
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verbovèrbo s. m. [dal lat. verbum «parola», e nei grammatici «verbo»]. – 1. a. Parola. Con questo sign., è com. ormai soltanto in alcune espressioni (per es., ripetere a verbo a verbo, parola per parola), [...] del Vangelo di Giovanni, 1, 1); quindi, col sign. che il gr. λόγος e il lat. verbum assumono nello stesso Vangelo di Giovanni, 1, 14 (il Verbo si è fatto carne e abitò fra di noi); il V., o V. divino, o V. di Dio, o V. incarnato, è il Figlio di Dio ...
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sapere2
sapére2 (ant. o dial. savére) v. tr. [lat. volg. *sapēre, per il lat. class. sapĕre «aver sapore; esser saggio, capire», che in epoca tarda ha sostituito nel sign. il lat. class. e letter. scire] [...] quale era un santo, e si chiamava il padre Macario (Manzoni); bisogna s. che in quel tempo la vita era molto dura; costruito con il verbo avere, con tono più sostenuto: avete da s. che c’è ancora molto da fare; hai da s. che ho deciso di prendere dei ...
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quiete
quiète s. f. [dal lat. quies -etis]. – 1. Lo stato di ciò che è fermo rispetto a un sistema di riferimento; immobilità. Con questo senso, si contrappone di solito a moto, spec. nella fisica: un [...] corpo in q.; passaggio dallo stato di q. allo stato di moto; in grammatica e nella lessicografia, verbi di q. e verbi di moto, soprattutto con riguardo alla reggenza di complementi di luogo. Nell’uso corrente, con valore relativo (più vicino a calma ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...