piuttosto
piuttòsto avv. [comp. di più e dell’avv. tosto]. – 1. Nel sign. proprio, etimologico, più presto; in tale accezione, ormai fuori d’uso, si scrive preferibilmente in grafia staccata: il fuoco [...] , e soffrire p. che annoiarmi (Leopardi). Introduce spesso una comparazione tra due parti uguali del discorso (due aggettivi, due verbi, ecc.): sono zone in cui fa p. caldo che freddo; lo direi sfacciato p. che disinvolto; chiederebbe l’elemosina ...
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bene2
bène2 s. m. [dall’avv. bene1]. – 1. a. Ciò che è buono in sé, cioè perfetto nella compiutezza del suo essere o nel suo valore morale, e quindi oggetto di desiderio, causa e fine dell’azione umana: [...] F. Nietzsche. b. Con valore neutro, cosa buona, quindi anche giusta, utile, opportuna; spec. in unione col verbo essere e con altri verbi copulativi, col verbo credere e sim.: è b. che sia così; sarà b. avvertirlo; sarebbe b. che fossi presente anche ...
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parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] francese, parole! Per estens. degli usi prec., l’espressione la parola a ... (da sola, o in unione con i verbi essere, passare) ha acquistato, nell’ambito di speciali linguaggi (diplomatico, militare, politico), il sign. di affidamento della facoltà ...
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lungo1
lungo1 agg. [lat. lŏngus] (pl. m. -ghi). – 1. a. Che si estende notevolmente nel senso della lunghezza, che ha grande estensione dall’una all’altra delle sue estremità (contrario di corto): una [...] al più tardi (raro in questo senso il masch. al più l.): alla più l., sarò di ritorno giovedì prossimo; per le l. (con i verbi andare, tirare, menare, mandare), lo stesso e più com. che in lungo: temo che la faccenda vada per le lunghe. Con sign. più ...
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pre-
〈pré〉 [dal lat. prae, prae-]. – Prefisso che compare in numerosi composti derivati dal latino o formati modernamente, spesso in contrapp. a post-. 1. Con valore temporale, che è il più frequente, [...] esprime un rapporto di anteriorità in verbi o sostantivi indicanti azioni eseguite prima di un dato termine (o prima di altri), oppure avvenimenti che precedono altri nel tempo: preannunciare, precedere, predestinare, prevedere; preavviso, prevendita ...
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costruzione
costruzióne (ant. construzióne) s. f. [dal lat. constructio -onis, der. di construĕre «costruire», part. pass. constructus]. – 1. a. L’operazione del costruire: c. d’una casa, d’un ponte, [...] , di opus est, degli aggettivi di memoria, ecc. in latino; costruzione di un verbo col compl. oggetto, col compl. di termine, ecc.); così per es., quando si dice che il verbo utor in latino «ha la costruzione con l’ablativo», o «si costruisce con l ...
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regolare1
regolare1 agg. [dal lat. regularis, der. di regŭla «regola»]. – 1. Conforme a una regola o alle regole, al regolamento o alle disposizioni di legge, alle norme e alle prescrizioni: seguire [...] gare r., e un colpo r., un’azione r. o non r., poco r., nello sport; nomi r. o con declinazione r., verbi r. o con coniugazione r., e forme, costruzioni r., in grammatica normativa, conformi agli schemi fondamentali, considerati normali per la loro ...
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regolare2
regolare2 v. tr. [dal lat. tardo regulare, der. del lat. class. regŭla «regola»] (io règolo, ecc.). – 1. a. Istituire, dare o imporre una regola o una norma, o un complesso di regole e norme, [...] l’uso dell’alcol, il fumo; r. gli impulsi, la passione, gli istinti. In questi sign. e usi (in cui concorrono i verbi controllare, limitare e moderare) è molto frequente il rifl. regolarsi: non riesce a regolarsi nelle spese, o nel mangiare, nel bere ...
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lusingare
luṡingare v. tr. [der. di lusinga] (io luṡingo, tu luṡinghi, ecc.). – 1. a. Attirare, allettare con lusinghe, con complimenti, lodi o false promesse: l’aveva lusingata a lungo facendole credere [...] l’ali, Lusingavano il sonno de’ mortali (T. Tasso). In tutti questi usi estens. e fig., il verbo s’avvicina ai sign. di altri verbi più o meno affini, come allettare, accarezzare, blandire. b. Illudere, indurre a credere o a sperare cose che ...
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infinitamente
infinitaménte avv. [der. di infinito]. – Senza fine, senza limiti: Dio è i. perfetto, i. buono, misericordioso; Gesù Cristo ha amato i. l’uomo; e con riferimento a concetti matematici e [...] com. è per lo più usato in modo generico o iperb., come sinon. di molto, assai, grandemente, sommamente, in unione con verbi o locuz. verbali (ti ringrazio i.; mi dispiace i., o sono i. spiacente), e più spesso con aggettivi, cui conferisce valore ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...