ex-
〈èks〉 pref. – È la prep. lat. ex (v. ex), molto usata in latino come prefisso per la formazione di verbi e loro derivati, sia nella forma intera ex-, davanti a vocale e alle cons. c, p, q, s, t (come [...] di natura (effemino «effeminare»); in altri ancora esprime il concetto della pienezza, del compimento, conferendo quindi al verbo valore estensivo o intensivo (ebibo «bere fino all’ultima goccia», elaboro «lavorare con cura, elaborare», evinco ...
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perlocutivo
(o perlocutòrio) agg. [adattam. dell’ingl. perlocutionary]. – In linguistica, detto di enunciato illocutivo (v.) che, in determinate circostanze, coincide con l’azione; la forza perlocutiva [...] varia a seconda delle condizioni di enunciazione ed è massima quando, in contesti molto formali, è possibile usare verbi performativi, quali nominare, dichiarare, eleggere, e sim.; per es., nelle frasi: per i poteri conferitimi dalla legge, vi ...
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post-
pòst- [dal lat. post, post- «dopo, dietro»]. – Prefisso di molte parole composte, derivate dal lat. o, più spesso, formate modernamente, nelle quali indica per lo più posteriorità nel tempo, col [...] senso quindi di «poi, dopo, più tardi». Tranne pochi casi in cui ha funzione avverbiale (come quando è premesso a verbi), ha di solito funzione prepositiva rispetto al secondo elemento, che può essere un sostantivo o, più spesso, un aggettivo ( ...
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occasione
occaṡióne s. f. [dal lat. occasio -onis, der. di occasum, supino di occidĕre «cadere»; propr. «avvenimento, caso»; cfr. l’allotropo cagione]. – 1. a. Circostanza o concorso di circostanze che [...] ; con l’o., approfittando del momento adatto: con l’o. vedi se puoi mettere una buona parola in mio favore. Locuzioni con verbi: cogliere, afferrare, sfruttare l’o.; ho afferrato l’o. al volo; approfitto di quest’o. per farti i miei migliori augurî ...
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morte
mòrte s. f. [lat. mŏrs mŏrtis]. – 1. a. La cessazione delle funzioni vitali nell’uomo, negli animali e in ogni altro organismo vivente o elemento costitutivo di esso: è in lutto per la m. di un [...] a ogni m. di papa, molto raramente; e con sign. intuitivi, sicuro come la m., brutto come la morte. Con verbi: cagionare, provocare la m. di qualcuno; accelerare, affrettare, ritardare, allontanare la m.; salvare, liberare dalla m.; scampare da m. o ...
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-rea
-rèa [dal gr. -ρροια di διάρροια «diarrea», dal tema di ῥέω «scorrere»]. – Secondo elemento (sempre con raddoppiamento iniziale: -rrea) di parole composte del linguaggio medico, derivate dal greco [...] (come diarrea da διάρροια e piorrea da πυόρροια, tratte dai verbi διαρρέω «scorrere attraverso» e πυορροέω «suppurare») o formate modernamente, nelle quali indica produzione eccessiva, secrezione patologica e fuoriuscita di umori, indicati per lo più ...
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utile
ùtile agg. e s. m. [dal lat. utĭlis, der. di uti «usare»]. – 1. agg. a. Che può usarsi al bisogno, che può servire: oggetti u.; un apparecchio, uno strumento, un elettrodomestico u., molto u.; [...] delle resistenze non passive, che vengono dette esse stesse resistenze utili. Con valore neutro in funzione predicativa, riferito a verbi all’infinito o a prop. soggettive: è u. conoscere in tempo queste notizie; sarà u. informarsi bene; credo sia ...
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stanziare
v. tr. [der. del lat. tardo stantia «stanza»] (io stànzio, ecc.). – 1. a. ant. Stabilire, deliberare, ordinare: s. un’imposta, una gabella; con verbi, s. di ... o che ...: Ahi Pistoia, Pistoia, [...] ché non stanzi D’incenerarti ...? (Dante). b. Nel linguaggio finanziario, assegnare una somma a un determinato scopo, iscrivere una spesa in un bilancio preventivo: s. forti somme per la ristrutturazione ...
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inversivo
agg. [der. di invertire, inverso1]. – Che ha rapporto con un’inversione, che comporta inversione, soprattutto in riferimento a fatti linguistici: costruzione i. e periodi i. (ant.), in cui [...] si può facilmente modificare l’ordine delle parole. Più com., prefissi, suffissi i., quelli che consentono di derivare (da verbi, aggettivi o sostantivi) parole di significato opposto a quello della parola originaria; per es., in ital., sono prefissi ...
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con-
cón- [lat. (o dal lat.) con- = cum]. – Prefisso nominale e verbale di molte parole composte, sia derivate dal latino (come consorte, condiscepolo, concorrere, condensare, dal lat. consors, condiscipŭlus, [...] , di origine latina, non include alcuna idea di unione, ma è servito soltanto alla formazione del verbo (per es. condemnare «condannare» da damnare, consecrare «consacrare» da sacer, ecc.), con funzione quindi non dissimile dal pref. ad-. Davanti ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...