pro-1
pro-1 〈prò〉 [dal lat. pro-]. – Prefisso verbale e nominale di molte parole derivate dal latino o formate modernamente, con varia funzione e diversi sign.: 1. In verbi (generalmente provenienti [...] dal latino) e nei loro derivati, significa «fuori» o «davanti» (proclamare, progettare, pronunciare), «davanti e in basso» (procombere, prosternare), oppure indica estensione, prosecuzione nello spazio ...
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fra-
– È la prep. fra, usata con funzione di prefisso per la formazione di pochi verbi, e loro derivati (provoca in genere il raddoppiamento della consonante iniziale della parola cui si unisce, ma per [...] e frammisto; esprime scambio, e quindi equivoco, in fraintendere; accezioni particolari acquista sommandosi al pref. s- nel verbo frastagliare e nel sost. frastuono. Conserva invece valore e funzione di preposizione in frattanto e frattempo, da ...
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li
lì avv. [lat. ĭllīc ‹illìk›]. – 1. In quel luogo, in quel posto. Indica in genere luogo non molto discosto da chi parla o da chi ascolta, e con più esattezza dell’avv. là; è inoltre usato largamente [...] angolo, lì sopra la scrivania, lì nello sgabuzzino; dev’essere lì dove l’ho messo; è lì a due passi. Usato senza il verbo, unito cioè direttamente al pron. quello, accompagnato o no da un nome, e all’avv. ecco, serve a determinare meglio la posizione ...
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fra1
fra1 prep. [lat. infra] (radd. sint.). – Ha in genere gli stessi sign. e gli stessi usi della prep. tra (v. perciò questa voce); tranne in pochi casi che indichiamo qui di seguito, la scelta dell’una [...] (cioè, dentro di sé) e pensare, ragionare fra sé e sé (che esprimono piuttosto un dibattito interno). Anche fra, in dipendenza da verbi di moto, è talvolta preceduto dalla prep. di: una serpe uscì di fra i cespugli; una vena d’acqua zampillava di fra ...
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peggio
pèggio avv. e agg. [lat. pĕius, neutro di peior -ioris (v. peggiore)]. – 1. avv. a. Comparativo dell’avv. male, che quindi significa più male, in modo peggiore: mi sento p.; non poteva finire [...] ), con cui tuttavia non sempre si può sostituire, anche perché ha sign. più generico: a. In funzione di predicato con i verbi essere, parere, sembrare: oggi il tempo è p. di ieri; questa qualità mi sembra p. (dell’altra); più spesso con valore ...
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bis-2
bis-2 [etimo incerto]. – Prefisso che, premesso ad aggettivi o verbi (come bislungo, bistondo, bistrattare, ecc.), ha valore genericam. peggiorativo. ...
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ricco
agg. [dal longob. rihhi] (pl. m. -chi). – 1. a. Che possiede denari, beni, sostanze e in genere mezzi di sussistenza in misura maggiore di quanto occorra per vivere in modo normale (si oppone, [...] di Dio; e di chi si vanta di ricchezze inesistenti: non gli dar retta, lui è r. soltanto a chiacchiere!; con verbi: nascere, diventare r.; farsi r. onestamente, in modo disonesto, rubando, sfruttando il lavoro altrui, a forza di lavorare; un colpo di ...
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voce
vóce s. f. [lat. vox vōcis]. – 1. Serie o insieme di suoni articolati emessi dall’uomo (v. fonazione), o di suoni inarticolati emessi da varî animali (o anche dall’uomo), alla cui produzione concorrono [...] in latino; sia, ma più raram., la diatesi verbale (v. diatesi): le tre v. verbali dei verbi greci, cioè v. attiva, media e passiva; coniugate il verbo latino «ferre» prima nella v. attiva e poi nella v. passiva. 5. Ogni singolo elemento costitutivo ...
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assai
assài avv. [lat. ad satis]. – 1. A sufficienza, quanto basta: Non pianger più, non m’hai tu pianto a.? (Petrarca); chi per la patria muor, vissuto è a., nota frase proverbiale tratta da due versi [...] è più spesso posposto: è bello a., va male a., e sim.). Usato antifrasticamente, e in funzione di pron. neutro, spec. con i verbi sapere, importare, significa niente, nulla: m’importa a. di quello che fate!; so a., io, di ciò che vuole!; vien uno con ...
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assapere
assapére v. tr. – Variante ant. di sapere, usata soltanto all’infinito e con valore incoativo («conoscere, venire a conoscere»), per lo più in dipendenza dal verbo fare e più raram. da altri [...] verbi; non di rado si trova contrapposto nella stessa frase alla forma sapere (che ha invece valore perfettivo): né ho voluto fare né dire cosa alcuna che io non vel faccia prima a. (Boccaccio); accese il desiderio della mente vaga, a volere provare ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...