oggetto
oggètto s. m. [dal lat. mediev. obiectum, neutro sostantivato di obiectus, part. pass. di obicĕre «porre innanzi»; propr. «ciò che è posto innanzi (al pensiero o alla vista)»]. – 1. In filosofia, [...] è indicato dal caso accusativo, nelle altre per mezzo della collocazione, in genere dopo il verbo. Nelle frasi in cui l’azione è espressa da un verbo in forma passiva, oggetto dell’azione è, al contrario, il soggetto grammaticale. Complemento dell’o ...
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te1
te1 〈té〉 pron. pers. [lat. tē, accus. del pron. pers. tu] (radd. sint.). – Forma forte della declinazione del pron. di 2a pers. sing. (tu), che ha usi analoghi a quelli di me per la 1a pers., e cioè: [...] o quanto (vorrei fare come te; lei non è abile come te; ne so quanto te), e in funzione di predicato con i verbi essere, sembrare, parere e sim. (da lontano pareva proprio te); con funzione di soggetto, quando è in coordinazione con altro pronome ...
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memoria
memòria s. f. [dal lat. memoria, der. di memor -ŏris «memore»]. – 1. a. In generale, la capacità, comune a molti organismi, di conservare traccia più o meno completa e duratura degli stimoli [...] dice il vero; ritrovare, ricuperare, riacquistare la m., ecc. c. A memoria, locuz. avv. che si unisce con diversi verbi per formare frasi riferite all’apprendimento e alla conservazione di nozioni nella memoria: tenere a m., fermare nella mente in ...
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vespetro
vespetrò s. m. [dal fr. vespétro, voce formata artificialmente con i temi dei verbi vesser «fare vesce», péter «fare peti», roter «ruttare», con allusione agli effetti che questo liquore dovrebbe [...] provocare]. – Liquore di media gradazione, di colore giallo oro, fatto per macerazione e distillazione di semi di angelica, coriandoli, anaci, finocchio e buccia di limone: è una specialità di Canzo in ...
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tentare
v. tr. [lat. tĕmptare e tĕntare (prob. due verbi di diversa origine, confusisi già in latino)] (io tènto, ecc.). – 1. letter. a. Toccare leggermente: Io era in giuso ancora attento e chino, Quando [...] . ◆ Part. pres. tentante, non com., anche come agg., con il sign. di allettante. ◆ Part. pass. tentato, nei varî sign. del verbo, anche come agg.: tentato omicidio e più genericam. delitto tentato, lo stesso che tentativo di delitto (v. tentativo). ...
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tutto
agg. e pron. [da una variante, non bene spiegata, del lat. tōtus «tutto, intero», forse *tuttus con geminazione intensiva, o *tuctus influenzato dal plur. cuncti «tutti»]. – L’intera quantità, [...] la mia buona volontà, non ci sono riuscito; con t. la sua presunzione, rimane sempre un ignorante; e seguito da che e un verbo al cong.: ha voluto venire, con tutto che io l’avessi sconsigliato (pop. anche l’avevo). In frasi di sign. causale, invece ...
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male2
male2 s. m. [lat. malum «male fisico o morale», rifatto secondo male avv.]. – In senso ampio, il contrario del bene, tutto ciò che arreca danno turbando comunque la moralità o il benessere fisico [...] buona. b. Con valore neutro, cosa non buona, quindi ingiusta, non utile, non opportuna, soprattutto in unione col verbo essere o altri verbi copulativi: non sarà m. avvertirlo; sarebbe m. se la pensasse così. 2. a. Ciò che reca danno, svantaggio ...
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buratto
s. m. [der. settentr. del lat. *bura, nome d’una stoffa]. – 1. ant. Drappo rado e trasparente, bruno o bianco o altrimenti colorato, sul quale nel Cinquecento e nel Seicento si ricamava con filo [...] rada che, distesa su apposito sostegno, serviva per abburattare la farina (di qui i sign. che seguono, e gli stessi verbi burattare, abburattare). 2. a. Macchina usata per separare la farina dalla crusca, che può avere forma di cilindro ricoperto di ...
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preferire
v. tr. [lat. praeferre, comp. di prae- «pre-» e ferre «portare»; propr. «portare innanzi»] (io preferisco, tu preferisci, ecc.). – Anteporre (nella stima, nell’affetto, nella simpatia, nella [...] che scendere a compromessi; preferì la morte al tradimento. Con reggenza verbale diversa a seconda che il soggetto dei due verbi sia o no lo stesso: preferisco di solito passare l’estate in città; preferì non rispondere (disus. di non rispondere ...
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chi1
chi1 pron. [lat. qui e quis], invar. (radd. sint.). – 1. Pron. relativo. Può essere masch. e, più raramente, femm., e significa «colui che, colei che»: chi entra per ultimo, chiuda la porta; prov. [...] ; non saprei a chi rivolgermi; dimmi con chi vai e ti dirò chi sei. Anche quando ha valore di plurale, l’accordo del verbo si fa ugualmente al singolare: sento salire delle persone: chi sarà? L’accordo si fa però al plurale quando chi è predicato di ...
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Assieme ai ➔ nomi, i verbi sono una categoria di parole (➔ parti del discorso) cruciale nell’organizzazione lessicale e grammaticale delle lingue, al punto da essere considerati un universale linguistico: mentre infatti nelle lingue questa o...
I verbi sintagmatici sono verbi polirematici (cioè composti da più elementi; ➔ polirematiche, parole) come andare giù, tirare su, venire fuori, mettere sotto, ecc., che hanno la struttura verbo + particella. Il verbo è di solito un verbo di...