proclamare
v. tr. [dal lat. proclamare, comp. di pro-1 «davanti» e clamare «gridare»]. – Annunciare, dichiarare in forma ufficiale e solenne: p. un editto; p. la vittoria; p. la fine di un regime; instaurare: [...] : insiste a proclamarsi innocente; chi può senza cieca presunzione ... proclamarsi senza peccato ...? (Borgese). Nel linguaggio della Chiesa, leggere ad alta voce dall’ambone il Vangelo o passi delle Scritture durante una celebrazione liturgica. ...
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proclamazione
proclamazióne s. f. [dal lat. proclamatio -onis]. – L’atto di proclamare; dichiarazione pubblica e solenne, annuncio ufficiale dato da chi ne ha l’autorità: la p. della repubblica; p. dei [...] Pubblica attestazione: p. d’innocenza; riconoscimento solenne: la p. dei diritti dell’uomo. Nella liturgia cattolica, la lettura ad alta voce, che il celebrante o un lettore fa dall’ambone, del Vangelo o di passi delle Scritture durante una funzione. ...
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oriente
oriènte s. m. [dal lat. oriens -entis, part. pres. di oriri «nascere, sorgere» (sottint. sol «sole»)]. – 1. Uno dei quattro punti cardinali, quello dove il sole sorge (sinon. quindi di levante [...] La luce viene dall’o., frase proverbiale usata in senso metaforico con interpretazioni varie, riferita ora alla luce del Vangelo, ora al fascino esercitato anticamente dalle civiltà orientali sul mondo greco, o più ampiamente al contributo che tali ...
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spiritus ubi vult spirat
(lat. «il vento soffia dove vuole»). – Frase del Vangelo di s. Giovanni (3, 8), in un passo nel quale l’evangelista afferma che chiunque è nato dallo spirito e non dalla carne [...] è come il vento, di cui si ode la voce ma di cui non si sa donde venga e dove vada; l’espressione (che in greco suona τὸ πνεῦμα ὅπου ϑέλει πνεῖ, e in greco πνεῦμα significa sia «vento» sia «spirito») è ...
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volere2
volére2 v. tr. [lat. *vŏlēre, per il classico velle, formato su volo, volebam, volui] (pres. indic. vòglio [tosc., in proclisi, vo’], vuòi [poet. vuòli], vuòle [poet. o pop. vòle], vogliamo, [...] ad agire così, ma poteva almeno avvertirmi. 4. Riferito a cose (personificate), ordinare, disporre: la legge (o il Vangelo, il galateo, la buona educazione, ecc.) vuole così; richiedere: prudenza vuole che ci rifletta sopra. In frasi negative ...
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secondo2
secóndo2 prep. [lat. secŭndum, dall’agg. secundus «secondo1»]. – 1. a. In modo conforme a, nel modo richiesto o voluto da: regolarsi s. coscienza; agire s. la legge; vivere s. natura; decidere [...] è un male; s. i critici si tratta di un pessimo libro); stando a quanto viene affermato o è stato scritto da qualcuno: il Vangelo s. Giovanni, s. Matteo, ecc.; s. Galileo, s. Kant, s. Croce; S. la sentenza di Platone (Dante). Può reggere anche una ...
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vecchio
vècchio agg. e s. m. [lat. tardo e pop. vĕclus per il lat. class. vĕtŭlus, dim. di vetus «vecchio»]. – 1. a. Che è molto avanti negli anni, che è nell’età della vecchiaia (contrapp. a giovane [...] dimittis» mormorando seco, Come disse nel tempio il buon vecchione (Pulci), con allusione al vecchio Simeone di cui parla il Vangelo di Luca 2, 25-32. In alcune regioni si chiamano vecchioni i marroni lasciati seccare con la buccia. Pegg. vecchiàccio ...
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tradire
v. tr. [lat. tradĕre «consegnare», attraverso il sign. di «consegnare ai nemici», «consegnare con tradimento»; cfr. soprattutto l’uso assoluto del verbo tradĕre nel passo del Vangelo di Luca [...] (22, 48) che parla della consegna di Gesù da parte di Giuda (Iesus autem dixit ei: Juda, osculo Filium hominis tradis), e poi di traditor riferito a Giuda in Marco 14, 44 (dederat autem traditor eius signum ...
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maddalena
maddaléna s. f. [dal nome proprio femm.]. – 1. Nome di una varietà di pesche che maturano nel tempo della festa di s. Maria Maddalena (22 luglio). 2. In pasticceria, dolce a base di farina, [...] di dama. Con questo sign., è dal fr. madeleine (v.). ◆ Fa riferimento a Maria Maddalena, la peccatrice pentita di cui parla il Vangelo di Luca 7, 36-50, senza peraltro dirne il nome, identificata da una tradizione con la donna che in Luca è nominata ...
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mondare
v. tr. [lat. tardo mŭndare, der. dell’agg. mundus «mondo, pulito»] (io móndo, ecc.). – 1. a. Togliere la buccia, l’involucro, a frutti e sim.: m. le castagne, le mandorle, i pinoli; m. le pere, [...] D’Annunzio), che lava e purifica; m. dalla lebbra, espressione conservatasi nell’uso per reminiscenza biblica (ricorre frequente nel Vangelo), giacché presso gli Ebrei la lebbra costituiva impurità: mentre che ’l corpo si mondava di fuori dalla lepra ...
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vangelo Nome comune ai quattro primi libri del Nuovo Testamento (V. di Matteo, V. di Marco, V. di Luca, V. di Giovanni; ➔ Bibbia) e, secondariamente, ad altre composizioni antiche che hanno per contenuto qualche analogia con i quattro V. canonici,...
Barnaba, Vangelo di
Angelo Penna
Fra i molti scritti apocrifi che pullularono nei primi secoli è ricordato anche un vangelo attribuito a B., uno dei primi convertiti dall'ebraismo e personaggio di primo piano nella Chiesa (cfr. Ad. Ap. 4,...