acclamare
v. tr. [dal lat. acclamare, comp. di ad- e clamare «gridare»]. – 1. Applaudire, approvare ad alta voce, con esultanza: a. il nuovo presidente; a. la decisione presa; anche intr.: alla sua proposta [...] , ad alta voce (diverso perciò sia dal rispondere sia dal cantare), agli inviti del diacono o del celebrante: alla fine del Vangelo, il sacerdote dice «Parola di Dio», e il popolo acclama «Lode a te, o Cristo». 3. Con compl. predicativo, eleggere ...
Leggi Tutto
predicazione
predicazióne s. f. [dal lat. praedicatio -onis «celebrazione, elogio» tardo e rispettivam. mediev. con i due sign. che seguono]. – 1. a. L’attività del predicare, come ufficio svolto dai [...] diffusione della dottrina e delle verità di fede, per la spiegazione dei testi sacri, per l’ammaestramento morale: la p. del Vangelo; frati, missionari dediti alla p.; analogam., la p. di Gesù; ecco il grande scopo della p. di Cristo: far conoscere ...
Leggi Tutto
accomodazione
accomodazióne s. f. [dal lat. accommodatio -onis, der. di accommodare «adattare»]. – L’accomodare, l’accomodarsi; adattamento. È usato soltanto con alcune accezioni specifiche: 1. In fisiologia, [...] livello intellettuale e morale. Con sign. affine, a. missionaria (o anche adattamento missionario), il fatto per cui i predicatori del Vangelo si adattano, entro certi limiti, alla mentalità e alle condizioni di vita dei popoli a cui si rivolgono per ...
Leggi Tutto
quotidiano
(letter. cotidiano) agg. e s. m. [dal lat. quotidianus, cotidianus, der. di quotidie o cotidie «ogni giorno», comp. di quot «quanti» e dies «giorno»]. – 1. agg. a. Di ogni giorno, che si fa [...] q., nell’invocazione «dacci oggi il nostro pane quotidiano» del Pater noster (lat. cotidianus, con cui la Vulgata traduce nel Vangelo di Luca 11, 3, il gr. ἐπιούσιος che in Matteo 6, 11 è invece tradotto supersubstantialis, cioè «necessario a vivere ...
Leggi Tutto
necesse est enim ut veniant scandala
‹... vèniant skàndala› (lat. «è necessario infatti che avvengano scandali»). – Frase del Vangelo, in Matteo 18, 7, che prosegue: verumtamen vae homini per quem scandalum [...] venit «guai però all’uomo per opera del quale avviene lo scandalo» (e Luca 17, 1: impossibile est ut non veniant scandala; vae autem illi per quem veniant «è impossibile che non avvengano scandali; ma ...
Leggi Tutto
tenebra
tènebra (poet. tenèbra) s. f. [dal lat. tenĕbrae -arum]. – Oscurità profonda, completa (è usato per lo più, e nel linguaggio com. sempre, al plur.): fitte, dense t.; le t. notturne; Non però [...] nelle t. del mistero; Lume non è ... anzi è tenèbra (Dante); gli uomini hanno preferito le t. alla luce, frase del Vangelo di Giovanni, nota anche con varianti di traduzione (vollero piuttosto, ecc.): v. luce, n. 2 c; quindi la condizione dell’anima ...
Leggi Tutto
lettorato
s. m. [der. di lettore]. – 1. Nella Chiesa cattolica, prima della riforma liturgica, il secondo dei quattro ordini minori, cioè l’ufficio del «lettore», cui spettava, nei primi secoli del cristianesimo, [...] la lettura dei libri sacri, compreso il Vangelo, nelle sacre funzioni; tale ufficio, trasferito successivamente ai diaconi e ai suddiaconi, è stato ripristinato, anche senza l’ordine corrispondente, come un vero ministero liturgico, affidato a laici. ...
Leggi Tutto
peccato
s. m. [lat. peccatum, der. di peccare «peccare»]. – 1. a. In generale, trasgressione di una norma alla quale si attribuisce un’origine divina o comunque non dipendente dagli uomini: il concetto [...] di Dio che le peccata tolle (Dante). b. Locuzioni e frasi prov.: chi è senza p. scagli la prima pietra, frase del Vangelo (Giovanni 8, 7: qui sine peccato est vestrum, primus in illam lapidem mittat, parole di Cristo ai farisei che chiedevano se ...
Leggi Tutto
lettore
lettóre s. m. [dal lat. lector -oris, der. di legĕre «leggere», part. pass. lectus]. – 1. (f. -trice) a. Chi legge, chi attende alla lettura o a una specifica lettura (spec. quando si voglia [...] ’assemblea liturgica la «parola di Dio» ossia brani della Sacra Scrittura, scelti dal Vecchio e dal Nuovo Testamento (ad eccezione del Vangelo, che viene letto dal diacono o dal celebrante). 3. a. Nelle scuole e università medievali, fino a tutto il ...
Leggi Tutto
smarrito
agg. [part. pass. di smarrire]. – 1. Che non si ha più, che si è perduto e non si è ancora ritrovato: ufficio oggetti s.; cani s.; la pecora s., nel noto passo del Vangelo di Luca (15, 3-6) [...] che precede la parabola del figliuol prodigo; Non vi mettete in pelago, ché forse, Perdendo me, rimarreste smarriti (Dante). Non com., come sinon. di sperduto, per indicare cosa che si sperde, che non ...
Leggi Tutto
vangelo Nome comune ai quattro primi libri del Nuovo Testamento (V. di Matteo, V. di Marco, V. di Luca, V. di Giovanni; ➔ Bibbia) e, secondariamente, ad altre composizioni antiche che hanno per contenuto qualche analogia con i quattro V. canonici,...
Barnaba, Vangelo di
Angelo Penna
Fra i molti scritti apocrifi che pullularono nei primi secoli è ricordato anche un vangelo attribuito a B., uno dei primi convertiti dall'ebraismo e personaggio di primo piano nella Chiesa (cfr. Ad. Ap. 4,...