parola
paròla s. f. [lat. tardo parabŏla (v. parabola1), lat. pop. *paraula; l’evoluzione di sign. da «parabola» a «discorso, parola» si ha già nella Vulgata, in quanto le parabole di Gesù sono le parole [...] la p. d’Aristotele, secondo ciò che egli afferma o insegna; la p. di Dio, la p. divina, la p. di Cristo, il Vangelo, le Sacre Scritture e in genere tutto quanto è stato scritto per rivelazione o ispirazione divina, oppure la predica; per la liturgia ...
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mater dolorosa
locuz. f., lat. (propr. «madre addolorata»). – Espressione con cui, facendo riferimento alla scena della passione di Gesù com’è descritta nel Vangelo di Giovanni (19, 25) e al verso d’inizio [...] della sequenza Stabat Mater («Stabat Mater dolorosa Iuxta crucem lacrimosa»), si indica la Madonna dolente ai piedi della croce, e anche la raffigurazione pittorica della Madonna Addolorata. In senso fig., ...
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confessare
v. tr. [lat. *confessare, der. di confessus, part. pass. di confiteri «dichiarare, confessare»] (io confèsso, ecc.). – 1. a. Riconoscere e palesare una propria colpa, un errore commesso, o [...] non ha facoltà di confessare. 3. Professare apertamente, dichiarare pubblicamente le proprie credenze religiose: c. Cristo, il Vangelo; c. la fede, farne pubblica confessione, riferito in partic. ai primitivi cristiani che attestavano apertamente la ...
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lupo
s. m. (f. -a) [lat. lŭpus, con svolgimento fonetico non del tutto chiaro (di fronte alle forme con -ó- ant. o dialettali: cfr. umbro lópo, tosc. ant. lóbo, ven. lóvo), forse per influsso di dialetti [...] Il l. e l’agnello di Esopo, e in fiabe famose, come Cappuccetto rosso; e col suo valore simbolico compare anche in similitudini del Vangelo). Frasi e locuzioni fig.: mangia come un l.; avevo una fame da l.; si gettarono sui viveri come un branco di l ...
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agnello
agnèllo s. m. (f. -a) [lat. agnĕllus, dim. di agnus «agnello»]. – 1. a. Il nato della pecora, fino a un anno d’età: il belato dell’a.; la favola del lupo e dell’a.; è simbolo di timidezza e di [...] e come tale è simbolo, nel Nuovo Testamento, di Gesù Cristo immolato, vittima innocente, per la salvezza degli uomini, e additato nel Vangelo di Giovanni come «l’agnello di Dio che toglie il peccato del mondo» (cfr. anche Dante, Purg. XVI, 16-19: Io ...
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erasmiano
(ant. eràsmico) agg. – Di Erasmo da Rotterdam (1466 o 1469-1536), celebre umanista olandese che diffuse in Europa gli ideali dell’umanesimo italiano e propugnò una graduale riforma della Chiesa, [...] mediante un ritorno al primitivo spirito del Vangelo: l’umanità e., gli ideali erasmiani. In partic., pronuncia e., forma particolare di pronuncia del greco classico, che prende nome da Erasmo da Rotterdam, il quale sosteneva che i dittonghi grafici ...
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lavanda1
lavanda1 s. f. [lat. lavanda, femm. (o neutro pl.) di lavandus gerundivo di lavare «lavare»]. – 1. a. non com. L’operazione del lavare, soprattutto parti del corpo, o di lavarsi: avresti bisogno [...] l. dei piedi, rito liturgico che si compie la sera del giovedì santo, nella messa «in cena Domini», dopo il canto del Vangelo (in ricordo di quel che fece Gesù nell’ultima cena con gli apostoli): il celebrante s’inginocchia davanti a dodici poveri e ...
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lavare
v. tr. [lat. lavare]. – 1. a. Rendere pulita e netta una cosa, togliendone il sudicio con l’acqua e con altre sostanze liquide: l. i panni sporchi, l. la biancheria, le lenzuola; l. i. piatti, [...] le mani (di una cosa), non volersene impicciare, esimersi da ogni responsabilità (ricordo del gesto di Pilato, di cui si parla nel Vangelo di s. Matteo, XXVII, 24): cavatevi d’impaccio come potete: io me ne lavo le mani (Manzoni); l. il capo, o la ...
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preconio
precònio s. m. [dal lat. praeconium, der. di praeco -onis «banditore»], letter. – 1. a. Bando, annuncio solenne: L’alto p. che grida l’arcano Di qui là giù sovra ogne altro bando (Dante, con [...] riferimento all’Apocalisse, o, secondo altri, al Vangelo di Giovanni). b. Annuncio delle nomine dei nuovi vescovi e cardinali dato dal papa durante il concistoro. 2. Lode solenne, encomio (dalla proclamazione che il banditore faceva dei vincitori, ...
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veglia
véglia (ant. o pop. tosc. végghia) s. f. [der. di vegliare]. – 1. a. Il fatto, la condizione di vegliare, di stare sveglio: mi parve di sentire, stando così tra la v. e il sonno, che qualcuno [...] cavalleria medievale (v. vigilia); v. liturgica, forma di preghiera notturna in cui si dice l’ufficio, poi si legge il vangelo, infine si canta il Te Deum concludendo con l’orazione; v. pasquale, il complesso dei riti che si compiono nella notte ...
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vangelo Nome comune ai quattro primi libri del Nuovo Testamento (V. di Matteo, V. di Marco, V. di Luca, V. di Giovanni; ➔ Bibbia) e, secondariamente, ad altre composizioni antiche che hanno per contenuto qualche analogia con i quattro V. canonici,...
Barnaba, Vangelo di
Angelo Penna
Fra i molti scritti apocrifi che pullularono nei primi secoli è ricordato anche un vangelo attribuito a B., uno dei primi convertiti dall'ebraismo e personaggio di primo piano nella Chiesa (cfr. Ad. Ap. 4,...