ebreo
ebrèo agg. e s. m. (f. -a) [dal lat. hebraeus, gr. tardo ἑβραῖος, adattam. della voce aramaica corrispondente all’ebr. ῾ibrī (pl. ῾ibrīm), dal nome del supposto capostipite ῾Ēber]. – 1. a. Appartenente [...] tradizione cristiana, erano detti Ebrei gli appartenenti alle comunità aramaico-cristiane: Vangelo degli E., antico vangeloapocrifo, vicino per valore e forma ai vangeli canonici. 2. fig. Nel linguaggio com., epiteto ingiurioso, diffuso spec. in ...
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protovangelo
protovangèlo (o protoevangèlo) s. m. [comp. di proto- e (e)vangelo]. – 1. Denominazione tradizionale del passo del libro del Genesi 3, 15 («E io porrò inimicizia fra te e la donna, e fra [...] di salvezza e di riscatto dal peccato di Adamo. 2. Con altro sign., è stato chiamato P. di Giacomo uno scritto apocrifo dedicato alla nascita e all’infanzia della Vergine e di Gesù Cristo, il cui autore, che ha utilizzato fonti diverse, si presenta ...
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Vangelo di Nicodemo
Vincent Truijen
Vangelo apocrifo databile, nella forma attuale, al 425 d.C. Già nel II secolo d.C. s. Giustino parla di un V. di Nicodemo ed è probabile che il testo attuale contenga degli elementi più antichi.
Questo...
Così è chiamato nell'apocrifo Vangelo di Nicodemo (3º sec.; nel coevo apocrifo Vangelo dell'Infanzia è detto Tito) il buon ladrone crocefisso con Gesù. D., il cui culto è diffuso anche in occidente, è patrono di Gallipoli (Taranto). Festa, (in...