romanita
romanità s. f. [der. di romano1]. – 1. non com. La qualità di romano, l’essere romano: una tradizione d’indiscussa romanità. 2. L’insieme delle tradizioni che s’incentrano in Roma, in quanto [...] considerata punto d’irraggiamento dei valori universalistici espressi dalla civiltà romana prima, dalla Chiesa di Roma poi: la r. dell’Occidente; r., glorioso vocabolo, trovato ... da Tertulliano (Carducci; cfr. Tertulliano, De pallio, 4, 1). ...
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quadretto
quadrétto s. m. [dim. di quadro2]. – 1. Figura, disegno o oggetto, di piccole dimensioni e di forma quadrata: quaderno, foglio di carta a quadretti; stoffa a q. rossi e azzurri; ritagliare [...] quadrato e valeva 0,3539 m2; come misura di volume equivaleva al braccio cubo a Parma e a Piacenza, rispettivamente con i valori di 0,162 e 0,103 m3. ◆ Dim. quadrettino; dim. e spreg. quadrettùccio; accr. quadrettóne, grosso quadretto: una camicia a ...
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romanticismo
s. m. [der. di romantico]. – 1. a. Atteggiamento etico-spirituale e movimento letterario, artistico e culturale, sorto in Germania e in Gran Bretagna negli ultimi anni del Settecento e quindi [...] e della soggettività, nella valorizzazione della religiosità cristiana, delle civiltà medievali ma anche esotiche, dei principî e dei valori di nazionalità e di popolarità: r. letterario, o semplicem. (dato che il letterario è l’aspetto più rilevante ...
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nebbia
nébbia s. f. [lat. nĕbŭla]. – 1. Ammasso di goccioline d’acqua aventi diametro di qualche millesimo di millimetro, e quindi leggerissime, che si formano in prossimità del suolo o sopra il mare [...] , spec. a scopi bellici, disperdendo nell’atmosfera particolari sostanze, dette nebbiogene, molto igroscopiche, le quali, per valori sufficientemente elevati dell’umidità atmosferica, danno origine a un’enorme massa di goccioline, con formazione di ...
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cultura-guida
(cultura guida), loc. s.le f. Cultura che rappresenta l’identità propria di una nazione, in contrapposizione con le culture rappresentate dalle minoranze di immigrati. ◆ Per evitare che [...] da chi pratica altre religioni. E la violenza non è bandita, se si stabilisce una tacita alleanza tra conservatori dei valori di religioni contrapposte (come l’alleanza tra conservatori cristiani e islamici che spesso si forma in Germania). (Barbara ...
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stringa2
stringa2 s. f. [dalla voce prec., come calco lessicale e semantico dell’ingl. string]. – Nel linguaggio scient., serie, sequenza o successione di elementi di uno stesso tipo. In partic.: 1. [...] rappresenta dati in forma codificata: s. alfabetica, di caratteri alfabetici; s. binaria o di bit, in cui i simboli sono valori binarî (cioè 0 oppure 1); concatenazione di due s., la stringa che si ottiene scrivendo di seguito le due stringhe date ...
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tonalismo
s. m. [der. di tonale]. – In musica, il seguire i principî della tonalità: il t. della musica del sec. 18°. In pittura, tendenza a dare rilievo ai valori tonali: il t. di Giorgione. ...
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maiuscolo
maiùscolo agg. [dal lat. maiuscŭlus «alquanto più grande», dim. di maior «maggiore»]. – 1. a. In paleografia, detto di scrittura caratterizzata dall’altezza uniforme delle singole lettere, [...] degli stessi sostantivi al singolare (un ungherese, una cattolica, un gesuita); 4) come iniziale di nomi comuni adoperati con valore di nomi proprî (Dio, la Provvidenza; Lorenzo il Magnifico, il Re Galantuomo); come iniziale, talvolta, di nomi comuni ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] rimasto senza un soldo, alla lettera. c. Con altra accezione, nella locuz. rimanere l. morta, di scrittura che non ha più valore, di legge o disposizione non eseguita, rimasta senza effetto, o di consiglio non ascoltato, e sim.: l’ordine è rimasto l ...
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letterale
(ant. litterale) agg. [dal lat. tardo litteralis]. – 1. a. Che riguarda la lettera di uno scritto, che si attiene cioè al significato più ovvio e per così dire esterno delle parole, in contrapp. [...] su quantità (per es., numeri razionali, o reali, o complessi) indicate mediante lettere, indipendentemente dai particolari valori che, caso per caso, possono loro attribuirsi; espressione l., ogni scrittura che indichi formalmente il risultato di ...
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Valori
Loredana Sciolla
Il concetto di valore
Il termine 'valore' è usato abitualmente nel linguaggio ordinario in due significati diversi, ma interscambiabili. In un primo significato qualsiasi cosa sia ritenuta oggettivamente importante...
valori
Margherita Zizi
Gli ideali che orientano le nostre scelte morali
Valori sono i princìpi che i singoli individui o una collettività considerano superiori o preferibili. Essi vengono utilizzati come criterio per giudicare o valutare...