pegno
pégno s. m. [lat. pĭgnus pĭgnŏris] (pl. -i, ant. le pégnora). – 1. a. Nel linguaggio giur., diritto reale di garanzia che ha per oggetto beni mobili o complessi di beni mobili, crediti o altri [...] il pegno. Anticam., camera dei p., in alcune regioni, luogo dove si riponevano i pegni giudiziarî e dove risiedevano gli ufficiali preposti alla loro custodia; nella Repubblica Veneta, monte di pietà. 2. Oggetto di qualche valore che, in certi giochi ...
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pallido
pàllido (ant. pàlido) agg. [lat. pallĭdus, der. di pallere «essere pallido»]. – 1. a. Smorto, sbiancato, che ha perduto il colore naturale: un volto p.; essere di carnagione p.; diventare improvvisamente [...] . idea di qualcosa, non immaginarla, non saperne niente. O, in giudizî di valore, che ha poco rilievo, che è di scarsa efficacia o espressività, e sim.: uno stile p., impersonale; non ebbe la Divina Commedia tra noi altro che pallide imitazioni nella ...
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prodigioso
prodigióso agg. [dal lat. prodigiosus, der. di prodigium «prodigio»]. – 1. a. Che costituisce un prodigio, un miracolo, un evento eccezionale: fatti, fenomeni p.; uno spettacolo davvero p.; [...] di un farmaco; una guarigione davvero prodigiosa. c. Spesso con valore genericam. superlativo: andava a p. velocità; ha ottenuto risultati p.; hai un p. sangue freddo; la sua capacità di resistenza è prodigiosa. 2. Di persona che opera prodigi ...
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piacevole
piacévole agg. [lat. tardo placĭbĭlis, der. di placere «piacere2»]. – 1. Che piace, che procura un piacere di varia natura ai sensi, all’animo, all’intelletto, o che suscita un senso di benessere, [...] turbamento, disagio, dolore): essere, mettere in un p. stato d’animo; è una sensazione veramente p.; restare in p. attesa; fu colpito da p. meraviglia; e come predicato con valore neutro: non è affatto p. starsene qui al freddo ad aspettarlo. 2. Nell ...
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pensare
v. tr. e intr. [dal lat. pensare, intens. di pendĕre «pensare»; cfr. pesare] (io pènso, ecc.; come intr., aus. avere). – 1. Con uso assol., e sign. generico, esercitare l’attività del pensiero, [...] di giudicare, con uso oscillante fra l’intr. e il trans.: p. bene, male di una persona, dove bene e male hanno funzione avverbiale cosa; con compl. oggetto di persona ha sempre forte valore affettivo: ti penso, suscito nella mia mente un’immagine ...
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palmo
s. m. [lat. palmus, misura lineare, der. di palma «palma1»]. – 1. La distanza che può misurarsi con la mano tesa e aperta, dall’estremità del pollice a quella del mignolo (sinon. di spanna): i’ [...] ancora oggi in uso per la misura della lunghezza delle reti da pesca), del valore di circa 25-26 cm; accanto al palmo lineare erano in uso anche il p. quadrato e il p. cubo. Nel suo sign. generico, è voce viva in espressioni iperboliche per indicare ...
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profano
agg. [dal lat. profanus, comp. di pro- «davanti» e fanum «tempio, luogo sacro»; quindi propr. «che sta fuori del sacro recinto»]. – 1. a. Che non ha carattere sacro, che è estraneo o contrario [...] quello rivolto a esseri umani, non a Dio; Amor sacro e Amor p., titolo dato comunem. a un dipinto del Tiziano; sostantivato con valore neutro: mescolare il sacro al p., in senso estens., mettere insieme cose diverse e opposte fra loro. b. Che ha per ...
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profeta
profèta s. m. [dal lat. tardo propheta, gr. προϕήτης, der. di πρόϕημι «preannunciare, predire», comp. di προ- «avanti» e ϕημί «dire»] (pl. -i, ant. -e). – 1. a. In generale, persona che parla [...] o per carisma divino, prevede cose che poi si avverano: bisognerebbe essere un p. per saperlo; sei stato un buon p. (anche con valore aggettivale in funzione di predicato: sei stato p.; e così in Dante: come fu creata, fu repleta Sì la sua mente ...
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progressione
progressióne s. f. [dal lat. progressio -onis, der. di progrĕdi «avanzare», part. pass. progressus]. – 1. Avanzamento, passaggio graduale da uno stadio (o da un termine di una serie) a quello [...] l’idea d’un accrescimento (di forza, d’intensità, d’efficacia, di valore, e sim.): p. lenta, continua; ci dev’essere una certa p. nella difficoltà degli esercizî; non c’è p. nella forza degli argomenti. 2. Con accezioni partic.: a. In retorica, altro ...
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porcheria
porcherìa s. f. [der. di porco]. – 1. a. Roba o materia sudicia: cos’è questa p. sul tappeto?; anche di escrementi: quel cane fa le sue p. dappertutto; con valore collettivo, sporcizia: il [...] frase scurrile, indecente, o, più genericam., frase allusiva a organi o a rapporti sessuali: non dire queste p. in presenza dei bambini!; quante p. mi tocca sentire!; dicevamo porcherie come si fa tra ragazzi (Pavese). 3. fig. Cosa fatta male, opera ...
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p-value
p-value o valore p, in statistica, valore sotto il quale i dati ricavati da un test statistico conducono al rifiuto dell’→ ipotesi nulla. Nella pratica, anziché fissare in anticipo il livello di significatività α, che corrisponde alla...