passivo
agg. [dal lat. tardo passivus, der. di passus, part. pass. di pati «patire, subire»]. – 1. In senso generico, che subisce, che riceve l’azione (in contrapp. a attivo). Nel linguaggio com., che [...] ). Oppure, il complesso degli elementi passivi (debiti e altri oneri): il p. supera l’attivo; p. netto, o scoperto, l’eccedenza del valore degli elementi passivi su quelli attivi; chiudere in p., in perdita. In senso estens. e fig., danno, perdita in ...
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pasta
s. f. [lat. tardo pasta, dal gr. πάστη «farina mescolata con acqua e sale»]. – 1. a. Impasto di farina e acqua opportunamente rimestato sino a renderlo sodo e compatto, che, lievitato, è usato [...] , cilindrica, a nido, ecc., a seconda della forma; p. da brodo, da minestra, a seconda dell’uso; p. fresca, secca, a seconda del grado di essiccazione. Il termine al sing. ha in genere valore collettivo, mentre il plur., poco com. in questo sign ...
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punctum
s. neutro, lat. (propr. «punto2»), usato in ital. al masch. – Nei codici dell’alto medioevo, segno, derivato da quelli dell’accentazione greca, che, posto in corrispondenza della lettera finale [...] quale aumentava della metà – come del resto ancor oggi: v. punto2, n. 2 c – il valore delle note dette imperfette, cioè binarie; e il p. divisionis ( «punto di divisione»), con funzione simile alla moderna stanghetta di divisione delle battute, posto ...
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presa
présa s. f. [der. (propr., femm. sostantivato) di preso, part. pass. di prendere]. – 1. a. Genericam., l’atto e il modo di prendere, di afferrare: stringere, allentare la p.; lasciare la p.; spec. [...] o pedone che ha eseguito la presa. In alcune di queste accezioni il termine può acquistare valore concr., indicando ciò che si è preso: fare una buona, una cattiva p., a caccia, a pesca, in giochi di carte, nel gioco degli scacchi o della dama. 5 ...
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paura
s. f. [rifacimento, col suff. -ura, del lat. pavor -oris «timore, paura», der. di pavere «aver paura»]. – 1. a. Stato emotivo consistente in un senso di insicurezza, di smarrimento e di ansia di [...] a meno di gridare, perché tanto non mi fai p.; la morte fa p. a tutti; niente gli fa p. (non arretra dinanzi a nessun pericolo, o sim.); con valore iperb. nelle espressioni da far p., da mettere p., che fa p. e sim., usate per sottolineare le qualità ...
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pazzo
agg. e s. m. (f. -a) [forse alteraz. del lat. patiens «paziente, che patisce» (v. paziente)]. – 1. agg. e s. m. a. Malato di mente; è, come pazzia, termine generico e non tecnico, e ha come sinon. [...] il ballo. 2. agg. Riferito a cosa: a. Degno di un pazzo (di solito con valore estens.): ogni gesto che dalla gente comune e sobria viene considerato p. coinvolge il mistero di una inaudita sofferenza che non è stata colta dagli uomini (Alda Merini ...
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lettera
lèttera (o léttera) s. f. [lat. lĭttĕra; come sinon. di epistŭla il latino adoperava il pl. littĕrae; cfr. il gr. γράμμα, pl. γράμματα, nei due sign]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano [...] locuz. rimanere l. morta, di scrittura che non ha più valore, di legge o disposizione non eseguita, rimasta senza effetto, o con gli studî umanistici: persona garbata e di molte l. (P. F. Giambullari); uomo senza lettere, illetterato, privo di studî ...
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poeta
poèta s. m. (f. -éssa) [dal lat. pŏēta, gr. ποιητής, der. di ποιέω «fare, produrre»] (pl. m. -i, ant. -e). – 1. Chi compone o ha composto poesie, autore di opere poetiche: i p. greci, latini; i [...] sono che un piccolo fanciullo che piange (Corazzini); E noi grandi p. ... che accampiamo quel desiderio vitale Di essere puri al di che del ragionevole (Manzoni). ◆ Dim. poetino (con valore per lo più spreg.); spreg. poetùccio, poetùcolo, poetónzolo; ...
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prova
pròva (ant. pruòva) s. f. [deverbale di provare; ma un lat. proba è già documentato in età tarda e medievale]. – 1. Atto, o serie di atti, operazione, procedimento, aventi lo scopo di conoscere, [...] , in senso fig., occasione, generalm. rischiosa, di dimostrare le proprie capacità e il proprio valore (quest’esame sarà per me la p. del fuoco). Prov. (non com.), alla p. si scortica l’asino, al cimento si conosce la natura di una persona. b. Con ...
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primario
primàrio agg. e s. m. [dal lat. primarius; v. primaio, primiero]. – 1. agg. a. Che è primo in una successione, che in una graduatoria viene prima di altri: scuola p., la scuola elementare, e [...] . b. Che è primo per merito, per valore, per importanza: ragioni, motivi, fatti di importanza p.; questo è il problema p.; una notizia di p. interesse; dichiarò ... presidente di quel luogo il padre Felice con p. e piena autorità (Manzoni); meno com ...
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p-value
p-value o valore p, in statistica, valore sotto il quale i dati ricavati da un test statistico conducono al rifiuto dell’→ ipotesi nulla. Nella pratica, anziché fissare in anticipo il livello di significatività α, che corrisponde alla...