poesia
poeṡìa s. f. [dal lat. pŏēsis, che è dal gr. ποίησις, der. di ποιέω «fare, produrre»]. – 1. a. L’arte (intesa come abilità e capacità) di produrre composizioni verbali in versi, cioè secondo determinate [...] e più veri, insospettabilmente alti, contrapposti ai falsi valori che, ritenuti «alti», sono invece «bassi»: la p. di un filo d’erba; la p. delle piccole cose; una desolazione che ha una sua p.; la p. del quotidiano, ecc. d. Il carattere che può ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello [...] argomento hai idee piuttosto primitive. b. Di persona, incolto, grossolano, di mentalità rozza, oppure, con valore attenuato, ingenuamente semplice e istintivo: sono bravi ragazzi, ma un po’ p.; anche come sost.: l’uomo di queste montagne è ancora un ...
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principale
agg. e s. m. [dal lat. principalis, der. di princeps -cĭpis «primo»: v. principe]. – 1. agg. a. Che ha maggior rilievo, maggiore importanza rispetto ad altre cose dello stesso genere: esaminiamo [...] sonorità corposa ma non forte, pastosa e tonda. 3. s. m. a. Con valore neutro, cosa, questione, elemento che ha maggior rilievo e importanza di altri: devi tener conto del p. e scartare tutto ciò che è accessorio; qui andavan tutti d’accordo, almeno ...
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polarizzazione
polariżżazióne s. f. [der. di polarizzare]. – 1. Nel linguaggio scient., in partic. in fisica, ogni processo in seguito al quale si manifesta una concentrazione di effetti, forze, ecc., [...] esterni atti a mantenere le tensioni dei varî elettrodi ai valori richiesti da un determinato modo di funzionamento del dispositivo; corrente di p., lo stesso che corrente di bias (v. bias); p. della luce, proprietà che presenta la luce quando il ...
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polso
pólso s. m. [lat. pŭlsus -us «battito», der. di pellĕre «battere, urtare, spingere», part. pass. pulsus]. – 1. In fisiologia, la dilatazione ritmica delle pareti dei vasi sanguigni, e segnatamente [...] di nessuno (Manzoni). In altri casi indica le capacità, il valore, le qualità intellettuali di una persona, la consistenza di un’opera: uno scrittore, un critico di p.; un’opera di p.; lavoro di p., che richiede (o che ha richiesto), in chi lo esegue ...
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picciolo2
pìcciolo2 s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. a. Nome del denaro ridotto di peso e di valore, quando furono coniati i primi grossi (v. piccolo2). b. Moneta fiorentina del valore [...] piccioli più che esser non doveano (Boccaccio). c. Per estens., spicciolo, moneta di valore minimo: non avere un p., non avere un centesimo; non valere un p., nulla; Porti le scarpe che mamma ti fece, ... Che non costarono un picciolo (Pascoli ...
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pelo
pélo s. m. [lat. pĭlus, di origine sconosciuta]. – 1. a. Produzione epidermica filiforme e flessibile, costituita da cellule, sostanza cornea e fibre connettivali; comprende uno scapo o porzione [...] da ridire su tutto e critica ogni cosa rilevando anche i minimi difetti, le più piccole imperfezioni (v. fig. a p. 926). b. Con valore collettivo, l’insieme dei peli, il pelame, soprattutto di animali: Una lonza leggiera e presta molto, Che di pel ...
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perfetto
perfètto agg. e s. m. [dal lat. perfectus, part. pass. di perficĕre «compiere», comp. di per-1 e facĕre «fare»]. – 1. agg. a. Con uso più propriam. participiale, nella lingua ant. e letter., [...] la massima mobilità e in cui i varî operatori conoscono pienamente le condizioni del mercato stesso; moneta p., quella il cui valore legale coincide col valore intrinseco e per cui vige piena libertà di coniazione e di fusione. d. In fisica, gas ...
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prossimo
pròssimo agg. e s. m. [dal lat. proxĭmus, superl. di prope «vicino»]. – 1. Molto vicino (nello spazio), che si trova a brevissima distanza: l’albergo è p. alla stazione; siamo p. alla meta; [...] ., gli altri, in genere: ecco cosa si guadagna a far del bene al p.!; sparlare del p.; dar noia al prossimo. ◆ Nell’uso com., essendo poco sentito il valore originario di superlativo, l’agg. può essere modificato da avverbî di quantità: siamo assai ...
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sentire
v. tr. [lat. sĕntire] (io sènto, ecc.). – In senso ampio, avvertire un qualsiasi stato di coscienza indotto in noi dal mondo esterno attraverso i sensi o un qualsiasi stato affettivo insorgente [...] mise al trotto; il caldo si fa s. oggi! Può anche avere valore potenziale: s. i sapori, gli odori, avere la capacità di percepirli, in quelle circostanze, di essere i soli due mediterranei (P. Levi); sentirsi commosso, offeso, ecc.; mi sento vicino ...
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p-value
p-value o valore p, in statistica, valore sotto il quale i dati ricavati da un test statistico conducono al rifiuto dell’→ ipotesi nulla. Nella pratica, anziché fissare in anticipo il livello di significatività α, che corrisponde alla...