trovare
v. tr. [forse lat. pop. *tropare (der. del lat. tropus «tropo»), documentato nel lat. tardo contropare «esprimere con tropi»; cfr. fr. ant. trover (mod. trouver), provenz. trobar] (io tròvo, [...] guerra era difficile t. la carne, l’olio, le scarpe (anche, t. da comprare, da acquistare la carne, ecc.); t. la strada, l’uscio di casa; dove t. un bar aperto a quest’ora?; riuscire ad avere: non ho trovato più neanche un biglietto per il concerto ...
Leggi Tutto
scomodare
v. tr. e intr. [der. di comodo2 (e, nell’uso intr., di comodare), col pref. s- (nel sign. 1)]. – 1. tr. a. Disturbare, incomodare, causare un disagio, un fastidio, una fatica o una perdita [...] se non presso le feste di Natale, ora aveva cento cose da contare al signor Pianelli, e correva anche a tenere l’uscio, quando lo vedeva passare (De Marchi). 2. intr. (aus. avere) Costituire, causare un disagio o una difficoltà, spec. di carattere ...
Leggi Tutto
vento
vènto s. m. [lat. vĕntus; le accezioni del sign. 4 dallo spagn. viento]. – 1. a. In meteorologia, movimento di masse d’aria atmosferica che avviene orizzontalmente, da una zona di alta pressione [...] quando esso spira nella stessa direzione del passo. Altre frasi e locuz. relative ai varî effetti del vento: il v. sbatteva l’uscio, le finestre; il v. spense la candela; barca in balìa del v.; rami, foglie che stormiscono al v.; foglie portate dal v ...
Leggi Tutto
favella
favèlla s. f. [der. di favellare2]. – 1. a. La parola, intesa come facoltà di parlare: il dono, l’uso della f.; perdere, riacquistare la f.; ma perdere la f., anche, per iperbole, rimanere senza [...] il modo di parlare: la tua chiara favella, Che mi fa sovvenir del mondo antico (Dante); con mesta e flebil voce uscìo Espedita e chiarissima f. (Ariosto); in questo sign., anche plur.: Diverse lingue, orribili f. (Dante). 2. letter. Lingua, idioma: l ...
Leggi Tutto
plurale
agg. e s. m. [dal lat. pluralis, der. di plus pluris «più»]. – Che si riferisce a più persone o cose, che indica o esprime il concetto della molteplicità. È termine usato esclusivam. in linguistica [...] -cio, -chio, -ghio, -glio, -scio, -aio, -eio, -oio, -uio (bacio-baci, vecchio-vecchi, grigio-grigi, mugghio-mugghi, taglio-tagli, uscio-usci, saio-sai, leguleio-legulei, corridoio-corridoi, buio-bui); negli altri casi c’è scelta fra le grafie -i, î ...
Leggi Tutto
sconficcare
v. tr. [der. di conficcare, col pref. s- (nel sign. 1)] (io sconficco, tu sconficchi, ecc.). – Togliere, strappare via qualcosa che è conficcato, infisso saldamente: s. i chiodi dal muro; [...] ); levare via con forza dal suo posto ciò che vi era conficcato o fissato con chiodi o altrimenti: s. un uscio inchiodato, s. il coperchio di una cassa. ◆ Part. pass. sconficcato, anche come agg.: riparare un paletto sconficcato; le imposte erano ...
Leggi Tutto
presentare
preṡentare v. tr. [dal lat. tardo praesentare, der. di praesens -entis: v. presente1)] (io presènto, ecc.). – In genere, portare alla vista d’altri, mostrare. 1. Con compl. oggetto di cosa: [...] : permetta che mi presenti, sono ... b. Con valore di intr. pron., comparire, apparire per la prima volta: guarda all’uscio, lo vede aprirsi, vede presentarsi e venire avanti due logori e sudici vestiti rossi, due facce scomunicate, due monatti ...
Leggi Tutto
dipietrino
s. m. e agg. Sostenitore di Antonio Di Pietro; che si richiama a Antonio Di Pietro. ◆ In Transatlantico a Montecitorio, l’onorevole Ciriaco De Mita (Ppi) incrocia l’onorevole dipietrino Giuseppe [...] minigonna, pusher non lontano dall’ospedale Valdese, auto posteggiate sui marciapiedi. E c’è gente che s’affaccia all’uscio dell’avamposto dei dipietrini. (Lodovico Poletto, Stampa, 16 aprile 2008, p. 12, Interno).
Derivato dal nome proprio (Antonio ...
Leggi Tutto
vergognoso
vergognóso agg. [der. di vergogna]. – 1. Di persona che sente, prova, mostra vergogna: rimase lì muto e v.; era v. della sua colpa, di quello che aveva fatto; «Or se’ tu quel Virgilio ...», [...] fa la v., che ostenta una timidezza non vera; anche come sost.: [Renzo] si mise a sedere in fondo della tavola, vicino all’uscio: il posto de’ vergognosi (Manzoni). 2. Di cosa che è causa di vergogna: un’azione v.; son mancanze, colpe v.; ha fatto il ...
Leggi Tutto
bubbola3
bùbbola3 s. f. [forse da bubbolo]. – 1. Fandonia, frottola: tutte bubbole! 2. Bagattella, inezia, cosa da niente: lascia perdere, sono bubbole; discorsi, che lui tirò in lungo, ritenendo più [...] d’una volta la compagnia che voleva andarsene, e fermandola poi ancora un pochino sull’uscio di strada, sempre a parlar di bubbole (Manzoni). ...
Leggi Tutto
USCIO (A. T., 24-25-26)
Claudia MERLO
Comune della Liguria, in provincia di Genova. Comprende una serie di piccoli centri e aggregati, di cui il principale è Chiesa (361 m. s. m.), sede del comune, sparsi nella boscosa valle del Torrente Recco,...
uscio [plur. uscia, nel Fiore]
Guido Favati
Delle non molte occorrenze del termine (s'incontra usato solo nella Commedia e nel Fiore) quella che ricorre nel contesto più drammatico s'incontra certo in If XXXIII 46, dove il conte Ugolino esprime...