pingere2
pìngere2 (ant. pìgnere) v. tr. [tratto da spingere, con aferesi della s- iniziale] (coniug. come il prec.), ant. o poet. – Spingere, sospingere: Corda non pinse mai da sé saetta Che sì corresse [...] via (Dante); giunse all’uscio della cella, e quello, dall’altre aiutata, pinse in terra (Boccaccio). Nell’intr. pron., pingersi, spingersi, cioè andare avanti, inoltrarsi: E io, seguendo lei, oltre mi pinsi (Dante). ◆ Part. pass. pinto, spinto, solo ...
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raspamento
raspaménto s. m. [der. di raspare]. – L’azione, l’operazione e il fatto di raspare, l’effetto che ne consegue e il rumore prodotto raspando: il maniscalco era intento al r. dello zoccolo; [...] che cos’è questo r. che sento all’uscio? ...
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catenaccio
catenàccio s. m. [lat. tardo catenaceum, der. di catena «catena»]. – 1. a. Spranga o cilindro di ferro (raramente di legno) che scorre entro appositi anelli fissati ai due battenti di un uscio [...] per tenerlo chiuso (generalm. gli anelli sono fissati sulla cartella fermata con viti o chiodi ai battenti); chiavaccio, chiavistello: chiudere, serrare col c., e con lo stesso sign. mettere il c., dare ...
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cateratta
(o cataratta) s. f. [dal lat. cataracta o catarr(h)acta, gr. κατα(ρ)ράκτης «cascata, chiusa, saracinesca», der. di κατα(ρ)ράσσω «cader giù»]. – 1. Stretta zona dell’alveo fluviale originata [...] , abbondante, strabocchevole. 4. a. Saracinesca che chiudeva un tempo le entrate di castelli o città fortificate. b. Uscio a c., lamiera di ferro ondulata, avvolgibile, per chiusura delle botteghe, detta più comunem. saracinesca. c. ant. Portello ...
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batacchio
batàcchio s. m. [lat. *batuacŭlum, *battaclum, der. di batt(u)ĕre «battere»]. – 1. Bastone o pertica per bacchiare. 2. Battaglio della campana o, meno com., dell’uscio. ...
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intruppare
v. intr. [prob. da intoppare, con inserzione di -r-] (aus. avere), roman. – Sbattere, urtare: ho intruppato nell’uscio, contro lo spigolo del tavolo, ecc. In partic., sbattere con l’automobile, [...] la motocicletta, ecc. contro un ostacolo: ho intruppato in un albero; nel fare marcia indietro, ho intruppato contro un autocarro in sosta; anche assol.: hai visto com’è ridotta quella macchina? deve avere ...
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battaglio
battàglio s. m. [dal provenz. batalh, che è il lat. *batuacŭlum, *battaclum; v. batacchio]. – 1. Ferro che sta sospeso nell’interno della campana e che, percuotendola, la fa suonare (detto [...] anche batacchio): Con un b. in man d’una campana (Pulci). 2. Martello fissato all’uscio delle case per picchiare; picchiotto, battente. ◆ Dim. battaglino, raro battagliòlo. ...
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battere
bàttere v. tr. e intr. [lat. tardo battĕre, dal lat. class. battuĕre]. – 1. tr. In genere, colpire ripetutamente con le mani o con altro arnese: a. In senso proprio: b. qualcuno, picchiarlo, [...] , b. un rigore, eseguire una punizione o un rigore a vantaggio della propria squadra. 4. intr. (aus. avere) a. B. all’uscio, bussare. b. Nei motori a scoppio, b. in testa, lo stesso che picchiare in testa (v. picchiare). c. Gettarsi contro, cader ...
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marmino
s. m. [dim. di marmo]. – Pezzo di marmo, e per estens. di altro materiale calcareo o di metallo, che, posto a terra accanto a un uscio, serve a mantenerlo aperto con quell’apertura che si desidera [...] (è detto anche pietrino) ...
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rimpolpettare
v. tr. [der. di polpetta, col pref. rin-] (io rimpolpétto, ecc.). – Cucinare di nuovo un cibo facendone polpette. Ant. in senso proprio, è ancora usato a volte nei sign. fig. di trattare [...] , ... già mal disposto, rispose con male parole, quelle lo rimpolpettarono, egli alzò la voce, e allora lo misero all’uscio (De Amicis); o di rimaneggiare uno scritto o un discorso, raffazzonandolo per farlo apparire nuovo e originale: l’editore gli ...
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USCIO (A. T., 24-25-26)
Claudia MERLO
Comune della Liguria, in provincia di Genova. Comprende una serie di piccoli centri e aggregati, di cui il principale è Chiesa (361 m. s. m.), sede del comune, sparsi nella boscosa valle del Torrente Recco,...
uscio [plur. uscia, nel Fiore]
Guido Favati
Delle non molte occorrenze del termine (s'incontra usato solo nella Commedia e nel Fiore) quella che ricorre nel contesto più drammatico s'incontra certo in If XXXIII 46, dove il conte Ugolino esprime...