aperto
apèrto agg. [part. pass. di aprire; lat. apĕrtus, part. pass. di aperire]. – 1. a. Non chiuso: uscio a., finestra a.; il negozio rimane a. fino all’una; sulla scrivania c’era un libro a.; restare, [...] rimanere a bocca a., per stupore; stare a occhi a., tenere gli occhi a., stare ben attento, in guardia; accogliere, ricevere a braccia a., con grande affetto; lettera a., resa nota pubblicamente attraverso ...
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sgangherato
agg. [part. pass. di sgangherare]. – 1. a. Divelto dai gangheri: un uscio s.; le finestre s., diroccata la porta (Manzoni). b. Per estens., sconquassato, sfasciato, che non sta più insieme: [...] un baule, un mobile s.; una vecchia automobile s.; anche con riferimento a persone, trasandato, sgraziato: un uomo s.; un donnone s., sfatto, sfasciato. 2. fig. Mal connesso, vacillante: un periodo s., ...
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dape
s. f. [dal lat. daps dapis] (pl. dapi e dape), letter. ant. – Vivanda, lauto cibo, banchetto; fig., nutrimento spirituale: La mente mia così, tra quelle dape Fatta più grande, di sé stessa uscìo [...] (Dante) ...
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dardo
s. m. [dal fr. dard, di origine francone]. – 1. Arma da lanciare a mano o con l’arco, con la cerbottana, ecc., costituita da un’asta di legno con punta di ferro, di solito senza impennatura. Nell’uso [...] poet. Sguardo, spec. di donna amata, che trafigge il cuore; analogamente, dardi di Cupido, d’amore; oimè il dolce riso, onde uscìo ’l dardo Di che morte, altro bene omai non spero (Petrarca). 3. La parte ricurva e acuminata dell’amo da pesca, fornita ...
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trapestio
trapestìo s. m. – Variante poco com. di trepestio (formatasi per un maggiore accostamento a calpestio o perché sentita formata col pref. tra-): dalla finestra vennero esclamazioni, trapestio [...] (Pavese); fin da dietro l’uscio ... udì nell’interno delle stanze un trapestio (Morante). ...
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intraguardare
v. intr. [comp. di intra- e guardare] (aus. avere), letter. raro. – Guardare dentro, attraverso una fessura, uno spiraglio: Oddo s’accostò all’uscio e l’aprì un poco per intraguardare (D’Annunzio). ...
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dilettante
s. m. e f. [part. pres. di dilettare]. – 1. a. Chi coltiva un’arte, una scienza, uno sport non per professione, né per lucro, ma per piacere proprio: è un d. di pittura, di musica; compagnia [...] qualche cosa, o la pratica con piacere; amatore: il Griso spedì tre di coloro all’osteria ... uno che si mettesse sull’uscio, ... gli altri due che stessero dentro a giocare e a bere, come dilettanti (Manzoni); il formaggio stracchino, quando è ben ...
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trascinare
v. tr. [lat. *traginare, der. di trahĕre «trarre»: v. trainare]. – 1. a. Tirarsi dietro qualche cosa, o anche animale o persona, facendoli strisciare sul suolo (è sinon., meno espressivo, [...] il mouse o altro dispositivo. 3. Nell’intr. pron., strisciare faticosamente col corpo per terra: il ferito si trascinò fino all’uscio; in senso proprio e fig., trascinarsi nel fango; in senso fig., riferito a cosa, andare per le lunghe: una questione ...
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dopo
dópo (ant. anche dóppo) avv. e prep. [lat. de post; cfr. dipoi]. – 1. Con valore temporale, indica tempo successivo, in modo indeterminato o precisando la distanza nel tempo da un altro fatto: a. [...] e Pirra] delle pietre della montagna ... e gittatosele d. le spalle (Leopardi); io camminavo avanti e lui d.; d. l’uscio, d. l’angolo della casa. ◆ Nella sua funzione prepositiva, dopo è usato anche come primo elemento di parole composte, e in ...
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raschietto
raschiétto s. m. [der. di raschiare]. – Piccolo arnese che serve a raschiare o nettare raschiando la superficie di un corpo (anche raschiatoio e raschino). In partic.: 1. Piccolo arnese da [...] . 2. Lama di ferro quadrata o rettangolare che, spec. in passato, veniva fissata in terra verticalmente, a un lato dell’uscio di casa, per raschiare dalla suola delle scarpe il fango o la neve. 3. a. In tecnologia meccanica, utensile che serve ...
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USCIO (A. T., 24-25-26)
Claudia MERLO
Comune della Liguria, in provincia di Genova. Comprende una serie di piccoli centri e aggregati, di cui il principale è Chiesa (361 m. s. m.), sede del comune, sparsi nella boscosa valle del Torrente Recco,...
uscio [plur. uscia, nel Fiore]
Guido Favati
Delle non molte occorrenze del termine (s'incontra usato solo nella Commedia e nel Fiore) quella che ricorre nel contesto più drammatico s'incontra certo in If XXXIII 46, dove il conte Ugolino esprime...