palamidone
palamidóne s. m. [etimo incerto], non com. – 1. Uomo di alta statura e di scarsa intelligenza; spilungone, zoticone. 2. Cappotto da uomo simile alla finanziera; mantello eccessivamente lungo [...] e ampio: era vestito sempre di un lungo p. nero (Svevo); di qui il soprannome attribuito, nella pubblicistica dell’epoca (ultimi decennî del sec. 19° e primi del 20°), allo statista G. Giolitti, che era ...
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radio2
ràdio2 s. m. [dal lat. radius, propr. «raggio», che acquistò il sign. anatomico attraverso quello più generico di «oggetto simile al raggio di una ruota»]. – Nell’anatomia dei vertebrati tetrapodi, [...] di forma prismatico-triangolare che si articola superiormente con l’omero e inferiormente con le ossa del carpo; nell’uomo, ruotando intorno all’asse della sua estremità superiore fa compiere all’avambraccio e alla mano i movimenti di supinazione ...
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insofferente
insofferènte agg. [comp. di in-2 e sofferente, part. pres. di soffrire, nel senso di «sopportare, tollerare»]. – Incapace di sopportare, di adattarsi a qualche cosa: essere i. di (o a) ogni [...] a) certi cibi. Usato assol., di persona impaziente, facile a irritarsi per tutto ciò che in qualche modo la contraria o le riesce sgradito: è un uomo i.; essere d’indole i.; avere un carattere insofferente; essere i. per natura, per carattere; era un ...
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levare
v. tr. [lat. lĕvare «alleviare, alleggerire, alzare», der. di lĕvis «leggero»] (io lèvo, ecc.). – 1. a. Lo stesso che alzare, nel suo primo e più generico sign., cioè sollevare in alto: l. le [...] indica la capacità di sollevare e sostenere o portare un carico: un uomo così robusto che può l. un sacco d’un quintale; chi alberi (Boccaccio). In costruzione assoluta equivale a «salvo, eccetto»: levato quel difetto del bere, è un gran brav’uomo. ...
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negativo
agg. [dal lat. tardo negativus, der. di negare «negare, dire di no»]. – 1. a. Che nega, che serve a negare, che esprime una negazione (è, in questo senso, il contr. di affermativo), spec. nella [...] , giudizio n., quello che si esprime con una proposizione negativa, sia universale (per es.: «nessun uomo è immortale»), sia particolare (per es.: «c’è qualche uomo che non è giusto»); argomento n., quello che si fonda non sulla prova diretta della ...
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bipede
bìpede agg. e s. m. [dal lat. bipes -ĕdis, comp. di bi- e pes «piede»]. – 1. agg. e s. m. In genere, animale (o di animale) che poggia e si muove su due piedi (fra i vertebrati sono bipedi, oltre [...] , gli uccelli e i pipistrelli); per estens., andatura b., la relativa andatura. Nell’uso com., riferito all’uomo, è scherz. o spreg. (in questo senso è frequente la locuz. b. implume). 2. s. m. Nei quadrupedi, spec. nel cavallo, l’insieme di due arti ...
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priorita
priorità s. f. [dal lat. mediev. prioritas -atis, der. del lat. prior -oris «precedente»]. – 1. Anteriorità, antecedenza nei confronti di altro, o di altri: rivendicare la p. di un’invenzione; [...] conclusione del sillogismo). Nella filosofia scolastica, p. di natura, il carattere di ciò che viene avanti nell’ordine dell’essenza (per es.: p. dell’animale rispetto all’uomo, in quanto per essere uomo si deve essere animale, ma non viceversa). ...
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paleantropo
paleàntropo (meno com. paleoàntropo) s. m. [lat. scient. Palae(o)anthropus, comp. di palaeo- «paleo-» e gr. ἄνϑρωπος «uomo» (v. -antropo)]. – In paleoantropologia, termine con cui venivano [...] indicati alcuni resti fossili di ominidi dell’ultimo periodo interglaciale, oggi riconosciuti come appartenenti al genere Homo, come per es. l’uomo di Neanderthal (v. neandertaliano). ...
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maligno
agg. [dal lat. malignus «cattivo», comp. di malus «cattivo» e tema di gignĕre «generare», quindi propr. «di cattiva natura» (cfr. benigno)]. – 1. a. In genere, cattivo, malvagio, che ha una naturale [...] , in Dante (Inf. V, 86; VII, 108; XVIII, 4). Nel linguaggio letter., riferito anche ad animali, in quanto infesti all’uomo: una serpe m., il m. scorpione, ecc. b. Che deriva da malanimo o rivela malanimo, avversione, ostilità nei riguardi di altre ...
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via2
via2 s. f. [lat. via, affine a vehĕre «trasportare»]. – 1. a. Spazio di uso pubblico, di larghezza più o meno limitata e di varia estensione in lunghezza, attraverso il quale si svolgono il transito [...] pace o triegua Di tanta guerra, et erane in via forse (Petrarca); nella teologia mistica, per indicare lo stato terreno dell’uomo (v. viatore); nell’uso com., anche nel senso di avviarsi a una determinata condizione: il malato è in via di guarigione ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...