santita
santità s. f. [dal lat. sanctǐtas -atis, der. di sanctus «santo»]. – 1. L’esser santo; qualità, condizione di ciò che è santo. In partic.: a. Nella teologia cattolica, in senso proprio e con [...] caratteri della Chiesa in quanto veicolo di salvezza e corpo mistico di Cristo; è inoltre la partecipazione misteriosa dell’uomo giustificato alla santità di Dio per effetto della grazia santificante, dono quindi di Dio che comporta dedizione totale ...
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caldo-killer
(caldo killer), loc. s.le m. Caldo asfissiante, che può risultare letale. ◆ i giornali sono pieni di titoli sul caldo killer, sul buco nell’ozono, sulle città a rischio. La gente è convinta [...] in più in due mesi rispetto al 2002. (Arena, 20 agosto 2003, p. 1, Prima pagina) • Caldo killer, altre due vittime e un uomo in fin di vita. Stroncati in casa un’anziana e un 56enne in cura per problemi alle vie respiratorie. Arresto cardiaco per un ...
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questo
quésto agg. e pron. dimostr. [lat. eccu(m) ĭste, accus. eccu(m) ĭstum]. – Indica cosa o persona vicina nello spazio o nel tempo a chi parla, o considerata comunque come tale nel discorso (contrapp. [...] : queste parole lo turbarono assai; questo don Rinaldo era un prete molto pio; ti dò questo avvertimento: non frequentare più quell’uomo; o a periodo di tempo vicino, per lo più nel futuro: verrò uno di questi giorni, tra pochi giorni; verremo questo ...
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generazione
generazióne s. f. [dal lat. generatio -onis]. – 1. L’atto del generare, il processo per cui esseri viventi producono esseri viventi della stessa specie, e il risultato di tale processo: la [...] letteraria usate per indicare quelle generazioni che, sorprese da una guerra o da altro grave evento proprio nell’età in cui l’uomo normalmente si matura ed è più produttivo di opere e di lavoro, sono state così private dei loro anni migliori. G. x ...
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genere
gènere s. m. [dal lat. genus -nĕris, affine a gignĕre «generare» e alle voci gr. γένος «genere, stirpe», γένεσις «origine», γίγνομαι «nascere»]. – 1. Nel suo sign. più ampio, termine indicante [...] universali (l’altro è la specie); g. prossimo, quello suddiviso in specie («animale» è genere prossimo della specie «uomo»); g. remoto, quello che, per la sua estensione, include generi di minore estensione («vivente» è genere remoto della specie ...
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robot
robòt (o ròbot) s. m. [nel sign. 1, der., attrav. il fr. robot, dal cèco Robot 〈ròbot〉, nome proprio, der. a sua volta di robota «lavoro», con cui lo scrittore cèco Karel Čapek denominava gli automi [...] , grattugiare, ecc.). In espressioni fig., per sottolineare la necessità e il diritto di un lavoratore di essere trattato come uomo, con i suoi limiti di affaticamento e resistenza, e non come una macchina: un padrone insensibile che fa lavorare i ...
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nunazione
nunazióne s. f. [der. dell’arabo nūn, nome della lettera n]. – In linguistica, fenomeno proprio della lingua araba (in cui si chiama tanwīn), consistente nell’aggiunta di un elemento nasale [...] (n) alla fine di un sostantivo per dare a questo un significato di indeterminazione: per es., ràgiul «uomo», ràgiulun «un uomo». ...
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mio
agg. poss. [lat. mĕus, affine a mē (ant. mēd) «me» e a mihi «a me»]. – È il possessivo che si riferisce a soggetto sing. di 1a pers. (io), così come tuo, suo, si riferiscono rispettivamente ai soggetti [...] o caro il mio ...), per lo più ironico o freddamente confidenziale: ci vuol altro, caro mio, per riuscire; caro il mio uomo, queste sono faccende che riguardano me; tale valore può avere anche, ma non necessariamente, mio caro. 2. Ha uso sostantivato ...
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quadrare
v. tr. e intr. [lat. quadrare (che aveva anche gli usi estens. e fig.), der. di quadrus «quadrato1»]. – 1. tr. a. non com. Rendere quadrato, ridurre in forma quadrata: q. un foglio. In usi fig., [...] le forme composte sono rare) a. Corrispondere, tornare, oppure adattarsi, esattamente: le parti e membri di un uomo non possono q. e convenire ad un altr’uomo (G. Bruno); far q. il bilancio, fare in modo che le uscite non siano superiori alle entrate ...
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cervello
cervèllo s. m. [lat. cerĕbĕllum, dim. di cerĕbrum «cervello»] (pl. -i; in alcune locuz. anche le cervella). – 1. a. In anatomia, la parte anteriore dell’encefalo, costituita dagli emisferi cerebrali, [...] fig. a. In quanto sede delle facoltà intellettive e razionali, entra in molte locuz. con il sign. di intelletto, ragione, giudizio, discernimento: un uomo di c. o di gran c., di c. fino; un ragazzaccio di poco c.; non avere c.; fare le cose con c. (o ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...