ornitosi
ornitòṡi s. f. [der. del gr. ὄρνις -ιϑος «uccello», col suff. medico -osi]. – 1. Malattia infettiva e contagiosa, dovuta a una clamidia (Chlamydia psittaci), che colpisce gli uccelli e che da [...] appetito, sete ardente, respirazione anormale, abbondante catarro, diarrea, e, se non curata, anche la morte dell’animale; nell’uomo invece ha generalmente andamento benigno e si manifesta in diverse forme cliniche con una sintomatologia e un decorso ...
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superuomo
superuòmo s. m. [comp. di super- e uomo, calco del ted. Übermensch] (pl. superuòmini). – 1. Uomo che eccelle e domina per le sue doti eccezionali di genio e volontà sugli altri uomini, soprattutto [...] : l’interpretazione estetizzante di G. D’Annunzio del s. nietzschiano; il mito razzistico del s. posto alla base del nazismo. 2. Uomo superiore, o che si ritiene superiore agli altri, in usi per lo più iron. o polemici: si ritiene un s.; smettila di ...
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canna
s. f. [lat. canna, dal gr. κάννα]. – 1. a. Pianta graminacea (Arundo donax), originaria del Mediterraneo, detta anche c. domestica o c. montana, che presenta fusti alti 2 o più metri, cavi negli [...] , le cartilagini e il rivestimento cutaneo da cui sono racchiuse; e nell’uso pop. scherz., la c. del naso, il naso stesso dell’uomo, l’impalcatura nasale: con un pugno gli ha rotto la c. del naso. Con sign. specifici: a. Parte delle armi da fuoco in ...
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andro-
e -andro [dal gr. ἀνήρ ἀνδρός «uomo»]. – Primo e secondo elemento di parole composte della terminologia dotta e scientifica, derivate dal greco o formate modernamente (come androfobia, andropausa, [...] ginandro, ecc.), nelle quali significa «uomo» o indica comunque relazione con l’uomo o col genere maschile; nei termini botanici (come androforo, proterandro, ecc.) significa «stame» o in genere elemento maschile. ...
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matematizzare
matematiżżare v. tr. e intr. [der. di matematico, matematica, sull’esempio del fr. mathématiser e dell’ingl. (to) mathematize]. – Considerare, interpretare e valutare secondo principî, [...] matematica: il matematico non esiste in concreto se non come uomo intero, e quando apre la bocca per parlare, parla ... come un uomo che parla e non già o non solo come un uomo che matematizza (B. Croce). ◆ Part. pres. matematiżżante, anche come agg ...
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cotenna
coténna s. f. [der. del lat. cutis «cute, pelle»]. – 1. Pelle dura e setolosa, spec. del maiale o del cinghiale. 2. spreg. o scherz. La pelle dell’uomo, soprattutto in locuz. fig.: essere duro [...] di grossa c., zotico; sotto una c. di rozzezza alta tre dita, era in fondo ... il solo uomo di cuore (Fucini); mi stupisco che in quelle c., In que’ fantocci esotici di legno, Potesse l’armonia fino a quel segno (Giusti); aver cara la c., tenerci ...
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bravo1
bravo1 agg. [dallo spagn. bravo, di etimo discusso, prob. dal lat. barbărus nel senso di «selvaggio, indomito», forse incrociato con pravus «malvagio»]. – 1. Coraggioso, ardimentoso: questi giovinetti [...] una grossa o dice uno sproposito: b. asino!, b. bestia! 3. Con riferimento alle qualità morali, alle doti dell’animo: un brav’uomo, una b. donna, un b. ragazzo, di persona onesta, dabbene, di buon cuore; brava gente, di persone oneste, fidate; puoi ...
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nostromo
nostròmo (ant. nostruòmo e nostr’uòmo) s. m. [dallo spagn. gerg. nuestramo «scrivano» (propr. «nostro padrone», comp. di nuestro «nostro» e amo «padrone, capo»), raccostato a uomo]. – 1. ant. [...] Uomo di fiducia del comandante di una nave per i servizî marinareschi. 2. Nella marina militare e mercantile, il grado più alto dei sottufficiali della categoria nocchieri o del personale di coperta, che, nelle grandi unità, si denominano, in base ...
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parte
s. f. [lat. pars partis]. – 1. a. Ciascuno degli elementi in cui un intero è diviso o può essere diviso, sia che essi siano materialmente staccati l’uno dall’altro, sia che possano essere soltanto [...] fig. di qualità di una persona, in frasi come avere molte buone p.; non gli manca nessuna di quelle p. che si desiderano in un uomo dabbene, e sim. c. Direzione, cioè verso, senso di un moto: da che p. sei diretto?; l’ho visto venire da quella p.; il ...
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rispettare
v. tr. [lat. respectare, propr. «guardare indietro», intensivo di respicĕre, part. pass. respectus] (io rispètto, ecc.). – 1. Manifestare nelle parole e negli atti il proprio sentimento di [...] . 2. a. Riconoscere i diritti, il decoro, la dignità altrui, astenendosi quindi da ogni parola o azione che possa offenderli: ogni uomo ha il diritto di essere rispettato; chi non rispetta non è rispettato; r. i vecchi, i deboli, gli inermi, i vinti ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...