ut sic
(lat. «come così»). – Espressione usata nel linguaggio della filosofia scolastica nel senso di «come tale, in quanto tale», per designare cioè che la cosa di cui si parla è considerata nella sua [...] natura generica e universale e non nei suoi eventuali caratteri d’individualità (così «l’uomo ut sic» è «l’uomo in quanto tale», in quanto «uomo» e non in quanto Caio o Sempronio). ...
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corpo
còrpo s. m. [lat. cŏrpus «corpo, complesso, organismo»]. – 1. a. Termine generico con cui si indica qualsiasi porzione limitata di materia. Più propriam., in fisica, insieme discontinuo di elementi [...] l’opposto della pittura a velature nella quale il colore è applicato in strati magrissimi e trasparenti. 2. a. La struttura fisica dell’uomo e degli animali: il c. umano, il c. animale; avere cura del c.; pensare alla salute del c.; avere dei brividi ...
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diritto2
diritto2 (ant. dritto) s. m. [uso sostantivato dell’agg. prec.]. – 1. In senso ampio, nel linguaggio letter. (non quindi come termine tecnico del linguaggio giur.), ciò che è giusto, o è sentito [...] diritto: (avere) d. alla retribuzione, alle ferie, al risarcimento di un danno, al lavoro. In un senso ampio, i d. dell’uomo (espressione che ricalca l’ingl. rights of man, da cui anche il fr. droits de l’homme), i diritti fondamentali (libertà di ...
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faccia
fàccia s. f. [lat. facies «forma, aspetto, faccia», affine a facĕre «fare»] (pl. -ce). – 1. a. Parte della testa dell’uomo, situata inferiormente alla parte anteriore del cranio, costituita da [...] ’ingiustizia, di dire di no; di salvarci l’anima o, se questo è pretendere troppo, di non perdere la f.? (Claudio Magris); uomo a due f., finto, doppio. d. Locuzioni: a f., in f., sulla f., davanti: dire le cose in f., francamente, apertamente, non ...
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maschile
agg. [der. di maschio]. – 1. a. Di maschio, di uomo, che è caratteristico dell’uomo o riguarda soltanto gli uomini, cioè i maschi: abbigliamento m., abiti, indumenti m., moda m., eleganza maschile; [...] , detta anche cesura pentemimera o semiquinaria (v. cesura); hemiepes m. (v. hemiepes). ◆ Avv. maschilménte, da maschio, da uomo; poco com., al modo maschile, secondo l’uso o la moda maschile: muoversi, camminare, comportarsi maschilmente; vestire ...
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tempo
tèmpo s. m. [lat. tĕmpus -pŏris, voce d’incerta origine, che aveva solo il sign. cronologico, mentre quello atmosferico (cfr. al n. 8) era significato da tempestas -atis]. – 1. L’intuizione e la [...] che seguì in Roma in tanto processo di tempo (Machiavelli); spec. con riguardo agli effetti che il passare degli anni produce: e l’uomo e le sue tombe E l’estreme sembianze e le reliquie Della terra e del ciel traveste il t. (Foscolo); il t. risana ...
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ornitosi
ornitòṡi s. f. [der. del gr. ὄρνις -ιϑος «uccello», col suff. medico -osi]. – 1. Malattia infettiva e contagiosa, dovuta a una clamidia (Chlamydia psittaci), che colpisce gli uccelli e che da [...] appetito, sete ardente, respirazione anormale, abbondante catarro, diarrea, e, se non curata, anche la morte dell’animale; nell’uomo invece ha generalmente andamento benigno e si manifesta in diverse forme cliniche con una sintomatologia e un decorso ...
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superuomo
superuòmo s. m. [comp. di super- e uomo, calco del ted. Übermensch] (pl. superuòmini). – 1. Uomo che eccelle e domina per le sue doti eccezionali di genio e volontà sugli altri uomini, soprattutto [...] : l’interpretazione estetizzante di G. D’Annunzio del s. nietzschiano; il mito razzistico del s. posto alla base del nazismo. 2. Uomo superiore, o che si ritiene superiore agli altri, in usi per lo più iron. o polemici: si ritiene un s.; smettila di ...
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canna
s. f. [lat. canna, dal gr. κάννα]. – 1. a. Pianta graminacea (Arundo donax), originaria del Mediterraneo, detta anche c. domestica o c. montana, che presenta fusti alti 2 o più metri, cavi negli [...] , le cartilagini e il rivestimento cutaneo da cui sono racchiuse; e nell’uso pop. scherz., la c. del naso, il naso stesso dell’uomo, l’impalcatura nasale: con un pugno gli ha rotto la c. del naso. Con sign. specifici: a. Parte delle armi da fuoco in ...
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andro-
e -andro [dal gr. ἀνήρ ἀνδρός «uomo»]. – Primo e secondo elemento di parole composte della terminologia dotta e scientifica, derivate dal greco o formate modernamente (come androfobia, andropausa, [...] ginandro, ecc.), nelle quali significa «uomo» o indica comunque relazione con l’uomo o col genere maschile; nei termini botanici (come androforo, proterandro, ecc.) significa «stame» o in genere elemento maschile. ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...