proprio
pròprio (pop. pròpio) agg. e avv. [dal lat. proprius, prob. dalla locuz. pro privo «a titolo privato, personale»]. – 1. a. Che appartiene a una determinata persona, che è veramente suo e non [...] che appartenga a una sola specie, ma d’altra parte a tutti gli individui che ne fanno parte (per es., un proprio per l’uomo è la facoltà di ridere). 5. non com. Per influsso del fr. propre, pulito, ordinato, decoroso: un vestito p.; una casa propria ...
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morale1
morale1 agg. e s. f. e m. [dal lat. moralis, der. di mos moris «costume», coniato da Cicerone per calco del gr. ἠϑικός, der. di ἦϑος: v. ethos, etico1, etica]. – 1. agg. a. Relativo ai costumi, [...] la capacità di distinguere ciò che è bene da ciò che è male, ritenuta presente in misura maggiore o minore in ogni uomo, innata oppure acquisita con l’educazione e l’esperienza (per altro sign. dell’espressione, v. più avanti, al n. 1 e); coscienza ...
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labbro
(ant. e poet. labro) s. m. [lat. labrum, per lo più al plur.] (pl. le labbra, femm., nel sign. anatomico; labbri, masch., nei sign. analogici). – 1. a. Ciascuna delle due pieghe muscolo-membranose, [...] mobili, che nell’uomo e negli altri mammiferi costituiscono la parete anteriore della bocca ricoprendo le due arcate delle bevande e, nell’uomo, l’articolazione dei suoni del linguaggio. Con partic. riferimento all’uomo: labbra sottili, grosse, ...
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urlo
s. m. [der. di urlare] (pl. gli urli, degli animali o anche dell’uomo, se isolati o comunque non considerati nel loro complesso; le urla, solo dell’uomo). – Grido acuto e prolungato: l’u. del lupo, [...] del cane, dello sciacallo; urli di belva ferita; mandare, emettere, dare, fare un u.; con partic. riferimento all’uomo: un u. di gioia, di entusiasmo, di dolore, di spavento; cacciare, gettare un u. (soprattutto di spavento); urla di protesta; al suo ...
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opera
òpera (ant. o poet. òpra; ant. òvra) s. f. [lat. ŏpĕra «lavoro (in senso astratto, come attività); prestazione di lavoro; giornata di lavoro, nei campi; lavoratore a giornata»; è il plur. collettivo [...] fine; è parola di sign. ampio, come azione, lavoro, di cui è spesso sinon., ma con valore anche più generico: l’o. dell’uomo; l’o. creatrice di Dio; non basterebbe l’o. di cento operai; ci vorrebbe l’o. d’un chirurgo, d’un meccanico; bisogna lasciare ...
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soprannaturale
(meno com. sovrannaturale) agg. [comp. di sopra- (o sovra-) e naturale]. – Nel linguaggio com., che supera il corso ordinario della natura (sinon. in questo caso di preternaturale); o [...] . Con valore più partic., divino, celeste (in contrapp. a umano, terreno): ordine s.; aiuto, intervento s.; il fine dell’uomo è la felicità s. (Segneri). Sostantivato con valore neutro, il s., tutto ciò che sta al disopra della natura, manifestandosi ...
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calzone
calzóne s. m. [propr., accr. di calza]. – 1. Al plur. (al sing., solo in usi region.), indumento (detto anche pantaloni) originariamente maschile ma indossato anche dalle donne, che copre la [...] portare, indossare, mettersi i c., di donna che parla o si comporta da uomo, spec. in quanto s’impone all’uomo o assume, in casa, le funzioni direttive tradizionalmente attribuite all’uomo: in casa sua, chi porta i c. è sua moglie; pop., farsela nei ...
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prossimo
pròssimo agg. e s. m. [dal lat. proxĭmus, superl. di prope «vicino»]. – 1. Molto vicino (nello spazio), che si trova a brevissima distanza: l’albergo è p. alla stazione; siamo p. alla meta; [...] è p. alla scadenza; e con sogg. di persona: il malato è ormai p. alla guarigione; siamo p. alla fine del lavoro; un uomo p. alla sessantina. b. Assol., di tempo che sta per giungere o di fatto vicino a accadere, a verificarsi: l’estate è ormai p ...
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opposizione
oppoṡizióne s. f. [dal lat. oppositio -onis, der. di opponĕre «opporre», part. pass. opposĭtus]. – 1. a. non com. L’atto di opporre: l’o. di fronte all’avanzata nemica, di un argine alla [...] rappresentati in parlamento. 2. In senso più concr., movimento di o., in fisiologia, il movimento caratteristico del pollice dell’uomo, che è alla base della prensione: consiste nello spostamento in avanti e in dentro del primo metacarpale e nella ...
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provare
v. tr. [lat. prŏbare «provare, approvare», der. di probus «buono, onesto»; propr. «riconoscere una cosa come buona»] (io pròvo, ant. pruòvo, ecc.). – 1. Fare una prova o alcune prove, sottoporre [...] l’accusa non è provata; quello che dici non è affatto provato; sperimentato, quindi valido o sicuro: un metodo provato; uomo di provata lealtà; Mal si conosce non provato amico (Bembo); stanco, affaticato, prostrato nel fisico e nel morale: alla fine ...
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Individuo della specie umana, senza distinzione di sesso, età, condizione sociale ecc., considerato sia come elemento a sé stante sia come facente parte di un gruppo o di una collettività.
Antropologia
A partire dagli studi di L. Lévy-Bruhl,...