trapunto
agg. e s. m. [propr., part. pass. di trapungere]. – 1. agg. Cucito con lavoro di impuntura (o trapuntatura), o anche ricamato: un mantello rosso t. d’argento; in usi fig.: un cielo t. di stelle; [...] nuvole calme t. di sole (Ungaretti); e con altra immagine: quella faccia Di là da lui più che l’altre trapunta (Dante), segnata per l’estrema macilenza, in riferimento alle ossa del volto che quasi trapungono la pelle. 2. s. m. Tecnica e lavoro di ...
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marcare
v. tr. [der. di marca1; in alcuni usi, per influsso del fr. marquer] (io marco, tu marchi, ecc.). – 1. a. Bollare, contrassegnare con una marca; imprimere una marca o un marchio su un oggetto: [...] . b. Piu genericam., lasciare un’impronta: Ci rinveniamo a m. la terra Con questo corpo Che ora troppo ci pesa (Ungaretti); anche fig.: la forza di Cesare marcò dell’impronta di Roma ... la fusione degli elementi liguri, iberi, umbri (Carducci). 2 ...
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cifra
(ant. cìfera) s. f. [dal lat. mediev. cifra, e questo dall’arabo ṣifr «nulla, zero», che è un calco del sanscr. śūnyá «vuoto, zero»]. – 1. a. Ciascuno dei segni con cui si rappresentano graficamente [...] n. 3 b; rumore, n. 2 c). 6. a. Nel linguaggio della critica, elemento caratteristico di uno scrittore o artista o di una o più opere: la c. stilistica di Ungaretti, del cinema di Sergio Leone. b. Qualità, livello: la c. umana e civile di un politico. ...
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rimescolare
v. tr. [comp. di ri- e mescolare] (io riméscolo, ecc.). – 1. Mescolare di nuovo: le hai mescolate poco le carte: rimescolale! 2. a. Intensivo di mescolare, mescolare bene, con cura o a lungo, [...] e s’aggira (Caro); riferito a cose, andare sossopra, sconvolgersi: visto del suo regno [il mare] Rimescolarsi i più riposti fondi (Caro); in senso fig., mescolarsi, confondersi: Questa è la Senna E in quel suo torbido Mi sono rimescolato (Ungaretti). ...
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indolenzire
v. tr. e intr. pron. [der. di dolente; per la -z- cfr. dolenza, dolenzìa] (io indolenzisco, tu indolenzisci, ecc.). – 1. tr. Provocare una sensazione di dolore fisico diffuso, non acuto: [...] , ecc.: le gambe gli si erano indolenzite per la lunga camminata. ◆ Part. pass. indolenzito, anche come agg.: era tutto indolenzito per la caduta; ho le gambe, le braccia indolenzite; fig.: Odo la primavera nei rami neri indolenziti (Ungaretti). ...
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schianto1
schianto1 (pop. tosc. stianto) s. m. [der. di schiantare]. – 1. Lo schiantare, lo schiantarsi: lo s. dell’impalcatura ha provocato il crollo improvviso del muro; lo s. di una trave ha reso [...] non aveva creduto possibile resistere allo s. di quella dipartita! (De Roberto); E t’amo, t’amo, ed è continuo s.! (Ungaretti); nel linguaggio fam., con uso enfatico: uno s. di ragazza, di ragazzo, una ragazza, un ragazzo di una bellezza che colpisce ...
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pruno
s. m. [lat. prūnus «susino»]. – 1. a. region. Prugno, susino, o anche susino selvatico, prùgnolo. b. Nella classificazione botanica, genere di piante rosacee prunoidee (lat. scient. Prunus), con [...] un p. in un piede; fig., essere un p. in un occhio a qualcuno, di persona o cosa molto molesta, che causa fastidî e disagi e di cui ci si vorrebbe liberare al più presto: il Canale di Suez rimane per l’Inghilterra un p. in un occhio (Ungaretti). TAV. ...
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perpetuare
perpetüare v. tr. [dal lat. perpetuare, der. di perpetuus e perpetuo»] (io perpètuo, ecc.). – Rendere perpetuo, far durare in eterno; per estens., far sì che qualche cosa si prolunghi nel [...] tempo: p. un ricordo, la memoria di qualcuno; l’illusione di p. l’attimo che ci ha rapito il cuore (Ungaretti); p. la stirpe, continuarla generando figli; talvolta in frasi di tono enfatico: p. un abuso, il vizio, il malcostume. Come intr. pron., ...
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analogia
analogìa s. f. [dal lat. analogĭa, gr. ἀναλογία, «relazione di somiglianza, uguaglianza di rapporti, proporzione matematica», der. di ἀνάλογος «analogo»]. – 1. Rapporto di somiglianza tra due [...] di identità (con la soppressione, in pratica, del come o di altro esplicito legame comparativo); così nei due versi di G. Ungaretti: «Le mani del pastore erano un vetro Levigato da fioca febbre». e. In biologia, identità o somiglianza di funzioni tra ...
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narratore
narratóre s. m. (f. -trice) [dal lat. narrator -oris]. – 1. La persona che narra, oralmente o per scritto, vicende e fatti realmente accaduti, o anche storie inventate: è un inesauribile n. [...] di aneddoti; sono [i còrsi] narratori nati (Ungaretti). 2. In partic., e più comunem., autore di opere narrative, scrittore di romanzi e racconti: un grande n.; una collana di narratori dell’Ottocento. 3. Nel linguaggio della critica letteraria, il ...
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Carlo Maria Ossola
Poeta italiano, nasce ad Alessandria d'Egitto, l'8 febbraio 1888, da genitori lucchesi, colà emigrati, perché il padre Antonio lavorava come sterratore al canale di Suez. Frequenta l'École Suisse Jacot e si forma sui classici...
Raccolta di liriche (1919) di G. Ungaretti, con cui si affermò, in Italia, il gusto della "poesia pura". Fu ripubblicata nel 1931, con ampie revisioni e col titolo, definitivo, di L'Allegria.