volativo2
volativo2 (o volatìo) s. m. [der. di volare2], ant. – Volatile, uccello; anche con valore collettivo, insieme di uccelli di varie specie, uccellame: sparvier che strage Fa del minuto volatìo [...] (V. Monti) ...
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cacanidio
cacanìdio s. m. [comp. di cacare e nidio, ant. e pop. tosc. per nido]. – L’ultimo nato di una covata di uccelli, di pulcini, ecc. ...
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diamante
s. m. [dal lat. mediev. diamas -antis, alteraz. del lat. class. adămas -antis, gr. ἀδάμας -αντος «acciaio, diamante»]. – 1. a. Minerale costituito da carbonio purissimo cristallizzato nel sistema [...] aveva sul rovescio il tipo di un anello incastonato. 6. In zoologia, nome con il quale sono indicati alcuni uccelli australiani della famiglia estrildidi, frequentemente allevati e tenuti in casa per la loro vivacità e la bellezza dei colori; i ...
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estivare
v. intr. e tr. [dal lat. aestivare (der. di aestivus «estivo»), attrav. il fr. estiver], non com. – 1. intr. (aus. avere) Trascorrere l’estate in un luogo. 2. tr. Mandare nell’estate il gregge [...] in alta montagna (v. estivazione, nel sign. 1). ◆ Part. pres. estivante, anche come agg., soprattutto (in zoologia) con riferimento agli uccelli migratori che trascorrono l’estate in un luogo, o, con altro sign., agli organismi che sono in stato di ...
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soave1
soave1 (ant. süave) agg. [lat. suavis, della stessa radice di suadere «persuadere»]. – 1. Che dà ai varî sensi e all’animo un’impressione di dolcezza delicata e gentile: sapore, profumo s.; Così [...] s., gradevole, armoniosa; un soave venticello (Boccaccio), leggero e piacevole; estens.: Cantano i loro amor soavi augelli (Poliziano), uccelli dalla voce soave. E con riguardo all’effetto sull’animo: sguardo, sospiro s.; parole, melodie s.; Li atti ...
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culmine
cùlmine s. m. [dal lat. culmen -mĭnis; cfr. colmo2]. – 1. a. Cima, sommità: il c. di una montagna. b. fig. Il punto o il livello più elevato, il sommo grado, il momento di maggiore intensità: [...] colmo: questo è proprio il c. dell’impudenza (o della malvagità, dell’ipocrisia); a quell’inaspettata notizia, la mia gioia raggiunse il culmine. 2. In ornitologia, lo spigolo dorsale della mascella degli uccelli, detto anche colmo del becco. ...
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diandrico
dïàndrico agg. [comp. di dia- e del gr. ἀνήρ ἀνδρός «uomo»] (pl. m. -ci). – In genetica, eredità d., uno dei tipi di eredità legata al sesso, in cui (come negli uccelli e nelle farfalle) il [...] carattere viene trasmesso attraverso il maschio, e interessa con maggior frequenza le figlie femmine ...
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emigrare
v. intr. [dal lat. emigrare, comp. di e-1 e migrare «emigrare»] (aus. essere; anche avere, quando non è specificato il luogo dove si emigra). – Lasciare il territorio di origine, per andare [...] , altrove, soprattutto per ragioni di lavoro: è emigrato dall’Italia in America. Si dice anche di alcuni animali, spec. degli uccelli, per indicare il loro spostarsi da una regione in un’altra col variare della stagione (in questo sign. è però più ...
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culorosso
culorósso (e culrósso) s. m. [comp. di culo e rosso]. – Nome region. di due uccelli, il codirosso e il picchio rosso maggiore. ...
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cacatua
cacatùa s. m. [lat. scient. Cacatua; dal malese kakatūwa, voce onomatopeica per il loro grido ca-ca-tuà], invar. – 1. Genere di pappagalli della sottofamiglia cacatuini, viventi in Australia [...] e nella Malesia, grandi come colombi. 2. Nome di varie specie di uccelli del genere cacatua, aventi in comune alcuni caratteri appariscenti: lunghezza media e struttura molto forte del corpo, becco grande e robusto, compresso ai lati, piumaggio assai ...
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Uccelli Classe (Aves) di Vertebrati omeotermi.
Morfologia
Il corpo degli U. è sostenuto nella deambulazione dai soli arti posteriori; gli anteriori sono trasformati in ali atte al volo e aderenti al corpo durante la deambulazione e il riposo....
(gr. ῎Ορνιϑες) Commedia del commediografo greco Aristofane (445 a.C. circa - 385 a.C. circa), rappresentata nel 414, agli inizi della spedizione di Sicilia.
Prende il nome dagli uccelli che compongono il coro; questi, dapprima contrari, divengono...