saururi
s. m. pl. [lat. scient. Saururae, comp. di sauro- e -urus «-uro1»]. – Sottoclasse e ordine di uccelli fossili del periodo giurassico, detti anche archeorniti, provvisti di coda molto sviluppata [...] (costituita da circa 20-21 vertebre), e di tre dita libere negli arti anteriori (ali) ...
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savana
(non com. savanna) s. f. [dallo spagn. sabana, che è dal taìno zabana «prato, pianura fertile»; la forma con -nn- è dall’ingl. savanna(h)]. – In fitogeografia, formazione vegetale xeromorfa caratteristica [...] ); ben rappresentati sono pure i carnivori, particolarmente i felini (leone, pantera, tigre, leopardo e ghepardo) e i grandi uccelli non carenati, inetti al volo (struzzo, emù, nandù). Per quanto riguarda gli invertebrati, vi si trova una fauna ...
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stropparella
stropparèlla s. f. [etimo incerto]. – Nome region. di due uccelli passeriformi: nell’Italia centr. il beccafico, e nell’Italia settentr. la sterpazzola, detta anche stropparella di maggio, [...] mentre è detta stropparella di monte la magnanina. V. anche strupparella ...
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gufo
s. m. [lat. tardo gūfo (-ōnis), d’origine onomatopeica; nel lat. classico, il nome del gufo era būbo -ōnis]. – 1. Nome comune di varî uccelli rapaci notturni, caratterizzati dal disco facciale completo [...] insegnate (Giusti); fare il g., fare la vita del g. (o una vita da g.); con altro senso, fare il g., fare l’uccello di malaugurio. 3. ant. Sorta di pelliccia portata un tempo dai canonici di alcune collegiate: Che diavolo ha egli in capo? E’ mi pare ...
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z, Z
(żèta) s. f. o m. – Venticinquesima e ultima lettera dell’alfabeto latino, derivata dalla zeta dell’alfabeto greco, che nella forma maiuscola ha lo stesso segno Z (svoltosi da quello originario [...] dei trasformatori trifase. In genetica, cromosoma Z, uno dei cromosomi del sesso in alcune specie animali (per es., uccelli e farfalle) in cui il sesso eterogametico è quello femminile; in questi gruppi, ZW rappresenta la configurazione cromosomica ...
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pianto2
pianto2 s. m. [lat. planctus -us, der. di plangĕre (v. piangere), part. pass. planctus]. – 1. a. L’atto, il fatto di piangere, che si manifesta solitamente con la fuoriuscita delle lacrime, accompagnate [...] , insopportabile. 2. estens. a. Il verso lamentoso di alcuni animali (come il cane o il gatto) e spec. il canto triste di alcuni uccelli: il p. dell’usignolo, il p. del chiù; Nell’aria, un pianto ... d’una capinera Che cerca il nido che non troverà ...
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primitivo1
primitivo1 agg. [dal lat. primitivus «primo», der. dell’avv. primĭtus «in primo luogo», der. di primus «primo»]. – 1. Che è relativo a, o proprio di, un periodo di tempo anteriore a quello [...] , organi o caratteri, che si dicono derivati. e. In embriologia, linea o stria p., la formazione del solco (negli uccelli e nei mammiferi) attraverso cui si dispongono sotto l’ectoderma i materiali mesodermici. 6. Come s. m., nella storia dell ...
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vessillo
s. m. [dal lat. vexillum, dim. di velum «velo» (le due forme presuppongono una base comune *wek-slo-)]. – 1. a. Nell’esercito di Roma antica, quadrato di stoffa, ordinariamente di colore rosso, [...] onore a ...; innalzare il v. della libertà, farlo trionfare, ecc. 2. In zoologia, la parte espansa della penna degli uccelli, costituita dalle barbe che si dipartono dalla rachide, e sono munite di barbule e di barbicelle; propriamente si chiama v. o ...
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gettare
(ant. e poet. gittare) v. tr. [lat. *iectare, lat. class. iactare, intens. di iacĕre «gettare»] (io gètto, ecc.). – 1. a. Lanciare con la mano e con una certa forza nello spazio o verso un punto [...] (Manzoni). 2. rifl. a. Lanciarsi o lasciarsi cadere dall’alto: gettarsi dal trampolino, dalla finestra; gettarsi nel fiume; degli uccelli che calano sulla preda o sul cibo: non altramenti che si gitta l’avoltoio alla carogna (Boccaccio); muoversi con ...
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moa
mòa s. m. [dall’ingl. moa, voce di origine maori], invar. – Nome di alcune specie, estinte, di uccelli neozelandesi della famiglia dinornitidi, tra cui il m. gigante (lat. scient. Dinornis maximus), [...] che raggiunse il massimo sviluppo nell’era glaciale: poteva raggiungere i tre metri di altezza, aveva ali molto ridotte o assenti, sterno privo di carena e arti posteriori massicci; incapace di volare, ...
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Uccelli Classe (Aves) di Vertebrati omeotermi.
Morfologia
Il corpo degli U. è sostenuto nella deambulazione dai soli arti posteriori; gli anteriori sono trasformati in ali atte al volo e aderenti al corpo durante la deambulazione e il riposo....
(gr. ῎Ορνιϑες) Commedia del commediografo greco Aristofane (445 a.C. circa - 385 a.C. circa), rappresentata nel 414, agli inizi della spedizione di Sicilia.
Prende il nome dagli uccelli che compongono il coro; questi, dapprima contrari, divengono...