plumario
plumàrio agg. [der. del lat. pluma «piuma»; il lat. plumarius significa «di ricamo, del ricamo»]. – In etnologia, arte p., tecnica con cui, presso varie popolazioni, si usano disporre, associare [...] o applicare, con particolari accorgimenti e criterî estetici, piume e penne variopinte di uccelli (sole o annodate su reti, tessuti o altri oggetti), per farne indumenti, ornamenti o accessorî del vestiario, quali perizomi, collane, diademi, scettri, ...
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menuridi
menùridi s. m. pl. [lat. scient. Menuridae, dal nome del genere Menura, comp. del gr. μήνη «luna» e οὐρά «coda»]. – Famiglia di uccelli australiani dell’ordine passeriformi, che comprende il [...] solo genere Menura, noto col nome di uccello lira, per la strana forma della coda del maschio (v. lira2, nel sign. 4). ...
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albinismo
s. m. [der. di albino]. – 1. Anomalia ereditaria, consistente nella mancata formazione del pigmento melaninico con conseguente depigmentazione parziale o totale della pelle, dei peli e dei [...] , o più raramente una totale decolorazione. Si manifesta, oltre che nell’uomo, anche in altri vertebrati (mammiferi, uccelli, pesci, ecc.). 2. In botanica, fenomeno ereditario consistente nella mancata formazione della clorofilla in alcune piante o ...
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ceroma1
ceròma1 s. m. [dal lat. ceroma, gr. κήρωμα (con il sign. 1), der. di κηρόω «spalmare di cera»] (pl. -i). – 1. Unguento, composto di cera e olio, usato dagli antichi atleti per ungersi. 2. In [...] ornitologia, lo stesso che cera, cioè la pelle cerosa che sta alla base del becco di molti uccelli. ...
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albiolo
albiòlo s. m. [dim. di albio, cfr. lat. tardo albiŏlus, class. alveŏlus, dim. di alveus «vasca, catinella»]. – Piccolo abbeveratoio (per uccelli in gabbia e sim.). ...
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laccio
làccio s. m. [lat. *laqueus, lat. volg. laceus; nel sign. 1 b, adattam. dello spagn. lazo che ha lo stesso etimo]. – 1. a. Funicella con cappio a nodo scorsoio per catturare uccelli o selvaggina, [...] e in genere ogni fune a nodo scorsoio usata anche per altri scopi. Fig., mettere il l. al collo a qualcuno, costringerlo o metterlo nella necessità di fare, suo malgrado, una determinata cosa. b. Arma ...
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patassio
patassìo s. m. [der. di un ant. e raro patassare «colpire, martellare», prob. voce onomatopeica, connessa con il gr. πατάσσω «battere, percuotere»], region. o letter. – Brusìo, vocìo confuso [...] e rumoroso di gente che chiacchiera o litiga o discute: bambini, bambini, cos’è tutto questo p.? (De Marchi); per estens., cinguettìo o stridìo assordante di uccelli. ...
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spargano
spàrgano s. m. [lat. scient. Sparganum, der. del gr. σπάργανον «fascia»]. – Genere di cestodi pseudofillidei di cui si conoscono solo le forme larvali, che si possono trovare nel connettivo [...] di anfibî, rettili, uccelli e mammiferi, talvolta anche dell’uomo, e che, se ingerite da un animale idoneo a fungere da ospite definitivo, danno origine a vermi adulti. ...
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Uccelli Classe (Aves) di Vertebrati omeotermi.
Morfologia
Il corpo degli U. è sostenuto nella deambulazione dai soli arti posteriori; gli anteriori sono trasformati in ali atte al volo e aderenti al corpo durante la deambulazione e il riposo....
(gr. ῎Ορνιϑες) Commedia del commediografo greco Aristofane (445 a.C. circa - 385 a.C. circa), rappresentata nel 414, agli inizi della spedizione di Sicilia.
Prende il nome dagli uccelli che compongono il coro; questi, dapprima contrari, divengono...